OGGI COMINCIA IL DOMANI

Alvini, 1 vittoria nelle sue ultime 34 partite in panchina.
Una su trentaquattro.
Sì, lo so, dovrei andarci piano: non è un bell’incipit per presentare quello che è oggi ufficialmente il nuovo allenatore del Cosenza (e che il nostro spacciatore ci aveva indicato circa quattro ore prima dell’annuncio ufficiale – mentre i giornalisti di Cosenza avevano saltato a pie’ pari la lettera A e si erano fermati alla B di Bianco, Breda, Bocchetti e Bucchi).
Dicevo, non è un bell’incipit – ma preferisco che siano subito chiare, certe cose.
Questo, comunque, è un articolo di benvenuto: per chi si è fatto andare (quasi) bene Dionigi, pur esprimendo all’epoca le perplessità più sensate, Alvini è materia pregiata. A Cremona aveva da gestire una serie A da neopromossa, da subentrante, con una rosa inadeguata alla categoria: non fanno molto testo i pessimi risultati conseguiti allora. Lo ricordano piacevolmente a Perugia, assai meno a Reggio Emilia e La Spezia (dove metteva Antonucci di punta): purtroppo, e anche questa è una cosa da dire, viene qui preceduto da una fama da integralista (con centrocampo a due…) che sarebbe proprio l’ultima figura che si dovrebbe cercare per la panchina del Cosenza, ma tant’è – forza Alvini, e se proprio si deve speriamo che gli mettano a disposizione elementi per un centrocampo a due, anche se significherebbe stravolgere la rosa già scarna che c’è ora.
Ha anche un passato da 3-5-2, speriamo riparta da lì.
A proposito di ripartire, peraltro, chi lo conosce ce lo descrive molto gasato da questa possibilità che Ursino gli offre e pronto a rilanciarsi, consapevole che questa è l’ultima chiamata per sperare in una carriera importante: auguriamoci che sappia coglierla. Dal canto nostro, mio e degli altri del blog – ma credo anche da parte di tutta la tifoseria – siamo altrettanto pronti a sostenerlo, consci che nella prossima stagione i playoff, come minimo, non ci si potrà permettere di farseli sfuggire.


Mister Alvini, dunque, è il primo vero tassello del nuovo Cosenza pensato da Ursino e Delvecchio per soddisfare la voglia e le ambizioni di Guarascio (possibilmente col minimo della spesa, non fa mai male). Restiamo in attesa di capire se in realtà il primissimo sia stato Tutino – ovvero se il centravanti napoletano sarà davvero, come promesso dal presidente, ancora al centro del nostro attacco per la stagione ’24-’25. Gli spifferi di mercato raccontano di interessamenti di chiunque dall’Italia e anche dall’estero, ma poca cosa anche perché questa è l’epoca degli abboccamenti, i fatti concreti si fanno dal primo di luglio.
Quale altro Cosenza vedremo?
Ci sono contatti per riavere Antonucci dallo Spezia, rinnovando il prestito. Non so se con Alvini questa pista si raffredderà: Antonucci da noi era diventato un elegante ed efficacissimo centrocampista impiegato come mezz’ala, non avrebbe molto senso riportarlo davanti, dove lo impiegava Alvini e dove ha particolarmente deluso in Liguria.
Meroni ha detto ad alcuni amici che ci sono stati contatti per firmare un nuovo accordo con la società, ma che molto sarebbe dipeso dal nuovo allenatore e a detta di chi ci ha parlato non sarebbe sembrato molto possibilista. Resta comunque il giocatore che è arrivato alla fascia di vice-capitano del Cosenza e secondo assoluto in serie B nella classifica dei duelli difensivi vinti: sarà il caso di pensarci bene prima di rinunciare a lui.
Voca a oggi sembra andato e a me dispiace: negli ultimi tempi, quando c’era da difendere un risultato prezioso, tiravo un sospiro di sollievo ogni volta che veniva spedito lui in campo, a costituire quel muro a centrocampo che sa fare benissimo. Spero ancora che Delvecchio chiami il suo agente, anche se il kosovaro ha estimatori in giro.
Prazselik forse torna – così parrebbe aver fatto capire attraverso i suoi social – e ci aspettiamo che sia la sua consacrazione, ha mezzi notevoli e una duttilità preziosa (come Voca) per un campionato lungo e logorante come la serie B.
Tutti gli altri sono in divenire: alla squadra titolare che ha, nonostante tutto, figurato non male nello scorso torneo (per figurare bene i playoff dovevano essere centrati), devono essere aggiunti dai tre ai quattro titolari che possano reggere ampiamente l’urto della categoria, senza considerare le classiche operazioni di contorno. In ogni caso, il prossimo Cosenza, il Cosenza di Alvini, con Delvecchio e (finalmente) Ursino alle spalle, sta nascendo.
Tifiamo tutti questi colori, quindi l’augurio è di successo.

NubeDT

Lascia un commento