#115 WAITING FOR THE BARBARIANS: BARI

Un campionato, quello di B, che a quattro giornate dalla fine ha ancora tutti i verdetti da sancire ufficialmente. Anche se in capo ed in coda i giochi sembrano virtualmente fatti, con la capolista Parma a +6 sulla terza in classifica e l’ultima della classe, il Lecco, a -10 dalla prima posizione utile per fare i playout, pare già virtualmente retrocesso: proprio queste due squadre, tra l’altro, si incroceranno tra loro domani e un quasi scontato successo dei Crociati, potrebbe dare l’aritmetica per entrambi i verdetti (a dire il vero, perché ciò sia possibile, dovrebbe verificarsi in concomitanza la sconfitta del Venezia contro la Cremonese). Per il resto tutto può accadere e, soprattutto in coda alla classifica da una disperatissima FeralpiSalò, fino al Modena, tutti sono alla ricerca di punti vitali per evitare retrocessione diretta o playout. Otto squadre coinvolte e, tra di esse, il nostro Cosenza che ha avuto, nell’ultimo turno di campionato, un grandissimo impulso in graduatoria grazie alla fantastica affermazione raccolta in quel di Reggio Emilia. Nella scorsa giornata, infatti, i Lupi sono stati gli unici, tra chi si trova a lottare per non retrocedere, in grado di conseguire la vittoria, con tutte le altre squadre che sono riuscite – nella migliore delle ipotesi – ad ottenere un pareggio, se non del tutto una sconfitta. Tutino e compagni quindi hanno rosicchiato punti in graduatoria a chiunque, a partire dalla stessa Reggiana, la quale fino a venerdì scorso godeva di un rassicurante + 7 sulla zona playout ed oggi invece si ritrova risucchiato nella bagarre con quattro punti di vantaggio, è vero, ma con un calendario da fare tremare i polsi a chiunque e soprattutto col morale a pezzi. Già, perché l’affermazione di Tutino e compagni in quel di Reggio Emilia, ha finito per umiliare i padroni di casa i quali, non solo hanno perso la serenità acquisita fino a quel momento, come detto, in classifica, ma hanno dovuto subire un’imbarcata fatta di quattro reti ed un dominio costante esercitato dai nostri rossoblu che ha minato tutte le certezze di Nesta e dei suoi. Parlando invece dei nostri, finalmente hanno sfoderato una prestazione che ha pienamente soddisfatto ed inorgoglito la tifoseria, in un momento chiave della stagione. Un plauso va fatto a Viali, che ha trovato la prima vittoria (e che vittoria: rimarrà negli annali perché in B i lupi in trasferta non si erano mai affermati per quattro reti a zero) del suo secondo corso in rossoblu, schierando la migliore formazione possibile, facendo i cambi giusti nel momento giusto ed indovinato la tattica, con un Cosenza mai visto così grintoso e presente su tutte le seconde palle, che ha inibito la manovra avversaria soprattutto sulle vie esterne, dove la squadra granata emiliana solitamente punta la propria impostazione, che è stata regolarmente stata annullata. Insomma, un capolavoro di partita nel momento più opportuno, impreziosito dall’ennesima prestazione eccellente sfoderata da un Tutino che va regolarmente a rete da tre turni e ritorna così vice-capocannoniere del campionato, oltre che colpisce ancora pali (quello incocciato a Reggio Emilia è il nono stagionale) ed ispira i compagni – suo l’assist per D’Orazio, che ha aperto le marcature di giornata. Per concludere con le belle notizie, c’è da registrare la seconda doppietta stagionale per Forte, che risponde così al bruttissimo periodo che stava attraversando sul campo, ma soprattutto al di fuori, con le note vicende giudiziarie che lo riguardano. Insomma, una giornata che è da incorniciare e che assume più valore se si tiene conto che noi non avevamo mai vinto in quel di Reggio Emilia ed anzi, finora i risultati sensazionali erano un 7-4 ed un 5-2 rifilato in passato dai granata ai rossoblu: ora, vendetta è fatta! Tornando all’attualità, c’è da sostenere il rush finale di questo sesto, sofferto, campionato di seguito di B del Cosenza. Sono rimaste quattro giornate ma i giochi saranno fatti, a partire da domani, nei prossimi otto giorni, quando in essi saranno concentrate ben tre giornate, visto che è previsto un turno infrasettimanale. Queste tre gare imminenti sono altrettanti scontri diretti, di cui uno verrà giocato in trasferta, ad Ascoli e gli altri in casa, tra le mura del San Vito – Gigi Marulla e ci vedranno opposti, l’ultimo di essi con lo Spezia, mentre il primo, quello di domani pomeriggio, potrebbe probabilmente essere il più determinante, perché in caso di affermazione, potrebbe quasi definitivamente chiudere i giochi e metterci al riparo: stiamo parlando della gara che ci vedrà opposti al Bari.

Dei pugliesi abbiamo in modo diffuso trattato in occasione della partita d’andata, quella giocata nello stadio San Nicola, nel capoluogo pugliese, dove le squadre impattarono con un pareggio a reti bianche. La rubrica, in occasione di quella gara era alla puntata numero 98 che potrete agevolmente trovare mediante questo link qualora aveste voglia di approfondire ulteriormente la conoscenza dei Galletti. Da allora, di acqua sotto i ponti ne è scorsa davvero tanta e nonostante si stia parlando di poco più di quattro mesi fa (eravamo all’antivigilia di Natale, il 23 dicembre) in casa biancorossa è successo davvero di tutto. Ma andiamo con ordine. Intanto, già in occasione della partita d’andata, i Galletti avevano esonerato il tecnico della promozione in B e della sfiorata A nella scorsa stagione, quel Mignani (ora finito a Palermo, ndr) che si è ritrovato ad affrontare un secondo anno tra i cadetti con la piazza che aveva aspettative altissime, visto come si era chiuso il campionato precedente, ma con la squadra che aveva perso tutta la dorsale centrale, non sostituendo degnamente i vari Caprile, Molina, Folorunsho e soprattutto il bomber Cheddira, per citare solo alcuni dei nomi più importanti che hanno lasciato il capoluogo pugliese. Sostituito Mignani con Marino, le cose non erano andate meglio e la classifica dei biancorossi era rimasta deficitaria, così è arrivato pure il secondo esonero stagionale, con l’avvento in panchina di un altro espertissimo della categoria come Beppe Iachini. Quest’ultimo, arrivato lo scorso 7 febbraio, aveva esordito con due vittorie di fila, rispettivamente con Lecco e FeralpiSalò, che avevano fatto ben sperare. Tuttavia, nelle successive otto partite, sono arrivati solo due pareggi e ben sei sconfitte e lo striminzito bottino di otto punti in dieci partite ha finito addirittura per peggiorare il già scarso ruolino di marcia dei suoi predecessori. Così, undici giorni fa si è consumato l’ennesimo esonero con il conseguente affidamento della squadra al quarto tecnico stagionale: Federico Giampaolo. La scelta è risultata a dir poco sorprendente, perché a cinque giornate dal termine sostituire un tecnico esperto con un altro che al massimo ha allenato, tra i Pro, nelle giovanili (l’ex trequartista del Cosenza, allenava, al momento in cui è stato promosso in prima squadra, la Primavera dei biancorossi) è difficilmente comprensibile. Magari Iachini è stato sfiduciato nello spogliatoio, soprattutto dai senatori, a cominciare dal capitano Di Cesare, il quale, però si è affrettato a smentire: “Io ho sempre creduto in tutti gli allenatori, anche in Iachini. Poi purtroppo i risultati non sono andati come ci aspettavamo e ora siamo in questa situazione. Secondo me con Iachini non c’è stato un brutto feeling, leggere che sia io quello che va contro gli allenatori è brutto. Ho 41 anni e penso di aver dimostrato qualcosa come uomo“. Fatto sta che Giampaolo ha già avuto tempo per esordire contro il Pisa, raccogliendo, però solo un pareggio contro la squadra toscana. Un punto raccolto in rimonta, che però sta stretto ai biancorossi, i quali hanno sfoderato una buona prestazione ed ora verranno a Cosenza per giocarsi il tutto per tutto, la partita della vita.

Il Bari, anzi “La” Bari, com’è definita la Società calcistica del capoluogo pugliese dai suoi stessi tifosi, la scorsa estate – lo abbiamo detto – era in serie A fino al 93’ e solo per un gol, quello di Leonardo Pavoletti del Cagliari, preso allo scadere di quel doloroso (per i pugliesi) playoff è rimasta in B. Un colpo troppo duro da digerire, che sembra stia segnando anche questa stagione, con i biancorossi che rischiano clamorosamente la retrocessione. Ha provato – invano – a raddrizzare la barca che prendeva acqua da tutte le parti il DS, Ciro Polito, il quale non solo con il cambio di diversi allenatori, ma provando a rinforzare la formazione al mercato dello scorso gennaio, ha esperito il tentativo di correggere il tiro. Così, dalla sessione invernale delle trattative ha ceduto gli uomini che non erano funzionali al progetto, lasciando andare via Ahmetaj (prestito, Recanatese), Frabotta (fine prestito, Juventus. Poi sappiamo, dirottato a Cosenza), Lops (prestito, Cavese), Faggi (prestito, Virtus Entella), Farroni (fine prestito, Vis Pesaro. Poi andato ad Alessandria) ed infine Astrologo (prestito, Lucchese). Un’operazione forzata, arrivata in seguito e certamente non messa in conto dalla dirigenza pugliese è stata la rescissione di Menez arrivata a causa del suo infortunio. A fronte di queste operazioni in uscita, sono cinque i nuovi arrivati ora sul libro paga di De Laurentiis jr. e tra questi annoveriamo tre elementi sbarcati in terra pugliese dalla Serie A: il centrocampista prelevato dal Frosinone, Lulic ed i due attaccanti arrivati in prestito rispettivamente dal Verona, Kallon e Puscas invece trasferitosi in Puglia dal Genoa. A completare le operazioni in entrata, poi, annoveriamo anche gli arrivi in del terzino sinistro Gueibre attraverso il prestito accordato dal Modena e l’ingaggio a titolo definitivo, per un’operazione di prospettiva del giovane (17) portiere italo rumeno Alloj, acquistato dal Monopoli. Alla fine della sessione di calciomercato i tifosi hanno criticato molto le scelte operate dalla Società, tifosi che pochi giorni dopo la chiusura delle porte dello Sheraton di Milano si erano letteralmente infuriati dopo che Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli nonché papà del presidente della squadra pugliese, Luigi, aveva dichiarato che “Il Bari è la nostra seconda squadra”. Apriti cielo: alle parole dell’imprenditore cinematografico numero uno della Filmauro avevano risposto il sindaco Antonio Decaro, l’assessore allo Sport Pietro Petruzzelli e migliaia di tifosi inviperiti. Persino il figlio Luigi si era dissociato dalle parole del padre ed alla fine lo stesso ADL si era dovuto scusare spiegando che le sue parole sarebbero state fraintese. Tornando sulle operazioni di mercato, anche Polito ha inteso difendere il proprio operato dichiarando che “abbiamo fatto quel che volevamo fare. Davanti, il mio obiettivo era Puscas, Kallon come esterno, Lulic in mezzo e Guiebre dietro. Il club ha portato a termine tutti gli obiettivi prefissati. Abbiamo avuto tante difficoltà con gli infortuni. Aramu e Zuzek potevano andare al Cosenza, prendendo Calò ed un loro under, Fontanarosa. Aramu me lo ha chiesto anche la Ternana, ma lui ha rifiutato entrambe le destinazioni. In mezzo al campo siamo al completo, abbiamo quattro mezzali, col rientro di Maiello saremo a posto. Davanti abbiamo otto giocatori offensivi e tre centravanti, Nasti, Diaw e Puscas. Questo è il primo momento di difficoltà della mia gestione, ho apprezzato la civiltà della manifestazione di dissenso dei tifosi… Ora dobbiamo stare uniti, bisogna arrivare ad un obiettivo: quello di migliorare la situazione. Vogliamo dare soddisfazione alla città”.

La soddisfazione, poi, non è affatto arrivata, tutt’altro: oggi il Bari veleggia in piena zona playout ed i tifosi hanno a lungo contestato la proprietà per le scelte fatte, chiedendo a gran voce ai De Laurentiis di cedere e disertando in modo massiccio lo stadio. Dall’ultima partita, però, hanno cercato di fare quadrato attorno alla squadra e ricompattare l’ambiente tutto alla ricerca del bene maggiore, che nell’immediato vuol dire salvaguardare la categoria, quindi salvezza. Così, prima della gara contro il Pisa, la Curva Nord, attraverso i suoi canali social ha pubblicato un comunicato per esprimere questo concetto: “Senza troppi giri di parole, ci ritroviamo in una situazione assurda e surreale figlia di una gestione approssimativa che contestiamo da mesi a seguito di silenzi, dichiarazioni e atteggiamenti sbagliati. Sul banco degli imputati, tutti i componenti della società, la squadra e gli allenatori che si sono avvicendati sulla panchina. Non si salva nessuno…” Sono quindi seguite accuse alla proprietà, alla direzione sportiva ed alle conduzioni tecniche, ai calciatori, alla stampa e persino a parte della tifoseria (“tifosi da tastiera”). Il lungo comunicato conclude esortando ciascuna componente a fare la sua parte, accantonando momentaneamente le polemiche, con la resa dei conti che dovrà essere rimandata a fine stagione: “Adesso abbiamo il dovere di mettere da parte il rancore e di cercare di fare il possibile per salvare la categoria (…). Da qui alla fine, bisogna provarci, bisogna cantare e sostenere maglia e città. Sostenere. Basta fischi e lamentele al primo passaggio sbagliato. Ci aspetta un finale di stagione rovente: stringiamoci. Difendiamo la categoria – ed ancora – ora chi scende in campo avrà l’obbligo di lottare: su ogni pallone, da ULTRAS e senza mezzi termini. Chi non ci crede, si può fare da parte”. Infine, la chiosa: “A fine stagione, tireremo le somme. Presidente, direttore e calciatori sono di passaggio, NOI…ci saremo sempre”. Un patto per salvarsi visto che, ad appena quattro giornate dalla chiusura della regular season, il Bari si trova in sedicesima posizione, ad un solo punto da quello che per ora significherebbe salvezza diretta (e a tre da noi), ma ad appena due lunghezze dalla retrocessione senza la coda dei playout, zona in cui oggi la squadra – come già detto – pericolosamente si trova. Quindi tutto è aperto ed il miracolo è stato richiesto, stranamente – come dicevamo – ad un esordiente, peraltro sprovvisto del patentino UEFA necessario ad allenare tra i Cadetti. In buona sostanza, Federico Giampaolo potrà sfruttare una deroga che in questi casi viene concessa dai regolamenti federali, della durata di un mese. Tale deroga, però, sarà appena sufficiente a permettergli di concludere regolarmente in sella la regular season e, qualora il Bari dovesse giocarsi la salvezza mediante i playout, almeno formalmente si dovrebbe registrare per i Galletti l’avvicendamento del quinto allenatore stagionale in panchina (un record?) dovendo lasciare Giampaolo il testimone a favore del suo attuale secondo, Vito Di Bari. Insomma, una stagione che più travagliata di così non si potrebbe. Ad ogni modo Federico Giampaolo, il cinquantaquattrenne di Teramo, oramai barese d’adozione avendo sposato una donna del capoluogo pugliese, che è pure il fratello minore del più famoso Marco, insediandosi alla guida dei biancorossi ha subito voluto apportare delle modifiche rispetto ai suoi tre più esperti predecessori. Intanto, al suo esordio contro il Pisa ha ripristinato la difesa a quattro già vista con Mignani e, considerati gli uomini offensivi di cui dispone la rosa del Bari, ha ridotto il centrocampo a due elementi, concentrandosi più sulla trequarti, con una line più rinfoltita, a tre ed un terminale offensivo. Quest’ultimo elemento, tra l’altro, funzionale alle attuali carenze cui deve far fronte la formazione biancorossa, giacché nello scontro diretto per la salvezza di domani contro di noi, l’attacco biancorosso dovrà fare i conti con le sicure assenze di Puscas e Diaw: il primo operato alla mano sinistra fratturata (intervento chirurgico che pare sia andato bene, per cui in casa biancorossa sperano di poter riutilizzare il calciatore nella sfida contro il Parma); il secondo alle prese con gli effetti di un’ennesima ricaduta nei suoi problemi patiti alla schiena. Pertanto mister Giampaolo avrà a disposizione, nel ruolo di centravanti, soltanto Marco Nasti. Sarà la seconda volta per il classe 2003 nativo di Pavia (la prima fu all’andata, ma non raccolse un gran voto in pagella, per nostra fortuna) che da ex si troverà contro un Cosenza che siamo certi gli è rimasto nel cuore, una squadra che l’ha consacrato tra i Pro e per la quale – non lo dimentichiamo – lui ha rinunciato ai Mondiali Under 20 pur di partecipare al doppio playout contro il Brescia. Un sacrificio che per noi fu determinante, visto che il giocatore del Milan segnò il gol che valse la vittoria sulle rondinelle all’andata, quindi la conseguente salvezza in virtù del pareggio nella gara di ritorno. Ripeto quanto già scritto nella puntata 98 di questa rubrica perché mi è capitato, nei giorni scorsi, di leggere su alcuni social ingenerose critiche o, peggio, addirittura insulti all’indirizzo del ragazzo da parte di qualche sciocco dalla memoria corta. Ovviamente noi tutti ci auguriamo che Nasti non realizzi il classico gol dell’ex, ma non di meno, dopo la partita di domani gli sono dovuti i migliori nostri pensieri e di tutta la tifoseria rossoblu. Chiusa questa doverosa parentesi, ritorniamo al modulo adottato da Giampaolo che, come avrete intuito da quanto scritto in precedenza, è il 4-2-3-1. Di questo modulo, applicato già nella partita col Pisa e che ha prodotto un gioco sicuramente più aggressivo ed efficace in attacco rispetto a quanto accaduto in precedenza, pare stiano beneficiando Sibilli, tornato al centro della trequarti in una posizione che per lui è naturale e lo mette molto più vicino alla porta avversaria, dove per caratteristiche sa essere letale, ma anche gli esterni Kallon (rientrato dopo un infortunio proprio contro i nerazzurri toscani) e Morachioli. Non solo, Anche Maita e Benali ritornando in ruoli a centrocampo a loro più congeniali, di costruzione ed interdizione a centrocampo e rimanendo alla larga dai compiti offensivi estremamente dispendiosi cui in precedenza venivano chiamati, hanno mostrato di rendere di più, come ai tempi in cui con Mignani erano utilizzati, soprattutto il primo, alla stessa maniera. Un altro elemento, che potrebbe trarre vantaggio dalla limitazione nel ruolo per lui prevista da Giampaolo, è Giacomo Ricci, il quale tornerebbe a fare il terzino difensivo, non costretto pertanto a sgroppare a tutta fascia come gli era richiesto nelle gestioni precedenti. Insomma, il tecnico abruzzese sembra avere incominciato la sua nuova avventura con scelte che sembrano non solo andare nella direzione di rispettare le naturali caratteristiche dei giocatori a sua disposizione, ma bisogna riconoscergli il coraggio di aver adottato un modulo più offensivo rispetto ai suoi predecessori: è vero che o la va o la spacca, adesso il Bari ha necessità di fare punti, ma altri tecnici sarebbero stati più prudenti al cospetto di un Pisa altrettanto assetato di punti per entrare in zona playoff. Invece Giampaolo contro la squadra di Aquilani si è presentato al suo esordio tra i Pro con ben quattro giocatori offensivi: Sibilli, Morachioli, Kallon e Puscas, tutti insieme e, nel tentativo di accaparrarsi l’intera posta in palio ha insistito buttando dentro nella ripresa anche Aramu, Achik e Nasti. Insomma, abbiamo capito che il neo allenatore dei Galletti non ha timori reverenziali, sa di avere a disposizione un organico non senza problemi, ma di valore e quindi domani, come peraltro dichiarato da lui stesso, verrà a giocarsela senza timori e con la consapevolezza di poter fare sua l’intera posta in palio: “Queste sono 5 finali. Dobbiamo giocarle senza timore, senza paura e cercando di portare più punti possibili. Sicuramente andremo a Cosenza per vincere”. Vedremo!

Federico Giampaolo si schiererà ancora col 4-2-3-1?

Come vorrà schierare, dunque il suo 11 iniziale Federico Giampaolo? Andiamo ad ipotizzare la probabile formazione dei pugliesi intanto escludendo coloro i quali certamente non saranno della gara. Abbiamo in precedenza già accennato all’infortunio e conseguente intervento alla mano, subito dall’uomo che probabilmente era il più temibile della formazione pugliese, parliamo del rumeno Puscas, mentre continua il lavoro personalizzato in palestra per Davide Diaw e Raffaele Maiello, dunque anche loro assenti domani al Marulla. Un’altra assenza in casa Bari, stavolta per squalifica, non riguarderà il campo da gioco, ma la panchina, sulla quale non potrà accomodarsi il DS Polito, espulso nel corso della gara pareggiata dal Bari col Pisa, la scorsa settimana. Detto di chi non ci sarà, vediamo pertanto lo starting eleven che Federico Giampaolo vorrà opporre al Cosenza del suo omologo William Viali. In porta c’è chi chiede a gran voce che venga estromesso il portiere titolare Brenno, a favore di Marco Pissardo ma, stando alle dichiarazioni del tecnico è probabile che domani vedremo in porta ancora una volta il numero 22 italo-brasiliano. Davanti a lui spazio al tandem centrale delle certezze, composto da capitan Di Cesare (in lacrime nella già citata conferenza stampa: “Per me e per noi la salvezza è vita, in questi ultimi sei anni abbiamo costruito tanto, retrocedere vorrebbe dire fallire clamorosamente”) e da Vicari, ai lati dei quali certo di un posto dovrebbe essere Ricci, sull’out di sinistra e a uno tra Dorval (non benissimo contro il Pisa) e Pucino (più probabile) su quello di destra. La diga in mediana dovrebbe essere ancora una volta quella della scorsa settimana, costituita pertanto da Maita e Benali, con Bellomo pronto a rilevare uno dei due. Sulla trequarti, al centro l’uomo più pericoloso e che più ha reso in questa pur disgraziata stagione dei pugliesi, che risponde al nome di Giuseppe Sibilli (autore finora di 10 reti e 3 assist), ai lati del quale dovrebbero giostrare Kallon a destra (Achik a subentrare) ed uno tra Morachioli ed Aramu (per noi favorito) a sinistra. Come finalizzatore, infine, abbiamo anticipato che dovrebbe riprendersi un posto da titolare Marco Nasti, con il giovanissimo Akpa-Chukwu che tornerà tra i convocati e sarà un’alternativa all’ex Cosenza.

Siamo dunque giunti al termine della nostra rubrica e non ci resta che presentare il match attraverso alcune notizie e curiosità. La partita che si disputerà domani tra Cosenza e Bari sarà valevole per la trentacinquesima giornata del campionato 2023/24 di Serie B e si svolgerà nel capoluogo bruzio nel locale stadio San Vito – Gigi Marulla con calcio d’inizio alle ore 16,15. A dirigere la gara è stato designato il Sig. Luca Zufferli della sezione di Udine. Con questo arbitro non abbiamo mai ottenuto un successo, avendo in una circostanza pareggiato fuori casa ed in un’altra perso tra le mura amiche. Per i Galletti, invece, sono sei i precedenti con l’arbitro friulano, con un bilancio in assoluto equilibrio avendo essi ottenuto sotto le sue direzioni arbitrali due vittorie, due pareggi ed altrettante sc onfitte. Il direttore di gara sarà coadiuvato nel suo lavoro dagli assistenti Capaldo di Napoli e Trinchieri di Milano, con quarto uomo Dario Madonia di Palermo. La squadra al VAR, invece, sarà composta da Paterna di Teramo, col supporto di Paganessi di Bergamo. Per quanto riguarda gli ex della partita, sono in diversi, e soprattutto tra le fila rossoblu, dove sono in cinque ad aver portato il galletto sul petto: parliamo di Micai, D’Orazio, Marras (alla partita d’andata non fu convocato perché infortunato), Frabotta ed infine Tutino, che ha indossato la maghlia biancorossa per appena 15 minuti. A parti invertite abbiamo in precedenza già parlato dei due ex Lupi e cioè di Nasti e dell’allenatore Federico Giampaolo che giocò da trequartista con la casacca rossoblu. A proposito di trascorsi: l’almanacco ci racconta che nelle 17 partite disputate in Calabria, i rossoblu ne hanno vinte 8 ultima delle quali, per 2-1, risale a 23 anni fa. Le ultime due gare giocate al Marulla, purtroppo, le abbiamo entrambe perse. Per il resto, a Cosenza i pareggi sono stati appena 3 e le vittorie degli ospiti 6. Nonostante i precedenti non del tutto positivi, i bookmakers ci danno favoriti, una volta tanto: la vittoria dei Lupi, l’1, è data tra 2,10 con picco massimo, tra i 12 siti di scommesse analizzati, a 2,17; il segno X, è pagato da 2,90 e fino a 3,10 volte la posta scommessa; infine il 2 con la vittoria di Nasti e compagni che è data tra 3,50 e 3,90. Ultimo dato che vogliamo fornire è quello relativo al pubblico, atteso in discreto numero nell’impianto cosentino di via degli Stadi, visto che alla gara dovrebbero esservi tra i 6 ed i 7.000 spettatori, di cui quasi 2.000 provenienti dalla Puglia. Una grandissima risposta da parte degli ultrà biancorossi che dimostrano con i fatti quanto promesso nel comunicato di cui abbiamo detto in precedenza: è evidente che il patto fatto tra tifoseria e squadra per queste ultime gare potrebbe essere un fattore importantissimo ed il sostegno incondizionato dei tifosi, in casa (col Pisa erano in 15.000) ed in trasferta, lasciando da parte – per il momento – le proteste all’indirizzo della dirigenza, potrebbe dare ai calciatori una carica maggiore per affrontare un momento non facile. Speriamo che i nostri supporters non siano da meno e che siano in grado di tenere testa agli ospiti.

Non ci resta che salutare ed appellarci al “nostro” Alarico, perché crei un po’ di spazio accanto a sé, sotto i flutti del Busento per accogliere, una volta conclusa la partita, le spoglie del Bari.

Sapiens

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