COME SI FA IL CALCIOMERCATO

Immersi nell’oscurità, a che pro imprecate contro il buio?
Ravvinti dalle tenebre, perché non accendete una fiaccola?
(
Buddha)


Non voglio insegnare il mestiere a Goretti: infatti questo pezzo non è rivolto a lui, che come si fa il calciomercato lo sa benissimo, bensì alla società. Perché Goretti deve essere messo in condizione di fare calciomercato: essere messo in condizione di fare calciomercato significa espressamente fornirgli mezzi economici in grado di farlo competere con le altre società per aggiudicarsi i giocatori migliori sul mercato e poterlo fare immediatamente all’apertura delle operazioni e non l’ultimo giorno – quando bene che vada hai perso un mese di tempo (e tutte le partite che intanto si sono disputate nel periodo) per rinforzare la squadra e nella peggiore delle ipotesi ormai trovi solo giocatori che nemmeno le rispettive mamme rivogliono più in casa.
Si potrebbe pensare che la prima cosa da fare sia liberarsi di quei giocatori che per un motivo o per l’altro non hanno reso, non si sono dimostrati all’altezza della categoria o non adatti al progetto tecnico del Cosenza – sì, ce n’era uno quando si è optato per Zaffaroni, anche se ora non si direbbe. Ovviamente rispedire – ad esempio – a Salerno i vari Kristoffersen, Anderson, Sy e (a malincuore) Boultam potrebbe anche passare da priorità, visto che il risparmio degli stipendi potrebbe dare liquidità nuova al direttore sportivo, ma la priorità è e deve essere rinforzare la squadra immediatamente – l’ingaggio di giocatori funzionali e adatti a reggere l’urto della categoria deve essere come minimo contestuale alla cessione dei non (più) utili alla causa. Non aspetteremo – non ne abbiamo nessuna intenzione – che la Salernitana si riprenda i suoi prestiti o che il DS riesca a piazzare in prestito in C Panico, Vallocchia e qualcun altro prima di poter salutare finalmente rinforzi veri.
Non siamo disposti a tollerare ritardi nemmeno di un giorno.
A proposito dei salernitani: Anderson, ammesso che la risposta oggi interessi ormai, è questo o è fuori forma dall’anno scorso? Non ha scatto, non ha corsa, non ha mobilità. Tra Parma e Cremonese, con Spal in mezzo, ha provato più volte a saltare l’uomo scavalcandolo col pallone per poi andare a recuperarlo, ed è stato sempre superato sulla corsa dal diretto marcatore (nemmeno il disturbo di doverlo raddoppiare) che andava al triplo della velocità. Kristoffersen: Goretti ha chiesto l’estate scorsa al DS granata Fabiani (o almeno così ha detto testualmente in conferenza stampa, dopo aver dichiarato di essere stato impressionato da lui nel ritiro della Salernitana a Gubbio: doveva pur giustificare in qualche modo l’ingaggio del norvegese): “se lo muovi, tienimi in considerazione ché lo prendo io“. Credo che Fabiani abbia risposto: qualcosa tipo “Kristoffersen non si muove“, che Goretti abbia detto “ah, peccato, vabbè, se ci ripensi…” e che Fabiani abbia replicato “mi sa che non ci siamo capiti: se vuoi io Kristoffersen te lo presto subito, ma guarda che non si muove“. Per carità, non passi che ce l’ho col nordico: buona tecnica (meglio di quanto ci si aspetterebbe), ottimo spirito di sacrificio – ma, appunto, non si muove. E sui palloni alti – il suo piatto preferito, doveva essere l’arma per cercare il lancio in area in situazioni disperate – finora gli ho visto solo fare sponde per nessuno, mai un tiro in porta. Ok, può non essere responsabilità tutta sua: semplicemente, quello che lui può dare e fare non è ciò di cui ha bisogno questo Cosenza, a cui servono gol (e chi ha uno score, da centravanti, di cinque marcature in 24 partite di serie B coreana non può garantirli) e presenza sotto porta. Amen.
Per Sy e Boultam il discorso è diverso: potrebbero anche essere utili ancora, alla bisogna. Non certo da titolari, ma sono stati i meno deludenti – però la garanzia che dovrebbero darci per restare è che siano quantomeno definitivamente a posto fisicamente.
Un principio deve essere ulteriormente chiaro: quest’anno non si fanno i conti della serva – e non dico solo economicamente. Sicuramente l’organico è corposo e non sarebbe uno scandalo sfoltirlo mentre (e non prima) si ingaggiano quei giocatori di serie B titolari da salto di qualità che ci servono come il pane. Tutto giusto. Ma sfoltire una rosa magari sovradimensionata approfittando del calciomercato di riparazione non deve e non può significare liberarsi di dieci giocatori per prenderne quattro. La coperta deve essere lunga e coprire piedi e testa senza problemi: io non dimentico che nella scorsa stagione si sarebbero teoricamente risolti i problemi di fascia con Gerbo, salvo poi perderlo per infortunio e ritrovarci esattamente al punto di prima. Nel computo tra giocatori in entrata e quelli in uscita il saldo in negativo – se ci sarà un saldo in negativo – dovrà essere di due, massimo tre unità. Ne escono dieci, ne entrano non meno di sette. E sette davvero da serie B, ribadisco.


E veniamo anche oggi al ripromesso martellamento.
Goretti può e deve scegliere lui i giocatori che secondo la sua competenza faranno al caso del Cosenza – e dell’allenatore che lo guiderà, che sia ancora Zaffaroni o un altro – ma deve essere lui e solo lui a farlo, e nel farlo non deve essere condizionato da limiti economici e finanziari che non siano quelli ragionevoli degli investimenti normali che si devono fare in serie B. Perché noi siamo una società di serie B, noi militiamo in serie B – e il nostro calciomercato, finalmente, deve essere un calciomercato di serie B, oltretutto tenendo a mente che c’è una salvezza da conquistare e quindi per rinforzare la squadra si deve spendere anche di più di quanto spenderebbe una normale società di serie B che avesse fatto bene i compiti a luglio. Nessuno pretende che si strappi Lautaro Martinez all’Inter ma che si facciano le cose come un Ascoli qualsiasi, quando l’anno scorso prese Dionisi offrendogli un triennale degno di un centravanti di serie B che Dionisi ricambiò coi gol che tolsero il Picchio dai guai.
Nomi non ne faccio. Non sono qui a dire che Goretti dovrebbe prendere Rivière o Ariaudo (del resto, lui svincolati legittimamente non ne vuole e ha anche ben argomentato il perché: certo, se poi quelli pronti sono come Anderson…), scelga lui chi ritiene faccia al caso nostro. Anche Regini, se ci tiene. Io lo vedo come un giocatore da dieci presenze in totale (nemmeno tutte per 90′) nelle ultime quattro stagioni, uno scarto della Reggina che Taibi vuole sbolognare, ma se per Goretti è il nome ideale per rinforzarci, si fa come dice Goretti. Per me la cosa fondamentale è che Goretti scelga Regini perché, con la sua competenza calcistica, lo ritiene davvero il meglio in assoluto per noi e NON il meglio a cui può arrivare con quattro spicci a disposizione.
Ci servono almeno sei, sette giocatori. Non possono e non devono essere sette scarti altrui, sette prestiti scommessa, sette lungodegenti che una volta magari erano forti e oggi bisogna vedere se recuperano e tornano quelli di prima, eccetera. Chiarisco con una provocazione: ci serve una mezz’ala di un certo tipo, giusto? Ebbene, chi c’è tra le prime in classifica, il Pisa, il Brescia? Chi sono i titolari di Pisa e Brescia in quel ruolo con quelle caratteristiche che ci servono? Ecco: si prende uno di questi.
Ovviamente – ma tocca ripeterlo – è una provocazione. Ma serve a fare capire a chi di dovere che se non vuole lasciare la guida del Cosenza, come gli chiede a gran voce la tifoseria, a chi è maggiormente disposto a investire (e per contro non è assolutamente disposto a esporsi alle figuracce che pure abbiamo collezionato in questi quattro anni di serie B) allora deve cominciare a fare le cose come vanno fatte e a calare sul tavolo gli investimenti che si devono operare.


Un ultimo brevissimo accenno, prima di chiudere: alcune testate locali stanno cercando – anche con articoli a hoc e finte indiscrezioni che mettono loro stesse in giro – in ogni modo di tirare la volata a Occhiuzzi per un suo ritorno sulla panchina dei Lupi, nel caso l’esonero di Zaffaroni andasse in porto. Del resto il tecnico cetrarese è ancora sotto contratto con la società di Guarascio (strano che un predestinato come lui non abbia ancora trovato un’altra panchina: eppure ci vorrebbe veramente poco per offrirgli uno stipendio superiore a quanto sta percependo dal Cosenza stando fermo). Per me sarebbe una follia irresponsabile, il suo Cosenza meritatamente retrocesso è stata una delle cose più brutte viste negli ultimi anni, in campo e fuori – ma anche qui massima discrezionalità per Goretti: purché nell’eventualità scelga Occhiuzzi per motivi esclusivamente tecnici e non economici.
A Occhiuzzi non dico nulla, se non che la mia avversione nei suoi confronti è solo professionale (e firmerei oggi se, essendo lui eventualmente il sostituto di Zaffaroni, mi smentisse salvandoci) e che io personalmente non ho alcuna avversione verso l’uomo – e sono uno degli ultimi rimasti a pensarla così -, tra i suoi non pochi detrattori.
A quelle testate giornalistiche locali che come detto gli stanno tirando la volata, però, una cosa la voglio dire: siete senza dignità.

NubeDT

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