LA ZONA MORTA #28 – IL MERCATO? NO, IL MERCANTE DI PIAZZA FERA…

Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé. (Pablo Neruda)

17 Gennaio. In attesa di giocare, si guarda lì dove dovrebbero arrivare delle risposte. Che ovviamente non arrivano. Come sempre, anche quest’anno abbiamo passato già la metà del mese, e tutto tace. Siamo alle solite, nonostante Goretti abbia provato a mescolare le carte. Qui non si chiude mai nei tempi e nei modi necessari! E mentre i giorni passano, ed il rinvio dell’ultima partita ci regalerà un calendario ancor più denso di impegni ravvicinati con i recuperi, siamo entrati nella penultima settimana di Gennaio. Complimenti alla Società! anche stavolta – col silenzio, le baggianate e gli altisonanti annunci, buoni a tenere concentrati gli ingenui e gli allocchi che ancora credono a queste cose – si sono presi un mese sano. Si, perchè Cosenza Pisa si è giocata il 18 Dicembre, e la situazione è rimasta esattamente la stessa di allora. Non male eh? Alla faccia del “sedersi a Dicembre, e organizzare che tipo di giocatori ci servono”! Ma allora perchè crederci e illudersi sempre? Lo spiega la frase di Neruda che ho messo all’inizio di questo pezzo. Perchè un minimo di infantilità nella vita ci vuole, e quindi giocare è quasi un atto dovuto, oltre che parte necessaria dell’esistenza di qualsiasi persona che ha un po’ di equilibrio e non è arida dentro. Anche se si trova nel deserto di cui parlavo due giorni fa. Certo, se dobbiamo dirla tutta, più che giocare è corretto precisare che come ogni anno – la società si sta prendendo gioco di noi. Un gioco un po’ crudele e già visto, ma pur sempre un gioco. Anche se vince sempre una persona sola, che non porta niente al Cosenza con le sue “vincite”. Allora vediamo se riusciamo a farlo noi un gioco, visto che il copione di questo mese è già scritto e rodato dagli anni precedenti. In fondo le feste natalizie non si sono chiuse da molto, quindi credo abbiate ancora sentore di qualche tombolata, sette e mezzo o altro gioco che avete fatto recentemente. Andiamo sul classico. Giochiamo al Mercante in fiera.

No, scusate, ho sbagliato la versione. Questo si chiama “Il mercante di Piazza Fera”. E’ una variante che si ispira al tressette a perdere. Per il resto, sapete benissimo cosa vi tocca fare. Scegliere una carta e sperare che non esca. Perchè così il “mercante” potrebbe alla fine portarla a Cosenza. L’importante è associarla a qualsiasi giocatore, situazione o impressione che vi siete fatti. Chiaramente, se volete provare a vincere, vi conviene giocare al ribasso! Abbiamo scelto piazza Fera perchè la vera Fiera di Cosenza, quella di San Giuseppe, è ancora lontana. E poi perchè questa storica Piazza è l’emblema del trasformismo, dissacrazioni e manipolazioni – architettoniche e non – più evidenti (ma chi la chiama Piazza Bilotti?). L’immagine del gioco non potevano che essere le famose tre scimmiette. Non vedo, non sento, non parlo. Cioè non si sa nulla, non si capisce nulla, non si parla di nulla. Però, dovendo scegliere….Lo stiamo facendo pure noi, visto che si deve giocare a qualcosa. Nubdt, neanche a dirlo, ha scelto la Paradisea (alias Nabellaralla), Sapiens ha optato per il Lattante (DI-LATANTE in spagnolo), Il Cigno di Utrecht dopo aver letto il mio articolo, ha scelto il Beduino (andatevi a rileggere qui il pezzo se non sapete perchè). L’Eternauta rossoblu e Bart S. stanno ancora decidendo, e ci faranno sapere. Così come il Marchese del Grillo e Lupo del Nord. Sappiate intanto che il gioco, ovviamente, è già iniziato. Ed il Pavone (Asencio) e la Foca (Da Cruz) sono già usciti, quindi inutilizzabili. Sono ancora in ballo Funghi e Carote (D’angelo, Carriero, o chi cavolo arriverà a centrocampo) ed il Bersagliere (Casasola), mentre qualcuno adesso ha sparato addirittura la Balena (Tutino). Ed io? Bè, ero molto indeciso. Ma ho sempre avuto una carta portafortuna a questo gioco, che “qualche spiccio” me lo portava sempre quando la prendevo. E L’associazione con una situazione ci sta pure, vista anche la mia passione per la cultura orientale. Così mi sono buttato. Ho la Giapponesina (vale a dire: E quannu “kanji?”) e credo e spero che sia vincente anche stavolta. Per le chiamata delle carte sapete benissimo che ci vorrà molto, come si addice allo stile di Guarascio. Forse il 27, magari il 29, sicuramente il 31. Scrivete nei commenti sotto l’articolo la vostra “scelta” e a cosa corrisponde, almeno avremo tutti un gioco con cui poterci confrontare alla pari. Poi, chiaramente ci toccherà aspettare. Il “mercante” tanto lo conosciamo, a questo gioco non è molto interessato. Ma noi si. Giusto per capire che gusto c’è, alla fine della fiera, a giocare con i nostri sentimenti.

Sinn Feìn

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