L’INTERVISTA (IM)POSSIBILE

Alcuni anni fa c’era una trasmissione radiofonica che si basava su fantastiche interviste a famosi personaggi storici dell’antico passato della nostra cultura letteraria, artistica, scientifica, ecc…

L’intervistatore poneva domande; un attore entrava nel personaggio in questione e tentava risposte per spiegare l’immagine del mondo dell’intervistato…

Ritratto di Federico da Montefeltro col figlio Guidobaldo – (P._Berruguete, 1477)

L’altro giorno abbiamo assistito ad una delle pochissime comparsate in tv del nostro presidente, certamente non a suo agio davanti ai microfoni di cronisti integerrimi che fanno della professionalità il loro credo.

Solitamente si è abituati ad assistere dalle “segrete” del San Vito – Gigi Marulla alla fiera delle banalità, interviste sempre uguali a sé stesse, domande intimamente intrise di “Coccolino concentrato” e risposte spesso ciclostilate, altre volte incomprensibili, ma dipende anche dai soggetti intervistati… c’è chi ama dare sfoggio di tecnicismo e teoria dell’arte pallonara, salvo poi tradire l’incapacità di non saper leggere tatticamente l’evolversi della gara (in 11 vs 10, solitamente, ci si arrocca in difesa per blindare il punto d’oro, perché un punto è meglio di nulla e bisogna muovere la classifica… ma muoverla di punto in punto ci porta immancabilmente in C!); mentre c’è chi brama spiegare agli astanti “…cioè, non avete capito niente…” le regole che sovrintendono alla gestione di una società di calcio, agli investimenti, oppure le norme del codice civile da rispettare per la cessione della società od anche la legge (non si sa quale) che non consente al presidente di una squadra di calcio di incontrare e parlare coi tifosi!

Beh, già ci eravamo sorbiti la conferenza stampa – la cui diretta era stata probabilmente vietata per evitare di perdere il controllo della situazione, casomai qualcuno dei giornalisti e cronisti presenti avesse pensato di porre una domanda scomoda… impossibile, direte voi, visti i precedenti, ma la cautela non è mai troppa – dalla quale erano emerse tante incongruenze, inesattezze e stravolgimenti della realtà secondo convinzioni personali non suffragate da dati oggettivi, ma a quanto pare al peggio non c’è mai fine.

Ed il peggio è arrivato a stretto giro, durante l’intervista di lunedì scorso a La C.

Strano questo revirement del presidente, assente dal proscenio per quasi 2 anni, poi ad un tratto inizia a dispensare la sua presenza a destra ed a manca dicendosi “disponibile a rispondere a qualsiasi domanda”.

Probabilmente, però, il presidente non ha ben chiare le modalità di ingaggio di un’intervista, solitamente alla domanda del cronista si risponde rimanendo nel contesto della circostanza di cui si parla, per fare un banale esempio, quando si gioca a briscola se io metto sul tavolo coppe tu devi rispondere a coppe non a denari… ehmmm scusate non a bastoni (di denari col presidente non si parla manco a briscola, lui il palo in questione l’ha tolto dal mazzo, sostituendolo con picche, seme a lui molto caro viste le sue risposte!) altrimenti significa che sei fagliante, ossia non hai argomenti, competenza, volontà di discutere di quell’argomento… o no?

Ebbene, anche in quest’ultima intervista le risposte sono state date in preda a visioni mistiche, cercando di disattendere – in modo davvero raccapricciante – le domande di quell’unico giornalista che ha deciso di fare il suo mestiere mettendosi al servizio del pubblico.

E’ stato un susseguirsi di dichiarazioni improbabili, improponibili e cervellotiche, sempre più confuse e slegate dalla realtà all’incalzare delle domande del cronista.

Sinceramente abbiamo difficoltà a credere che il presidente consideri l’acquisto dei seggiolini dello stadio un investimento per la società… i seggiolini sono un obbligo imposto dalla lega per l’agibilità dell’impianto non un investimento. Gli investimenti sono ben altro, ad esempio dotarsi di strutture, campi di allenamento, foresteria, fare marketing, dotarsi di scouting, migliorare l’appetibilità della società e l’organizzazione della stessa. E poi, questi benedetti seggiolini, sono stati acquistati dalla società a titolo di anticipazione, tant’è che i relativi costi vengono annualmente compensati con i ratei dovuti al Comune per l’utilizzo dell’impianto.

Quando si è toccato il tasto cessione societaria come al solito è stata negata l’esistenza di qualsivoglia trattativa seria, bollandosi tutti i promissari acquirenti come millantatori e persone che vogliono assicurarsi visibilità e pubblicità sfruttando il Cosenza Calcio, ma a noi risulta ben altro e speriamo di darvene conto quanto prima con documenti parlanti, comunque i tifosi si saranno pur fatti un’idea sulla questione e sul comportamento – invero immotivato – di chi non vuol concedere la due diligence a tutela della trasparenza dei propri conti (come anche a propria tutela riguardo alla correttezza e solidità economica del promissario acquirente) e della irreprensibilità dell’operazione di vendita… non serve aggiungere altro.

Ma alla fine quale sarà mai il valore di questa società che nessuno vuole seriamente acquistare? Una società senza strutture, investimenti, organizzazione, calciatori di proprietà… presidente, si può sapere?

può andare a vedere quando hanno trattato il Milan, il Milan non aveva la proprietà dello stadio

Cioè, presidente, abbiamo grosse difficoltà a comprendere il Suo pensiero, probabilmente sarebbe necessario prevedere delle note a margine di qualsiasi dichiarazione da lei rilasciata in questa intervista, altrimenti qualcuno potrebbe pensare a una boutade, una sorta di presa in giro del pubblico rossoblù.

Cosa significa, ad esempio, dire che il Cosenza l’anno scorso sul campo non è retrocesso? Cosa significa dire “quando c’è una riammissione in pratica ne scendono 3… é come se noi abbiamo fatto un campionato di 19 squadre, questo è il meccanismo, se non si vuole capire…

Saremmo noi a non capire i suoi concetti? Beh, sinceramente per il tifoso di strada credo sia più semplice discettare di astrofisica o di fisica nucleare, piuttosto che arrovellarsi il cervello con la sua lectio magistralis.

Che senso ha affermare “mi dicono che c’è grande entusiasmo in città”…

Qual è il senso di voler a tutti i costi mistificare la realtà?

Presidente, a che gioco sta giocando, qual è il suo scopo?

Vuole o non vuole investire (a parte i seggiolini)?

Vuole o non vuole cedere la società?

Vuole o non vuole concedere la due diligence al gruppo che glielo ha richiesto formalmente?   

Se ha la coscienza a posto, piuttosto che incontrare cronisti per la maggior parte adusi a stendere tappeti rossi ed evitare domande scomode, accetti l’incontro con la tifoseria, perché non esiste alcun divieto in tal senso e se le hanno dato informazioni differenti, si informi…

Sta scavando un solco sempre più profondo con la tifoseria, la sparuta minoranza dei contestatori non è tale e le migliaia di tifosi che attestano il loro apprezzamento nei suoi confronti esiste solo nell’immaginario, evidentemente lei ha confuso i numeri ed invertito i fattori, ma continuando in tal modo, mortificando la tifoseria, il futuro sarà nefasto per tutti.

Il Cigno di Utrecht

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