UN CAFFE’ ALLA COSENTINA.

Bevo quaranta caffè al giorno, per essere ben sveglio e pensare, pensare a come combattere i tiranni e gli imbecilli.” (Voltaire)

Fra circa tre settimane questo Blog compirà il suo primo anno di vita. E bisogna ammettere che la diffusione ed il successo fra i tifosi rossoblu ha sorpreso tutti quelli che hanno attivamente contribuito a crearlo. Non solo, l’adesione esterna da parte di tante persone nel voler dare un loro contributo scritto sulle vicende dei nostri amati Lupi – sfruttando lo spazio che abbiamo creato – , ha confermato che alla fine nella città dei Bruzi c’è ancora tanta voglia di parlare di calcio. Quello vero, quello dove il pensiero e l’analisi oggettiva e di cuore per le nostre sorti calcistiche prevale sull’interesse personale, prezzolato, indirizzato dall’alto per difendere “la voce del Padrone”. Quando un tifoso ci scrive una mail o un messaggio privato, chiedendo, invocando, o addirittura pungolandoci a trattare in maniera approfondita determinati temi – offrendoci persino la loro conoscenza o esperienza sullo stesso nel trattarlo – , è una cosa che riempie di orgoglio. Soprattutto perchè va a confermare quello che abbiamo sempre pensato. E cioè che Cosenza merita e può avere di meglio per la sua Squadra del cuore! Questo non significa che si può trovare subito una soluzione. Come sempre richiede tempo, costanza, ed un ambiente da ripulire e pronto a far capire che i soliti “giochetti e personaggi” che hanno ruotato intorno alla Società – anche prima dell’era Guarascio – per il proprio tornaconto è ora che scompaiano all’orizzonte. Certe cose devono finire, dietro una grossa nuvola di vergogna e squallide macchinazioni. Questo spazio, come abbiamo scritto dal primo giorno e ripetiamo ogni volta, è aperto a tutti quelli che tengono al Cosenza Calcio ed hanno ben chiaro cosa serve. Vale a dire passione, impegno e voglia di lottare per questi colori. E che non si fa menare per il naso dalle continue frasi fatte di becero stampo esistenzialista, che riempiono la bocca degli scherani di turno. In nemmeno un anno certi miti e fandonie sono stati demoliti proprio su questo spazio. Su tutta la linea. E allora, come reazione, sono arrivate le minacce. Alcune blande, altre ridicole, certe surreali. Non mi metto ad elencarle tutte. Ma, fra le tante, segnaliamo quella di una persona che ci aveva scritto minacciando in privato azioni legali affermando che non voleva essere associato a Guarascio perchè non lavora per lui e non è sua amico, e poi si è fatto beccare a ballare di fianco (non vicino, di fianco!) in tribuna in un video post partita che è girato in rete. Poi abbiamo ricevuto il messaggio di una persona che ha promesso di fare qualcosa di disdicevole (ho censurato l’atto specifico), uccidendo le nostre madri con noi davanti. Segue la cosidetta categoria delle “mani armate”, cioè mandati da altri (cosa ampiamente documentata) per riempirci di insulti e dandoci dei vigliacchi perchè non ci mettiamo la faccia. Curiosa come accusa, visto che quello che scrivono glielo detta un altra persona, che però non trova il coraggio di farlo in prima persona…. Gira addirittura voce che sia una specie di Taglia su di noi! Non sappiamo se è vero ed eventualmente chi la paga, ma di sicuro – se segue la filosofia di questa Società – deve essere una cifra micragnosa! E poi ci sono le innumerevoli richieste di “caffè”. Vale a dire un invito non troppo elegante a incontrarsi di persona, così – testuali parole – «ve lo spieghiamo noi come si tifa Cosenza». Ma come si dice “chi scrive male, pensa male”. E rispondere pensando solo ad offendere, senza argomentare cosa ti ha dato fastidio o ritieni sbagliato in quello che abbiamo scritto, oppure inventandosi pietose scuse e minacciando chissà cosa, denota solo che chi lo fa è una persona che vuole solo avere ragione ma non sta ragionando, facendo il gioco – e gli interessi – di chi difende. Spiacente, ma non attacca. Vi attaccate voi semmai. Perchè è un ulteriore prova che abbiamo ragione, e la cosa evidentemente vi dà fastidio. Ed è probabile che dia ancora più fastidio a chi dovete provare a difendere, visto che ha messo alla luce quelle verità nascoste che nessuno deve sapere. Siete nudi, come il “re” che state giustificando, nella sua squallida passerella di vergogna. Ma questo è un altro discorso che non vale la pena approfondire, per ora.

Non perdiamo di vista il punto importante della questione. E cioè, dove si vuole arrivare? Questa sequela di insulti e minacce che periodicamente riceviamo esattamente a cosa dovrebbe portare? Veramente credete che porti paura, che possa essere preso sul serio come un avvertimento, o sia in grado di zittirci? E anche se avremo modo di conoscerci di persona, evento che accadrà tranquillamente, cosa dovrebbe cambiare in positivo per il nostro Cosenza? O forse è un atto dovuto per il tanto agognato accredito che – come ha denunciato alla radio tempo fa un noto tifoso – viene elargito per le partite nella zona Vip dello stadio? Tirare in ballo l’incontro per un caffè poi ha del tragicomico per certi aspetti, ma è curiosamente attinente. Il caffè è una bevanda che racchiude tante proprietà, anche simboliche, nella nostra cultura. C’è stata anche una rivista molto importante fino al 1766 a Milano che portava questo nome. I Verri, fondatori del Caffè, pur provenendo dall’aristocrazia, furono i portavoce delle istanze culturali, sociali e politiche delle classi emergenti che puntavano allo svecchiamento delle istituzioni e alla razionalizzazione dell’apparato statale.Un’idea pura e sincera che purtroppo il tempo e la chiusura di certi ambienti, hanno reso sterile e poco propositiva. Per un caffè è morto il bancarottiere Sindona (meglio non zuccherarlo e gustarlo amaro, lo dicono spesso…), così come il famigerato Pisciotta – luogotenente di Salvatore Giuliano, che di cose poco chiare ne sapeva parecchie – e chissà quante altre persone. A Napoli invece, se sei fortunato, potresti trovartelo già pagato quando entri in un bar per la cultura partenopea del “caffè sospeso”. Insomma, per caffè si intendono tante cose. C’è persino una barzelletta che riguarda i calabresi in merito. “Come si riconoscono due calabresi al bar? Sono gli unici che litigano perchè vogliono offrire il caffè all’altro!” Allora chiariamo una cosa che probabilmente non tutti hanno colto. Visto che il caffè simbolicamente dovrebbe portare ad un “incontro”, se sia utile o meno non è dato saperlo, sappiate che questo incontro ve lo stiamo offrendo da quasi un anno ogni giorno, e pure gratis. Forse non ve ne siete accorti, ma non siamo dei portavoce. Siamo solo una voce. Una voce comune però, che si ingrossa – e continua ad ingrossarsi – malgrado le offese, le bugie e le falsità che provano a ridurla in silenzio. Perchè non ha interessi a monetizzare, a radicalizzare, o fruire di vantaggi e benefici. E nemmeo a stigmatizzare o destabilizzare senza motivo. Vuole solo sentire e far sentire bene la voce di tutti i tifosi che tengono veramente al Cosenza! La parte più vera, sana ed importante di questa Società (non solo quella di Calcio). Quella che, se non avete capito, ha reso il Cosenza quello che è, anche se troppo spessa viene bistrattata, messa in minoranza o fuorviata dai soliti pappagalli a orologeria. Quei personaggetti che escono puntualmente quando le cose vanno quasi in maniera normale a millantare un futuro radioso, e scompaiono subito quando la situazione è troppo grave o bollente per essere stemperata. Anche perchè, parliamoci chiaro, se uno è tifoso cosa deve stemperare quando le cose vanno male? Un vero tifoso vive di passione e speranze, oltre che di fede. E la rabbia e la contestazione quando le cose non vanno è la logica conseguenza di chi porta dentro di sé tutto questo. Provate a toglierle tutte e tre, e rimane solo uno che si trova lì per caso. Un grigio impiegato, che vive nella sua routine di timbrare il cartellino ogni domenica, versando la periodica gabella di umiliazione e sottomissione a chi non lo sopporta. E a questi tipi di “tifosi” il nostro caffè ovviamente non può piacere, anche se è costretto a ritrovarselo ogni giorno davanti. Il nostro è un caffè diverso. Alla Cosentina, tanto per intenderci. Tosto, dal sapore intenso e gradito solo a chi tiene veramente per i Lupi. Astenetevi dal berlo, se siete provocatori o vignisti dell’ultima ora. Questa è roba da intenditori. Non quello che qualcuno di voi si affanna ad offrire al Presidente quando lo incrocia per Corso Mazzini….

Sinn Feìn

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