ONERI DIVERSI (MAL) DIGERITI.

L’articolo 84, comma 1, delle Norme Organizzative Interne della F.I.G.C. dispone che “la contabilità deve essere tenuta dalle società in osservanza delle norme di legge ed in conformità con il piano dei conti della F.I.G.C.”. L’esigenza di procedere ad una revisione non solo delle Raccomandazioni Contabili, ma anche del piano dei conti, trova ragione nell’evoluzione che si è avuta nelle disposizioni normative ed in primis del Codice Civile, nei principi contabili OIC e nelle norme F.I.G.C.
Si è, quindi, provveduto ad una complessiva revisione del precedente piano dei conti, che ha portato alla definizione di una nuova edizione del piano dei conti F.I.G.C., nonché di nuovi schemi di Stato Patrimoniale e di Conto Economico.
Per quanto concerne gli schemi di bilancio l’articolo 2423-ter, comma 1, del Codice Civile prevede, in particolare, che “salve le disposizioni di leggi speciali per le società che esercitano particolari attività, nello stato patrimoniale e nel conto economico devono essere iscritte separatamente e nell’ordine indicato le voci previste negli articoli 2424 e 2425”. L’articolo 2423-ter, comma 2, del Codice Civile stabilisce che “le voci precedute da numeri arabi possono essere ulteriormente suddivise, senza eliminazione della voce complessiva e dell’importo corrispondente”, mentre il successivo comma 3 dispone l’obbligo di aggiungere “altre voci qualora il loro contenuto non sia compreso in alcune di quelle previste dagli articoli 2424 e 2425”.

Detto ciò, per quanto attiene la voce oneri diversi di gestione, il piano dei conti FIGC prevede la seguente suddivisione:
Schema di Conto Economico F.I.G.C.
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
14) oneri diversi di gestione – a) oneri da organizzazione competizioni b) costi per acquisizione temporanea prestazioni calciatori c) minusvalenze da cessione diritti pluriennali prestazioni calciatori d) altri oneri da trasferimento diritti calciatori ( premi e/o indennizzi passivi ex art. 103, comma 3, N.O.I.F. , oneri diversi da trasferimento diritti calciatori) e) altri oneri diversi di gestione.
Le voci dalla a) alla d) hanno una collocazione ben definita nel riconoscimento dei fatti aziendali. La voce a) sono (dovrebbero essere) costi per l’organizzazione delle gare interne, la voce b) sono (dovrebbero essere) i prestiti temporanei di calciatori a titolo oneroso, la voce c) è (dovrebbe essere) una perdita sul valore contabile del calciatore a seguito di una sua cessione, la voce d) è (dovrebbe rappresentare) un costo accessorio (che nulla ha a che vedere con il compenso per le prestazione calcistiche), e la voce e)?
Beh, questa voce è generica. Ma anch’essa trova una suddivisione nel piano dei conti dell’FIGC. Andrebbero inserite queste sottovoci:

  • Oneri tributari indiretti dell’esercizio (imposte di registro, tasse di CC.GG.)
  • Spese, ammende e multe gare
  • Sopravvenienze/insussistenze passive (una sopravvenienza è un costo imprevisto non afferente l’attività d’impresa, una insussistenza è il venir meno, sempre in modo imprevedibile, di una attività di stato patrimoniale
  • Altre.

Bene, nell’ultimo bilancio pubblico il Cosenza Calcio riporta:

  • Spese per organizzazione gare per € 67mila
  • Tasse iscrizione gare € 250
  • Costi per acquisizione temporanea giocatori € 66mila
  • Minusvalenze cessioni giocatori € 186mila
  • Altri oneri gestione calciatori € 444mila
  • Altri oneri diversi di gestione € 1.745.182 (tanti)

Invero in nota integrativa la società segnala che nella voce altri oneri diversi di gestione (cito testualmente) “..si segnalano costi per addebiti Lega conto campionato per € 1.444.321.”
La contabilità è una cosa seria. Non è che uno si alza la mattina e colloca fatti aziendali dove vuole lui: gli schemi dei piani dei conti devono essere seguiti pedissequamente, regolamentati, come abbiamo visto, da codice civile, OIC (Organismo Italiano di Contabilità), e, in questo caso, dalla FIGC.
Il conto campionato è un dare/avere che una società di calcio ha presso la Lega di appartenenza, in cui vengono inseriti contributi, ricavi o pagamenti di diritti alle prestazioni di un calciatore e altre cose. Si deve indicare il saldo, se in dare nei costi e se in avere nei ricavi. Non si può indicare 4.669.000 nei ricavi e 1.444.000 nei costi.
Dato che quest’ultimo bilancio è caratterizzato da mancanze e strafalcioni, riteniamo che un ulteriore errore sia stato commesso (come quello di non indicare la palese operazione di stralcio crediti, inserita nei costi per oltre 200mila € ma assolutamente non segnalata). Ma intanto l’importo è lì. A cosa afferisce quella cifra così alta, che impegna quasi il 20% del totale dei ricavi? Non lo sappiamo, probabilmente non lo sapremo mai.
Né ci convince ciò che è stato indicato nella nota integrativa. Non ci convince per niente.
Una cosa la sappiamo. Dopo 3 disamine di bilanci, in special modo dopo l’ultima, è chiaro che la gestione di questa Società continua ad essere rivolta solo ad interessi personali, mai a fare calcio. E la scusa dei sacrifici e della mancanza di disponibilità da parte di altri imprenditori ad affiancare il proprietario (anche i sanpietrini di Piazza Valdesi sanno che il presidente vuole solo sponsor o soci di minoranza), è pietosamente caduta. Pensare ancora che questa gestione consenta di farci fare un campionato dignitoso è pura utopia.
Ma è altresì vero che le risorse e le capacità a disposizione ci sono, eccome! Vanno solo impiegate realmente, con criterio e raziocinio, con un progetto chiaro, radicato nel territorio, una cosa che qualsiasi proprietà che ha minimamente a cuore il calcio a Cosenza dovrebbe fare. Pertanto, non ci penseremo due volte a contestare pervicacemente e con tutti i mezzi a nostra disposizione il bilancio 2021 di fronte a palesi errori e mancanze di chiarimenti “trasparenti” in nota integrativa, in chiara inottemperanza all’art. 2427 e seguenti del c.c. Perché il fine ultimo di una società di calcio è fornire ai suoi supporters divertimento per costruire qualcosa insieme sul campo di gioco. Poi una volta si vince e una volta si perde, ma è inaccettabile, per esempio, il “poi ti faccio sapere” detto a Bisoli 10 e passa giorni fa. E non perché vuoi prendere – per esempio – uno Zanetti, oppure uno che pratica un calcio diverso (per esempio uno Zeman), ma solo per risparmiare qualche migliaio d’euro.
Quello che tra due mesi inizierà è il quinto campionato di serie B consecutivo a cui Guarascio partecipa. Ed è una vergogna, dopo 50 e passa milioni di € di fatturato, non avere a disposizione neanche un campetto dove allenarci! Neanche fisso in convenzione…

L’Eternauta Rossoblu

Squadra  Oneri diversi di gestione TOTALIDifferenzaAltri oneri diversi di gestione
COSENZA  2.521.000,00 €01.745.182,00 €
ALESSANDRIA  219.000,00 €2.302.000,00 €137.938,00 €
ASCOLI  1.290.000,00 €– 1.231.000,00 €414.103,00 €
BRESCIA  947.000,00 €– 1.574.000,00 €299.547,00 €
CITTADELLA  433.000,00 €2.088.000,00 €174.561,00 €
COMO  183.000,00 €2.338.000,00 €79.882,00 €
CREMONESE  706.000,00 € 1.815.000,00 €291.202,00 €
FROSINONE  1.635.000,00 €– 886.000,00 €590.886,00 €
MONZA  1.161.000,00 €– 1.360.000,00 €601.004,00 €
PISA  707.000,00 €1.814.000,00 €231.212,00 €
PORDENONE  2.063.000,00 €– 458.000,00 €514.846,00 €
REGGINA  1.771.000,00 €– 750.000,00 €786.125,00 €
SALERNITANA  373.000,00 €– 2.148.000,00 €241.012,00 €
VICENZA  491.000,00 €2.030.000,00 €199.472,00 €

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