DIETRO LE QUINTE

Carissimi lettori,
Per come vi abbiamo abituato ormai da quando siamo nati, sapete bene che abbiamo infiltrati e fonti dappertutto, quando si tratta di vicende afferenti al Cosenza Calcio. Una di queste fonti, che ci ha già illuminato in passato con informazioni che si sono rivelate sostanzialmente anticipazioni (tradotto: quello che ci ha detto si è SEMPRE avverato), dalla sua postazione privilegiata (chi sarà? Dove sarà? Cosa farà? Chi lo sa?) ci scrive di nuovo, per svelarci i retroscena degli ultimi casi scottanti che riguardano la società Cosenza Calcio.

E fidatevi che si tratta di persona che davvero è informata.
Gli abbiamo trovato uno pseudonimo da Uomo Mascherato (ma sarà poi davvero un uomo?). Abbiamo fatto maturare un po’ la cosa (questa mail attendeva da un paio di giorni di essere pubblicata)… ma adesso eccoci qui, alle scottanti affermazioni della nostra Ombra che Cammina. Come ormai avete imparato, nel nostro blog diamo sempre spazio a tutti i lettori che ci scrivono e che necessitano di un palcoscenico vasto da cui potersi rivolgere alla tifoseria, e anche stavolta lo facciamo senza indugio, perché riteniamo che dare voce al tifosi sia uno dei nostri compiti principali.
Gli lasciamo volentieri subito la parola.

La Bandiera RossoBlù


AUGURONI A TUTTI.
Cari amici della Bandiera RossoBlù, torno a scrivervi dopo un po’ di tempo per informare voi (e attraverso di voi tutta Cosenza), che ritengo ormai l’unica voce libera della città, di quello che sta succedendo intorno alla società. Richiedo ovviamente, oggi più che mai, di mantenere l’anonimato, anche perché la mia conoscenza di certi ingranaggi e certe situazioni è diretta e già così potrei essere identificabile.
[OMISSIS]
Questo è tutto quanto ho da dire a voi e alla città:

BOTTI DI FINE ANNO:

* La responsabile Marketing e Commerciale, Simona Di Carlo, a quanto risulta se ne sarebbe andata sbattendo la porta per diverbi di vario genere col presidente, non ultimo il solito argomento di sempre, quello che noi chiamiamo la pila;

* Il pranzo conviviale di fine anno di cui hanno parlato i giornali: allora, è stato lui a convocare personalmente gli sponsor, almeno i principali (cioè quelli che portano più pila) e nel corso di questo pranzo gli ha detto che d’ora in avanti avrebbe curato personalmente lui il settore delle pubbliche relazioni, dei rapporti commerciali e del marketing, e l’invito a pranzo era appunto preordinato allo scopo di approfittare dell’occasione per chiedere contributi per 3 milioni di euro e più per fare calciomercato (e secondo me, parere personale, anche per pagare le rate dell’erario dopo la concessione del governo).
Comunque a quanto pare non se ne fa nulla perché gli sponsor non ne vogliono sapere, si é accesa la discussione, qualcuno gli ha chiesto se semmai invece non sia finalmente interessato a cedere questa benedetta società, visto che ci sono degli acquirenti (tutto vero): lui ha risposto chiaramente NO, dice di non volere cedere ma di volere solo i contributi economici del tessuto imprenditoriale perché altrimenti (più o meno parole sue): “…si retrocede senza remissione di peccati, da solo non ce la faccio quindi adesso dovete tutti darmi una mano, sapete che il Cosenza Calcio appartiene alla città e alla provincia e non possiamo perdere il patrimonio della serie B“.
Questo è il senso dei concetti che ha detto.
Riguardo alla squadra ha detto che gli era stato garantito (da chi??? Non certo dal DS) che era da playoff anche senza ulteriori interventi sul mercato estivo (che infatti si è fermato come hanno notato tutti), tanto che “ad agosto era prima in classifica” e in quel caso la rinuncia ad andare avanti col mercato (mentre Gemmi stava già prendendo altri giocatori, un terzino e un portiere soprattutto) “al momento sembrava una corretta e prudente scelta per tenere i conti in ordine” e comunque a suo dire allora erano “tutti d’accordo” (tutti chi?);

* Come detto non si conclude nulla, gli sponsor anzi sono parecchio contrariati, uno di essi è particolarmente indispettito (scusatemi se uso eufemismi) accusandolo (testualmente): “i soldi li abbiamo versati per le sponsorizzazioni eppure la squadra non è stata costruita per la serie B, adesso vuoi altri soldi pure come anticipo per il prossimo campionato?“; risposta sua: “ora pensiamo al bene del Cosenza, che poi a fine stagione ci salviamo e discutiamo per bene” (come al solito aggiungo io).
A chi gli ha chiesto spiegazioni più approfondite su come mai una società che dice sempre di essere sana poi non può fare mercato senza aiuto economico degli sponsor ha risposto che “il problema serio è stata la pandemia, è tutto il calcio italiano in difficoltà“, qualcuno (sponsor) nella discussione ha detto più o meno “e allora la Reggina?” ed è uscito fuori che “a Reggio hanno una forza diversa“, che io ancora devo capire che cosa significa;

* cessione a gruppo imprenditoriale settore supermercati: la situazione ancora sarebbe in ballo e c’è la possibilità astratta di una chiusura favorevole, la starebbe gestendo uno studio legale internazionale con sede in Italia specializzato in queste trattative. La società è valutata intorno ai 3 milioni di euro, l’offerta dovrebbe essere di 10 milioni in totale, compresi i debiti da pagare. A lui andrebbe in tasca quindi qualche milione, al banchetto ha detto (secondo me evidentemente per calmare gli sponsor sperando che intanto ci mettano i soldi che chiede) che ci rifletterà ancora approfonditamente ma che per ora, come al solito, la risposta è negativa.
Tutti a tavola hanno insistito e insistono ancora perché accetti e finalmente si levi dai c…, adombrando anche l’ipotesi di rilevare la società nel rispetto del valore della stessa, comprensivo della mole debitoria in essere, con l’ausilio di altri grossi imprenditori locali. Lui invece attualmente apre solo a un discorso di ingresso di soci al 49% al massimo, a meno che non gli si accordi una cifra monster ben maggiore – per fare un raffronto calzante – del prezzo pagato da Iervolino per l’acquisto della Salernitana in serie A. Insomma solite scene da basso avanspettacolo di periferia, a cui ci ha abituati il nostro fromboliere della finanza creativa.

Tutto questo vi volevo fare sapere e vi ringrazio nuovamente per l’ospitalità.

L’Ombra che Cammina


Eccoci dunque al nostro commento.
Ma poi, serve davvero che commentiamo? Abbiamo letto questa comunicazione tra di noi, sappiamo che possiamo fidarci al 100% della persona da cui proviene (ribadiamo: in passato ci ha già svelato dettagli e circostanze poi puntualmente dimostratisi veri), sappiamo di poter dare fede a questa narrazione – e come se non bastasse, in ogni caso la troviamo tristemente verosimile. Cioè se qualcuno che non sapesse assolutamente nulla del Cosenza Calcio, qualcuno che non avesse alcun modo di accedere alla proverbiale stanza dei bottoni, volesse inventarsi queste cose per far finta di essere uno informato, a spararle così ci indovinerebbe al 90%.
La richiesta di tre milioni di euro agli sponsor per poter fare calciomercato, se vera, sarebbe scandalosamente grave, di una gravità inaudita (tanto per parlare di frasi fatte) – specialmente se davvero gli sponsor gli avrebbero replicato “cosa ne hai fatto dei soldi che ti abbiamo già dato, visto che certo non sono finiti nel calciomercato?“.
Crediamo che in questo scambio di battute ci sia tutta l’essenza del Cosenza Calcio di oggi – e lo specchio della sua classifica. E crediamo che la classifica sia figlia di ciò, figlia di un calciomercato condotto alla solita maniera pezzente, figlia di un budget sportivo lordo che è la metà di quanto in categoria si spende al netto, figlia (con tutto il rispetto che gli si deve dal punto di vista umano e professionale) di Voca, Vallocchia, Panico, Matosevic e compagnia che il nuovo DS aveva messo sul mercato e si è poi invece dovuto tenere visto che evidentemente qualcuno si è rimangiato le promesse, ha fermato il calciomercato quando doveva decollare e ha costretto i quadri tecnici a cambiare piani e a tenersi elementi che in origine non erano ritenuti all’altezza. Crediamo che la classifica odierna sia figlia di tutto questo e anche di quella parte di stampa che tutto questo ha favorito, mediante articoli estivi dal ritiro si Sarnano in cui ad esempio si scriveva che Voca era un altro rispetto a quello visto nello scorso torneo e che stava strabiliando Dionigi.
Esattamente come due stagioni prima, nel calciomercato invernale, i risultati dei test fisici, atletici e medici di Mbakogu stavano strabiliando tutti, secondo alcune nostre eccellenti testate sportive (e non solo) e i loro solerti giornalisti.
Quindi, concludendo: se tutto quanto ci è stato riportato dalla nostra fonte in maschera fosse vero, se davvero sia stata avanzata da parte di Guarascio in persona agli sponsor una richiesta di anticipazione (pari ad almeno tre milioni) dei contributi per la prossima stagione altrimenti niente calciomercato e ce ne torniamo in serie C così ci perdiamo “tutti”, se in assenza di questi contributi dagli sponsor (precisiamo: a noi ora come ora interessa che la squadra venga rinforzata seriamente, da chi vengano i soldi per farlo non è affar nostro) la società si troverà nell’impossibilità o nella non volontà di condurre un adeguato mercato di riparazione, ebbene questa goccia andrebbe seriamente ben oltre che far traboccare il vaso del proverbio.
Ben oltre.
Che altro dire? Noi veglieremo sulla situazione, perché siamo i Lupi da guardia. Sarà piuttosto il caso che ogni ulteriore commento lo lasciamo a voi lettori.

La Bandiera RossoBlù

5 pensieri su “DIETRO LE QUINTE

  1. WhiteRiot

    Gli sponsor i soldi li mettono per uno scopo: dare visibilità alla propria attività. Mi chiedo quale visibilità possano avere da una squadra di calcio che sta facendo delle figuracce a livello nazionale. In questo caso il proprietario vuole che i soldi che LUI deve mettere per la PROPRIA attività li mettano gli altri. Mi chiedo come questo squallido ed innominabile personaggio possa ancora essere definito IMPRENDITORE. A questo punto spero di cuore che lo lascino da solo anche a costo di ricominciare da capo. Ché tanto così continuando il baratro, e non mi riferisco alla C, è dietro l’angolo comunque.
    La politica dov’è?

    "Mi piace"

  2. Tonino

    La verità è, che se è la verità, e lo è, é altrettanto vero che questo innominabile continuerà a rimanere a Cosenza fin quando anche i più appassionati e irriducibili continueranno a seguire la squadra…. Dobbiamo lasciare da solo a malincuore questo Cosenza perché non é il nostro Cosenza ma quello di Guarascio. Soltanto così se ne andrà fuori dalle palle

    "Mi piace"

  3. Un tifoso da strada

    Al posto degli sponsor, mi sarei alzato dalla tavole e mandato a quel paese. Se non tolgono un euro, allora sarebbe definitivamente da solo e potrebbe mollare; le conseguenze x noi sarebbero drastiche ma è l’unico modo x togliercelo dagli zebedei sperando in una nuova proprietà. Poi vediamo se fa il fighetto a corso Mazzini.

    "Mi piace"

Lascia un commento