​#101WAITING FOR THE BARBARIANS: VENEZIA

Numeri horror per il nostro Cosenza. Nelle ultime undici partite disputate, su 33 punti a disposizione, gli uomini di Caserta ne hanno conquistati solo 7 perdendo ben 6 confronti. A ben vedere, la partita che davvero finora ha segnato la nostra stagione è stata quella del derby, poiché dopo averla giocata non ci siamo più ripresi: compreso il match del Ceravolo, infatti, abbiamo raccolto la miseria di 2 punti, frutto di 2 pareggi, 5 sconfitte, 2 miseri gol realizzati e ben 10 subiti. Questo andazzo ci ha relegato ai limiti della zona caldissima della graduatoria, ad appena un punto dal “quartiere playout”, con un attacco che comincia davvero a preoccupare, visto che non si segna in trasferta, neanche un gol, dallo scorso 30 settembre e che l’ultima vittoria, in generale, manca da quasi un mese e mezzo (2-0 contro la Reggiana). Un attacco che è passato dai numeri confortanti d’inizio stagione (14 reti nelle prime 9 gare) ad essere uno dei più stitici dell’intera categoria: con 19 segnature complessive, infatti, siamo il quartultimo attacco meno prolifico della B, superati in questa graduatoria speciale solo dalle ultime tre in classifica (rispettivamente, Spezia 16 gol, FeralpiSalò 17 ed Ascoli 18). Insomma una situazione che è di grave crisi ed alla quale è necessario porre immediatamente riparo. Certo, ad essere onesti bisogna dire che le attenuanti ci sono pure perché, ad esempio, i 15 pali colpiti finora sono un vero e proprio record negativo e nulla hanno a che fare con schemi, gioco o capacità tecniche. Sarebbe bastato che una migliore sorte avesse permesso che alcune di quelle conclusioni fossero finite alle spalle dei portieri avversari, per parlare di un’altra classifica. Così come pure la forzata assenza, o l’impiego molto parziale, di uomini chiave, venuti meno per infortunio o condizione psico-fisica non al top, e mi riferisco su tutti a Canotto, ma anche Florenzi, Marras e Forte. Che sono pure gli elementi che oltre a segnare, sono capaci di saltare l’uomo e creare superiorità numerica, elemento essenziale per portare a rete pure i compagni. Ciò detto, bisogna però che i Lupi si diano una svegliata e che la fortuna e la condizione se la vadano pure a cercare. La Società, da parte sua, senza comunicarlo ha pensato bene di proseguire con Caserta, almeno fino alla chiusura della finestra di calciomercato (vero Guarascio?), sessione dalla quale sono pure arrivati dei nuovi elementi alcuni dei quali, come Camporese e Frabotta, hanno pure esordito in quel di Cremona, senza riuscire tuttavia ad impedire che anche in terra lombarda i nostri conoscessero l’ennesima sconfitta stagionale, la nona. Così si è giunti alla sfida di domani, quando si svolgerà la prima gara casalinga del nuovo anno, nonché del girone di ritorno: sarà ancora una prova da fare tremare i polsi, visto che affronteremo una squadra che è stata costruita per il salto di categoria e che è attualmente seconda in classifica. Stiamo parlando del Venezia.

Al secondo anno in B dopo la retrocessione dalla A, i lagunari anche quest’anno sin dall’inizio è stata accreditata come una delle pretendenti alla promozione e c’è da dire che sta rispettando pienamente le aspettative, forte del secondo posto in classifica (sia pure in coabitazione col Como), del secondo attacco più prolifico della B, tra le cui fila spicca la presenza del bomber di squadra, il finlandese Pohjanpalo, che con le sue 8 reti è il terzo migliore realizzatore della cadetteria e che proprio la scorsa settimana ha particolarmente impressionato grazie alla tripletta messa a segno ai danni della Sampdoria. Di Pohjanpalo e dei lagunari abbiamo ampiamente trattato nella puntata numero 82 di questa rubrica, che vi invitiamo a leggere cliccano su questo link se vorrete approfondirne la conoscenza. Oggi non ci dilungheremo quindi a parlare degli aspetti già toccati allora e tratteremo giusto le novità che sono intervenute. Di saliente segnaliamo qualche voce relativa alla possibilità di vendere le quote di maggioranza del pacchetto azionario, dal 2020 in mano di Duncan Niederauer, attraverso la VFC Newco 2020 LLC, che aveva riscattato il Club dalle mani di Joe Tacopina. Ma quello che si presentava come un’operazione da realizzare entro la fine di dicembre con investitori anche loro provenienti dagli USA, per il momento non si è perfezionata nonostante le dichiarazioni dello stesso Niederauer: “Stiamo cercando investimenti esterni per una quota di maggioranza nel club. Il nostro obiettivo è raggiungere un accordo entro la fine dell’anno. L’obiettivo è avere il nuovo socio, chiunque esso sia, entro l’inizio del mercato di gennaio”. Nel frattempo il mercato è entrato nel vivo ormai da quasi tre settimane ma tutto tace e persino le operazioni di mercato dei lagunari sembrano condizionate da questa situazione di stallo, quando invece in questa fase si richiederebbe maggiore dinamismo per non lasciarsi sfuggire le occasioni utili ad apportare quei correttivi necessari a migliorare la stagione ed a guardarsi le spalle dalla concorrenza. Però, complici le situazioni di cui abbiamo detto, il Club arancioneroverde si è reso finora protagonista, tenuto conto delle sole operazioni ufficiali, esclusivamente di operazioni in uscita. Due per l’esattezza: “Il Venezia FC comunica la cessione a titolo oneroso del difensore Facundo Zabala al Club Olimpia e del difensore islandese Jakob Franz Pálsson al Valur Reykjavík.Arrivato in laguna nel luglio del 2022, Zabala ha registrato una presenza con la maglia del Venezia nel campionato di Serie B 2022/23. Pálsson, 21 anni, ha collezionato con la Primavera arancioneroverde 28 presenze e due gol“. Per quanto riguarda le operazioni in entrata dunque, è tutto fermo anche perché, oltre alle vicende societarie di cui abbiamo detto, c’è da osservare che il gruppo sta funzionando ed il General Manager, nonché DS, Filippo Antonelli (un ex, che ricorderete – da calciatore – in casacca rossoblu) potrebbe non voler rischiare di rompere un “giocattolo” che finora sta funzionando molto bene, d’accordo con il tecnico Paolo Vanoli, che di recente così si è espresso su eventuali nuovi acquisti per la sua squadra: “sicuramente un club come il Venezia deve essere sempre attento sul mercato. Abbiamo costruito un gruppo solido e forte; per fare uno step ulteriore dovremmo andare ad aggiungere qualità e, se dovesse arrivare qualche giocatore nuovo, deve sicuramente portare un valore aggiunto alla squadra. Ma noi siamo concentrati su noi stessi e cerchiamo di migliorare giorno dopo giorno i ragazzi che hanno fatto qualcosa di importante fin qui”. Come dire il famoso adagio: squadra che vince, non si cambia! Qualche voce, riguardante i lagunari, racconta che il lavoro di Antonelli sarebbe orientato alla ricerca di un fantasista considerato anche che, nella lista dei partenti, ci sarebbe Cheryshev. Perciò, era stato accostato agli arancioneroverdi il senegalese del Torino Demba Seck, finito poi nel mirino della Cremonese, anche se l’affare tra granata e grigiorossi non è ancora andato in porto. Altro elemento accostato ai veneti sarebbe il milanista Luka Romero, giovane classe 2004 di proprietà del Milan, ma il giocatore non sarebbe del tutto convinto di scendere in cadetteria ed in pole, qualora il ragazzoci ripensasse e decidesse alfine di cimentarsi col campionato di Serie B, ci sarebbe il Como, altra diretta concorrente del Venezia. Un altro prospetto interessantissimo per Antonelli, è quello di Simone Pafundi 17enne trequartista di proprietà dell’Udinese. Ma l’operazione sembrerebbe impossibile, anche perché il ragazzo ed il suo entourage spingono per trovare una collocazione in Serie A. Ci sarà sicuramente rammarico dalle parti di Ca’ Venezia, il quartier generale del Club del Leone Alato, perché il profilo del ragazzino scuola Udinese è esattamente in linea con la politica voluta dal presidente Niederauer. Lo scrivevamo anche nella puntata 84 di questa rubrica, che la filosofia adottata dai lagunari era di seguire la cosiddetta linea verde, come si è evinto dalle dichiarazioni rilasciate, dal proprietario del Club: “Opereremo con un modello di business che prevede la costruzione di una rosa composta da giovani giocatori con potenziale – ha precisato Niederauer – che saranno supportati e guidati da giocatori esperti. I giocatori dovranno essere ceduti di tanto in tanto per creare un modello di business sostenibile. Crediamo nel nostro gruppo dirigente, nella nostra capacità di individuare giocatori forti e nella nostra capacità di sviluppare talenti nel nostro settore giovanile”. Gli hanno fatto eco poi sia il DS, Antonelli: “Una delle componenti integranti del progetto sarà sicuramente lo sviluppo del nostro settore giovanile, poiché vogliamo far sbocciare in casa dei nuovi talenti che abbiano un grande senso d’appartenenza col territorio e con i colori del Club”, quindi a ruota l’allenatore, Paolo Vanoli ha ribadito il concetto: “L’anno scorso è stato fatto qualcosa di straordinario raggiungendo i play-off, e quest’anno dobbiamo avere chiaro l’obiettivo di proseguire nel nostro percorso, anche attraverso giovani talenti che abbiano fame e voglia di crescere. La sostenibilità economica è importante, bisogna spendere bene per lasciare un capitale importante a questa Società“.

Questa sintonia di vedute, unita al fatto che anche la gente di Venezia si è riavvicinata alla squadra – sicuramente anche grazie ai risultati – sta regalando una stagione davvero molto soddisfacente per tutte le componenti attorno al leone alato, lassù in laguna. Il Club sta seminando molto bene e sta lavorando per dare valore al brand dell’EffeCi. Intanto la scorsa estate, con un’operazione da circa dieci milioni di euro fortemente voluta dalla proprietà, si è dotato di un nuovo, moderno ed efficiente head quarter: Ca’ Venezia. Sei campi da calcio con spogliatoi annessi, tutti gli uffici del club, la sala stampa, la biglietteria e persino un playground per la pallacanestro. E’ in progetto anche una zona destinata alla ristorazione delle varie squadre (prima squadra, giovanili e femminile), internalizzando il servizio legato all’alimentazione degli atleti. Ma un ruolo chiave nell’idea della dirigenza arancioneroverde lo gioca lo store ufficiale, messo a disposizione dei tifosi per coinvolgerli e fare vivere e respirare loro l’aria e l’ambiente dove quotidianamente vivono e si allenano i loro beniamini. E questo processo di coinvolgimento dei supporters veneziani da parte della Società, lo si legge anche nel modo di festeggiare, lo scorso mese di dicembre, il 116o compleanno del Club, attraverso eventi itineranti tra città e provincia, volti a sollecitare la partecipazione del popolo arancioneroverde. Concetto ribadito dal Direttore Generale Antonelli, il quale in merito ha così commentato: “sono orgoglioso del percorso di crescita che stiamo facendo e di aver convinto tanta gente a venire allo stadio per sostenerci. Celebrare il compleanno del Venezia insieme ai nostri tifosi attraverso diversi appuntamenti in tutta la provincia vuole rappresentare un abbraccio simbolico al nostro territorio ed alla grande unione di intenti che si respira in questo momento. Il nostro obiettivo è vedere ancora più tifosi allo stadio. I nostri tifosi, specialmente in casa, sono un valore aggiunto importantissimo“. E che il Club punti a coccolare i tifosi, lo si è capito anche dalla scelta particolarissima fatta in occasione del rinnovo del contratto fatto sottoscrivere la scorsa estate ad un beniamino dei tifosi della Serenissima come Pohjanpalo, al quale è stato chiesto di sottoscrivere la sua permanenza fino al 2027 tra la sua gente, in una calle, ovvero una delle caratteristiche strade presenti all’interno di Venezia, davanti ad oltre 500 tifosi. Ed indosso, per l’occasione, il campione finlandese aveva una maglia del tutto speciale: la “third jersey 23/24” che, con le sue righe orizzontali bianche e blu ed il contrastante colletto rosso, vuole essere un tributo all’icona rappresentata dai gondolieri e quindi alla cultura, alla tradizione ed all’identità di una città unica come Venezia. Risultati? Nonostante la militanza della squadra ormai da due stagioni in Serie B e nonostante non si tratti nemmeno di un top club, 40.000 magliette vendute, +600% rispetto a tre anni fa, di cui il 90% all’estero, per 4 milioni di euro d’incasso: la divisa del Venezia spopola, indossata come capo d’abbigliamento anche da vip, come la bassista dei Maneskin Victoria De Angelis. Un risultato raggiunto anche grazie ad una grande cura dei social (230.000 follower su Instagram, laddove noi ne abbiamo un terzo e quasi 100.000 su Facebook, mentre noi 65.000) perché ai contatti virtuali ne corrispondono poi di reali, da studiare, analizzare, coltivare attraverso una partnership che il Venezia ha con un’azienda, Audiencerate, che ha il compito d’intercettare e comprendere i bisogni dei fan arancioneroverde online, al fine di soddisfarli. Un lavoro d’insieme, in laguna, strutturato per rafforzare le relazioni del Venezia FC con i propri tifosi, che offre loro una fan experience completa ed integrata. Ed i risultati sono misurabili, non solo con il merchandising, come abbiamo visto, ma anche con gli accessi al Penzo, doveil numero di spettatori medi a partita è aumentato quest’anno del 45% circa rispetto alla passata stagione. L’esatto contrario di quanto avviene alle nostre latitudini, dove invece di cercare il consenso dei tifosi si condanna il dissenso – senza farsi esami di coscienza – dove si daspano i tifosi o si bannano dai social se si permettono di non seguire la linea societaria, oppure dove i giornalisti che provano, quelle rare volte, a fare qualche domanda più scomoda, vengono tacitati e censurati. La proprietà che ha oggi in mano le redini del Cosenza è anni luce di distanza da società come quella del Venezia e se il Marulla viene lasciato semivuoto, facciamoci qualche domanda, invece di puntare il dito sempre verso chi sembrerebbe disamorato quando invece, per citare uno striscione esposto in occasione del playout di ritorno col Vicenza, due stagioni fa, ”Noi siamo il fuoco sotto la cenere”.

Il 4-3-3 di Vanoli

Torniamo al Venezia ed alla partita di domani va, che è meglio. Nello specifico andiamo a cercare di capire che tipo di formazione, attraverso quali schemi di gioco e con quali giocatori vorrà schierare domani al San Vito il tecnico Paolo Vanoli. Intanto c’è da dire che a parte il lungodegente Idzes (problema serio e grave per lui finito in infermeria a causa di una trombosi venosa con micro embolismo polmonare, anche se pare ne stia venendo fuori, auguri!) sono tutti a disposizione del tecnico varesotto, anche perché non ci sono squalificati tra le fila arancioneroverdi. L’allenatore dei Leoni alati con ogni probabilità schiererà ancora una volta secondo lo schema che tanto bene sta rispondendo e che sembra l’impianto di gioco più adeguato alle caratteristiche tecniche degli uomini a disposizione, vale a dire il 4-3-3. Sulla base di tale modulo andiamo ad ipotizzare un possibile undici di partenza. In porta è fuor di dubbio la presenza del titolarissimo, vale a dire colui che è anche stato fino all’anno scorso nel giro della nazionale finlandese: Jesse Joronen. La linea difensiva a quattro davanti al n. 1 scandinavo dovrebbe vedere in tandem il croato Sverko ed Altare schierati come centrali, mentre ai loro lati vedremo Zampano (Ullmann ha trovato davvero poco spazio in stagione) a sinistra e Candela sull’out opposto, a destra. Se dovessero servire rincalzi a partita in corso, Modolo e Dembélé su tutti, sarebbero pronti a fare rifiatare i compagni di reparto. In mediana qualche possibilità in più di ballottaggi, anche se Tessmann sembra essere inamovibile, in cabina di regia (anche se Jajalo è più di un semplice rincalzo) ed ai suoi fianchi Ellertsson che con ogni probabilità verrà preferito a Bjarkason (anche se i due hanno ruoli diversi, col secondo che è più un’ala ed il primo mezzala, quindi la scelta dell’uno o dell’altro dipenderà dall’assetto più o meno offensivo che Vanoli vorrà dare alla squadra) a sinistra ed infine uno tra Andersen Lella ed Busio, con quest’ultimo che potrebbe spuntarla nel ruolo di mezzala destra. Infine in attacco, vista la sovrabbondanza di uomini di valore, molti dubbi, con una certezza, almeno: lo schieramento sin da principio di Pohjanpalo come punta centrale, reduce dalla tripletta che ha annichilito la Samp nell’ultimo turno. Difficile, pure, che Vanoli rinunci a Pierini, dopo che l’ex Cosenza ha finora condito la sua stagione con cinque gol e tre assist. Johnsen (cinque assist e tre reti per lui) più che un Cheryshev sul piede di partenza, a completare il tridente, ma attenzione che indifferentemente da titolari, se non a partita in corso, potrebbero fare la loro comparsa nel match anche Gytkjaer (sei i gol realizzati dal danese in stagione) ed Olivieri. Vedremo, domani, chi vorrà schierare un Vanoli con l’imbarazzo della scelta.

In conclusione di rubrica, andiamo adesso a scoprire alcuni numeri e curiosità che riguardano la gara. Cominciamo col dire che i bookmakers, per l’ennesima volta, ci attribuiscono la sconfitta e, a seguire le indicazioni degli specialisti delle scommesse, sarebbe dunque favorita l’affermazione degli ospiti: il segno 1 (affermazione del Lupi) viene pagato tra un minimo di 2,95 ed un massimo di 3,30; la X, ha quotazioni analoghe pagato com’è tra 2,92 fino a 3,20 volte la posta giocata; infine il 2, con l’eventuale successo degli uomini di Vanoli, è dato più plausibile rispetto agli altri due risultati, visto che riconosce agli scommettitori che vi puntano, un range di guadagno sulla scommessa tra 2,25 e 2,43 volte la cifra puntata. Curioso il dato che vede un Cosenza undicesimo nella speciale classifica delle partite casalinghe, a fronte di un Venezia che a sua volta, nella classifica delle partite giocate in esterna, è addirittura sesto, indicativo del fatto che Pierini e compagni soffrono un po’ lontani dal Penzo dove, invece, hanno finora costruito le proprie fortune in campionato. Per contro, il Cosenza ha reso più in casa che fuori. Un dato che dovrebbe preoccupare Caserta ed i suoi riguarda i calci d’angolo: il Venezia è la squadra che ha segnato più gol a seguito degli sviluppi dai tiri dalla bandierina (otto) in questa Serie B; allo stesso tempo due delle ultime quattro reti subite dal Cosenza sono arrivate proprio da questa situazione di palla inattiva, inclusa quella costata la sconfitta nella gara di domenica scorsa giocata contro la Cremonese. Detto della pericolosità sui corner degli uomini di Vanoli, parliamo adesso del loro uomo statisticamente più temuto: Christian Gytkjær si infiamma particolarmente quando vede rossoblu, infatti ha contribuito attivamente alla realizzazione diretta (tre gol) o indiretta (un assist) di più reti in Serie B, nella sua carriera, proprio contro di noi. Tutte queste situazioni sono maturate però con la maglia del Monza, visto che l’attaccante è invece rimasto a secco nei soli 18 minuti in campo giocati contro il Cosenza nel match d’andata, lo scorso 26 agosto. Parlando degli allenatori, Vanoli e Caserta si affronteranno per la seconda volta in carriera dopo la già citata gara d’andata, terminata 1-1.Paolo Vanoli ha affrontato i Lupi per tre volte in carriera, conquistando una vittoria e due pareggi. Il nostro allenatore ha incontrato i lagunari già in quattro occasioni raccogliendo una vittoria, due pareggi e una sconfitta. Dando un’occhiata all’almanacco, sono ventisei i precedenti fra Cosenza e Venezia in Serie B: sette vittorie per parte, con dodici pareggi. Sette delle tredici sfide disputate in terra bruzia tra le due formazioni, in Serie B, sono finite in parità, incluse le quattro più recenti, a fronte di quattro successi per i rossoblu e due esterni per i veneti, che completano il quadro. Un successo rossoblu, tuttavia, manca esattamente da 23 anni: era il 16 febbraio del 2001 quando Giandebiaggi gonfiò la rete dei lagunari e ci regalò vittoria e sogni (che purtroppo si infransero, per chi come me era al Bentegodi, contro il Chievo). Per quanto riguarda gli ex, detto del DS degli arancioneroverdi, Antonelli da giocatore anche tra le fila del Cosenza, tra chi potrebbe scendere in campo si registrano due ex a parti invertite: Pierini, oggi tra le fila venete e Forte, oggi in rossoblu, ma ex del Venezia. L’arbitro della gara, che come detto si giocherà al San Vito – Luigi Marulla con calcio d’inizio alle ore 16,15 sarà l’esperto Manuel Volpi di Arezzo. Ben otto i precedenti del fischietto toscano con gli arancioneroverdi con quattro vittorie, tre pareggi e una sconfitta tra il 2016 e il 2023. Ultima sfida proprio contro di noi, ma al Penzo, quando ancora i lagunari erano sotto la gestione Javorcic e si affermarono per 2-0. Le gare dirette dalla giacchetta nera aretina ai Lupi, invece, sono addirittura dieci con un bilancio in equilibrio che vede tre vittorie, altrettante sconfitte e quattro pareggi. A coadiuvare il lavoro di Volpi sono stati designati gli assistenti Gaetano Massara di Reggio Calabria e Paolo Bitonti di Bologna. Completa la squadra arbitrale on field il Quarto Ufficiale Claudio Giuseppe Allegretta di. Molfetta, mentre in sala VAR ci saranno Matteo Gariglio di Pinerolo che si avvarrà dell’assistenza di Alessandro Prontera di Bologna. Alla gara non dovrebbe esserci una grande cornice di pubblico: attesi sugli spalti dell’impianto di via degli Stadi non più di 4.000 unità; vale la pena ricorda che le tifoserie delle due squadre sono legate da un duraturo gemellaggio che si rinnova da tantissimi anni ormai.

Non rimane, infine che affidarci al verdetto del campo e chissà che Alarico ci assista anche stavolta: incrociamo le dita e forza Cosenza.

Sapiens

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