CORSA AL FINALE DI STAGIONE

Cosa abbiamo sbagliato?
Mentre adesso consentiteci di avere un po’ di paura, ci chiediamo se sia andato storto qualcosa che non poteva che andare così – o se sia solo un’annata sfortunata (che ancora possiamo minimamente raddrizzare). Cosa abbiamo sbagliato?
Cosa e dove?
Non mi stancherò mai di ripeterlo: al confronto con gli altri reparti, la difesa di questa squadra è stata grandemente sopravvalutata da DS ed ex allenatore – oppure il budget non era sufficiente per rinforzarla adeguatamente portandola al livello del resto dell’organico. Un punto dolente, che va ulteriormente chiarito anche se ci siamo tornati tutti più volte (sia qui sul blog che in giro): quello che manca in primis a questa squadra in difesa è un leader tecnico in mezzo. Gemmi a gennaio ha preso Camporese, che non lo è (certo, è un ottimo centrale e garantisce gol: nessuno rimpiange il suo ritorno) e peraltro è fin troppo simile a Meroni.
Dall’altra parte c’è Venturi, che dovrebbe essere semmai un sostituto.
Manca il giocatore in grado di avviare l’azione in maniera pulita, senza ridursi per la paura o la mancanza di alternative al lancio speriamo o al retropassaggio a Micai (che a sua volta poi lancia speriamo o cerca un compagno vicino, di solito quello peggio messo per ricevere palla, manco a cercarlo col lanternino). L’azione non parte mai seriamente da dietro.
A lungo andare questo ci condiziona moltissimo: non è un caso che sovente cominciamo anche bene le partite, alti e aggressivi, siamo i primi a renderci pericolosi – poi però quando l’avversario alza il pressing portandolo nella nostra trequarti puntualmente veniamo via via, col passare dei minuti, schiacciati dietro, come nella ripresa a Terni. Basta pressarci alti. E siamo gli unici in serie B a non saper uscire dal pressing alto: quando lo portiamo noi all’avversario quello se ne esce in pantofole e imbastisce anche un’azione offensiva, puntando sullo sbilanciamento della nostra squadra – e anche questo lo abbiamo visto succedere pure a Terni, tanto per restare all’ultima partita, soprattutto in quell’inizio di ripresa.
Quindi, se si devono cercare gli errori, il non aver ingaggiato un centrale di difesa abile nel palleggio e nell’impostazione, oltre che in marcatura (lo so: tra i difensori sono quelli che costano di più) è senza dubbio, almeno a mio parere, il vero peccato originale: anche perché con Frabotta (e in parte anche con Gyamfi) la lacuna sugli esterni bassi è stata invece ottimamente colmata. Quella in mezzo no: ed è più o meno il motivo per cui la stagione è andata com’è andata (con una salvezza diretta ancora da conquistare) nonostante ben altre premesse e un organico, non mi stanco di ripeterlo, che lacune a parte sarebbe da playoff tranquillamente – il che significa più o meno da centroclassifica, nessuno sostiene che una squadra da playoff significa avere una rosa da terzo o quarto posto, anche un organico da decimo posto può entrare nei playoff se fa tre o quattro punti in più del previsto. Ecco, al momento noi purtroppo abbiamo tre o quattro punti in meno, dovuti se vogliamo anche ai pali e a partite buttate via (vedi Pisa in casa), ma soprattutto a questa lacuna.
Mai colmata al calciomercato.


Cosa ci resta di questo campionato?
Come detto, intanto l’obbligo di finirlo raggiungendo la salvezza in maniera accettabile e senza attentare ancora alle coronarie dei tifosi, leggi playout. Negli ultimi campionati per la salvezza diretta è bastato superare quota 41 punti (addirittura in due tornei di punti ne sarebbero bastati 36, appena due in più di quanti ne abbiamo noi attualmente), una prima considerazione superficiale porterebbe a pensare che ci manchino giusto un paio di vittorie (in otto partite) per tirare un sospiro di sollievo. Naturalmente le cose non sono mai così scontate. Il calendario, specie quest’anno che è asimmetrico e fa saltare un po’ le classiche proiezioni tanto in voga fino a un anno fa, va controllato attentamente per avere idea della situazione.
Ad esempio, nella prossima giornata, dopo la benvenutissima sosta, noi ospiteremo un Brescia in lotta per i playoff (sì, proprio quelli che hanno iniziato la stagione in ritardo estremo perché riammessi solo in pieno agosto: quante differenze con quando a essere riammesso ad agosto fu il Cosenza di Guarascio, vero? lì il ritardo era addirittura un alibi); la Ternana avrà un impegno difficilissimo in casa della Samp (e che, solo a noi deve rompere le scatole Pirlo?), il Bari andrà a rischiare a Modena, un impegno simile al nostro ma i galletti giocheranno fuori casa, mentre Spezia e Ascoli si sfideranno in Liguria in un mortale scontro diretto.
Potrebbe quindi essere una giornata pro Cosenza: naturalmente ciò se ognuno farà finalmente la sua parte, sperando per allora di aver recuperato pienamente quel Tutino che sembra essere il solo in grado di risollevare il nostro attacco.
Nella giornata successiva noi faremo visita alla Feralpi (gara da vincere e, vivaddio, assolutamente alla portata), il Bari avrà un altro impegno da far tremare i polsi al San Nicola contro la Cremonese, lo Spezia sarà chiamato a un altro scontro diretto col Lecco, la Ternana ospiterà il Modena, l’Ascoli il Venezia: in sostanza, e sempre considerando che tutte le gare vanno giocate, sulla carta avremo di nuovo noi (e forse anche gli spezzini, ma si spera che per allora avremo tenuto a debita distanza gli aquilotti) l’impegno più abbordabile.
Ecco, al momento del campionato che ci impegna ci resta questo: calcoli per tenere accesa la speranza della tranquillità ed energie da profondere per farcela il prima possibile. Non c’è altra parola d’ordine al momento se non farcela il prima possibile. Non dobbiamo ora come ora pensare a nient’altro, non noi e soprattutto non la squadra, perché una cosa orripilante come il gol preso a Terni nell’indolenza generale e lasciando all’avversario un tiro centrale uscendogli incontro in contrasto come se si passeggiasse a Corso Mazzini non è tollerabile.
Per il resto non preoccupatevi: anche quest’anno noi stiamo già imbastendo il processo. Le cose non dovevano andare così, ma ancora una volta non si è fatto il necessario per non farle andare così – e stavolta bastava davvero poco. Ora salviamoci, possibilmente nelle prossime 4-5 partite (anche per rispetto di una tifoseria che non merita di soffrire pure quest’anno), ma quanto prima c’è da fare i conti.

NubeDT

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