LA ZONA MORTA #135 – NON ABBASSIAMO LA GUARDIA.

Il leone usa tutta la sua forza anche per uccidere un coniglio.” Sun Tzu

Se è vero che ormai di chiacchere se ne possono fare poche per le 4 partite che ci separano dalla fine del campionato, è anche vero che la tensione di questi incontri va tenuta sempre alta. Perciò, per quanto sono sicuro che nessuno dei giocatori – tantomeno il mister – sta affrontando questa settimana rilassato dopo la bella vittoria colta contro la Reggiana, è bene fare l’ennesimo punto della situazione su quello che ci aspetta sabato. Il turno precedente è stato favorevole sotto molti aspetti, soprattutto per come abbiamo mosso la classifica rispetto alle nostre avversarie. Ed il fatto che lo scontro diretto col Bari si giocherà fra le mura amiche non è un vantaggio da poco. Intanto dal capoluogo pugliese ogni giorno stanno arrivando notizie sempre peggiori sullo stato dei giocatori. E’ un continuo viavai di notizie su infortuni, forfait, squalifiche ed emergenza generale per il Bari. Sarà, fatto sta che i 2000 biglietti già staccati per il settore ospite fanno capire che il clima che ci aspetta sarà di quelli da confronto serrato, dove non potremo permetterci di abbassare la guardia.

Leggo che molti, vista la situazione attuale, sarebbero contenti anche di un pareggio. Spiacente, ma questa volta la prudenza non possiamo prenderla in considerazione. Il match sarà duro, lo sappiamo, ed i presupposti per fare bene ci sono tutti. In particolare forse – e dico forse! – qualche giocatore (Forte) potrebbe finalmente essersi sbloccato. Questo, in 90′ minuti tiratissimi, non è cosa da poco. I cali di tensione, la distrazione e l’errore del singolo sono una componente che può decidere una partita come non mai in questo periodo. E l’unico modo per evitare – o limitare il più possibile – che succeda una di queste situazioni è tenere alta la guardia. Abbiamo raccolto veramente pochissimo in casa quest’anno, e per chiudere degnamente il campionato è d’obbligo fare tutto il possibile per vincere le ultime due partite che ci sono rimaste fra le mura amiche. E questo non solo perché due vittorie – quindi 6 punti sonanti – ci porterebbero ad un 45 punti che vuol dire salvezza certa, ma anche perché sarebbe ora di far valere il fattore campo. Come è d’obbligo per una squadra che alla fine ha tutte le qualità per farlo!

Ho notato che, nell’ultima puntata della rubrica, molti hanno apprezzato la frase che Mister Viali ha pronunciato durante la conferenza post Reggiana Cosenza. La riporto di nuovo, casomai qualcuno se la fosse persa: «Il risultato è figlio dell’anima.» Ebbene, se questa frase deve essere supportata dai fatti, la partita col Bari è quella ideale per capire se alla fine questa squadra ha compreso quanto debba mettere in campo per cogliere i risultati! La Reggiana è una squadra in evidente difficoltà, questa si sapeva anche prima di scendere in campo al Mapei Stadium. Ciò non toglie che se fossimo entrati molli, anche in Emilia saremmo potuti cadere. Quindi non bisogna certamente pensare che quella vittoria sia stata così sorprendente, ma neanche sminuire troppo la cosa solo perché chi ci stava di fronte attraversa una fase negativa.

Col Bari la situazione è abbastanza simile dal punto di vista della situazione di partenza. Anche i pugliesi infatti non godono di un buon periodo, e fuoricasa hanno avuto un andamento pessimo quest’anno. Ciò non toglie che non saremo agevolati nella partita. Anzi, proprio per questo la prima cosa che dobbiamo mettere in campo è l’anima. Essere presenti, aggressivi, compatti per tutta la partita. Nessuno vuole retrocedere, nemmeno loro. E di sicuro, nonostante tutti i problemi che hanno e con cui scenderanno in campo, faranno di tutto per impedirlo. La citazione che ho messo oggi sta a rappresentare proprio questo. In particolare, bisogna ricordarsi che qualunque sia la tua capacità ed il tuo reale valore, non bisogna mai risparmiare le forze per ottenere una vittoria. Perché ci vuole poco a cambiare ruolo, e diventare da leone a coniglio. E quest’anno troppe volte ci siamo trasformati da possibili leoni a pavidi conigli. Quindi dobbiamo vincere, stando attenti a non abbassare la guardia. Altrimenti, nonostante qualcuno possa pensare che partiamo da leoni – soprattutto per come siamo usciti da Reggio Emilia , non rischiamo solo di fare la fine del coniglio, ma una peggiore. Quella dei polli.

Sinn Feìn

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