ORGOGLIO E DIGNITÀ

Prendo a prestito una famosa citazione – il leone e la tigre potranno anche essere più forti, ma il lupo non si esibirà mai in un circo! – perché mi è sempre piaciuta: mi trasmette la fierezza di chi non si lascia addomesticare, la libertà di un animale mai domo, che simboleggia la forza e la natura di abile predatore. Ebbene, proprio in questi tristi giorni – a seguito della brutta, quanto largamente preannunciata retrocessione cui tutto il popolo rossoblu è stato costretto ad assistere – dopo il dolore ed un momentaneo smarrimento è tornata a riaffiorare prepotentemente la voglia di rivalsa, di reazione, l’enorme sentimento di fierezza, appartenenza ed orgoglio che il Lupo – con la elle maiuscola, quello rossoblu – cui da una vita siamo indissolubilmente legati, ci ha sempre trasmesso.

Così, quando all’indomani dell’orribile partita di Lignano Sabbiadoro ho letto le dichiarazioni del presidente Guarascio, contenute nel suo (?) laconico e scarno comunicato, peraltro formulato in terza persona nello strenuo tentativo di voler allontanare le sue gravissime responsabilità mediante un inefficace stratagemma grammaticale, mi è ribollito il sangue. Leggere, in conclusione del comunicato, “….Adesso è il momento di reagire, di immaginare e programmare il futuro, per far sì che nel minor tempo possibile tutti i tifosi rossoblù sparsi nel mondo tornino ad essere orgogliosi dei propri colori” mi ha trasmesso che, ancora una volta, l’(im)prenditore a capo del Club che amo da sempre parla di immaginazione e non di concreti impegni. Devo solo immaginare un campionato di C da protagonisti, meglio, una pronta risalita in B o è piuttosto un concreto impegno della Società? Come si fa a parlare di programmazione se è un termine da 10 anni sconosciuto in Via Degli Stadi, se per di più non si danno target chiari e termini temporali precisi (nel minor tempo possibile, che significa? Entro Quanto tempo?).

Ma la cosa che ha generato in me il più alto impeto di rabbia, facendomi sobbalzare sulla sedia, è stato il passaggio seguente, cioè che i tifosi tornino ad essere orgogliosi dei propri colori. Eccola, ancora una volta, la parola orgoglio ricorre ed allora vale la pena ricordare al sig. Eugenio Guarascio, al quale nonostante 10 anni di presidenza di una squadra importante come il Cosenza continuano a rimanere avulse le dinamiche del calcio, che un tifoso non smette di esserlo – orgoglioso – e non si perde la fierezza e l’amore per la propria squadra a seguito di una retrocessione. Il presidente non c’era, giusto per citarne una, a Gradisca d’Isonzo nel 2008, dove andai in una delle mie innumerevoli trasferte al seguito dei Lupi, in occasione di una insignificante sfida per la poule scudetto di serie D, per senso di appartenenza, per l’orgoglio di esserci e non certo per la categoria o lo scarno significato di quella competizione! Piuttosto, semmai, oggi l’unica cosa che non ci rende assolutamente orgogliosi del Cosenza è come esso sia rappresentato e gestito a livello societario, a cominciare dal vertice, chè anzi, questo, è piuttosto motivo di vergogna e schernimento!

E’ il motivo per il quale, da diversi giorni e per tanti altri ancora, finché il sig. Guarascio non mollerà, è montato un moto di dignità e di risveglio della piazza intera, che mai come in questo momento, a cominciare dai tifosi, passando per la classe giornalistica, per l’intera città e provincia, per finire nel mondo istituzionale e politico, si è trovata così unita e coesa nella contestazione.

Quella dignità sembrava sopita, troppe volte calpestata dalla Società del Cosenza nei confronti della tifoseria, quando ad esempio veniva applicato (fatto senza precedenti in terra bruzia) il daspo societario ad un tifoso sessantottenne, o quando non venivano restituiti agli abbonati i soldi versati per partite mai viste, oppure quando non si presentavano le nuove maglie che puntualmente arrivavano a stagione in corso. L’elenco sarebbe davvero lungo, ma qui bastino questi esempi. Allo stesso modo, lo stesso presidente mancava di rispettare la dignità degli operatori della stampa, quando ad esempio ha chiesto di ricevere “domande meno sciocche”, o in occasione delle ultime conferenze stampa in cui non era permesso (roba da censura di regime) con la scusa della pandemia, il contraddittorio, oppure, molto più recentemente, non rispondendo alla richiesta dei giornalisti di un incontro in presenza, impedendo loro di porgli delle domande (scomode) sulla stagione appena conclusa e sulle scelte per il futuro del Club.

La dignità purtroppo smarrita dall’intera piazza di Cosenza – a causa della scellerata gestione del Presidente – che ha dovuto subire irrisioni e sbeffeggiamenti a livello nazionale per episodi come, giusto per citarne alcuni, la mancata disputa di Cosenza – Verona (all’esordio casalingo in B dopo 15 anni di assenza, solo perché non si volle chiedere di disputare la gara altrove, vista l’indisponibilità del terreno del Marulla), la vergogna delle spugne e delle carriole nel disperato tentativo di asciugare un terreno di gioco che non drenava la pioggia, ovvero le sedie da bar sistemate alla meno peggio al posto delle panchine le cui coperture, mai lavate, sono per tre anni state inquadrate in diretta dalle telecamere delle TV nazionali dando un’idea di estremo degrado.

Così, scrivevo, finalmente stanchi di vedere calpestata la propria dignità, si è assistito ad una forte reazione con diverse iniziative: la nascita di questo blog, partorito da uno dei luoghi virtuali più liberi e senza peli sulla lingua del panorama cittadino (il forum CosenzaUnited); la risposta dei giornalisti, finalmente coesi in un coro unanimemente negativo nella valutazione della sciagurata gestione societaria; la reazione della tifoseria organizzata che ha tappezzato la città, la provincia, con testimonianze anche al di fuori di esse, in Italia e nel mondo, di cartelli e manifesti recanti un messaggio inequivocabile: GUARASCIO VATTENE!

Finalmente Cosenza ha rialzato la testa ma non basta, non si può fermare, finché non si raggiunge il risultato.

E’ una questione di orgoglio e dignità.

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