STADIO NUOVO: TRA SPERANZE, PROGETTI E…TRATTATIVE

Negli ultimi giorni, l’impazzare in città del “toto imprenditore” volto alla ricerca del nuovo soggetto che sarebbe pronto a subentrare al presidente Guarascio, ha fatto tornare in auge quello che ormai, nell’immaginario dei tanti tifosi rossoblù, era diventato solo uno sbiadito ricordo, un qualcosa di bello ma impossibile, il rifacimento dello stadio “San Vito – Gigi Marulla”.

Era l’11 aprile del 2017 quando, sui suoi canali ufficiali di Facebook, il sindaco della città di Cosenza Mario Occhiuto annunciava in pompa magna che “Il sogno del nuovo Stadio Marulla diventa realtà… Il nuovo Stadio Marulla sarà completamente ricostruito secondo le indicazioni (per numero di posti e contenuti) che scaturiranno dallo studio di prefattibilità che sarà predisposto dalla società B Futura… È possibile realizzare tutto questo in soli tre anni. Ci sono le idee e sono chiare, ci sono i progetti, ci sono le risorse finanziarie, c’è la volontà politica.” Ci sono le idee, i progetti, le risorse finanziarie, la volontà politica diceva il sindaco, ma allora cosa è mancato visto che a poco più di 4 anni da quel roboante annuncio ad oggi resta soltanto un sogno nel cassetto dello stesso Occhiuto e dei tanti tifosi del Cosenza Calcio?

Quando ho parlato di sogno nel cassetto, il lettore più attento non avrà potuto fare a meno di notare come tra i “sognatori” manchi il nome di un protagonista essenziale per la realizzazione di un progetto del genere, quello del presidente Eugenio Guarascio. Proprio l’attuale numero uno del sodalizio silano, ha sempre dato l’impressione di restare un pò freddo quando – in diverse occasioni – l’argomento stadio nuovo veniva toccato. Difficilmente si è lasciato andare a dichiarazioni di intenti sulla realizzazione del nuovo impianto calcistico cittadino di Via degli Stadi, e questo atteggiamento non poteva di certo non balzare agli occhi dei tanti tifosi rossoblù. Le considerazioni precedenti naturalmente non possono portare a parlare di un totale mancato interesse sull’argomento da parte del presidente che, da uomo di poche parole quale è sempre stato, potrebbe aver preferito trasmettere le proprie impressioni, progetti ed idee in ambienti più riservati e direttamente al deus ex machina del progetto stesso, il sindaco Mario Occhiuto. Di certo c’è che da quell’aprile 2017 il tempo continua a scorrere, il Cosenza nel frattempo manda in estasi un’intera provincia ritornando in B dopo 15 anni di inferno e purgatorio e si arriva quindi al novembre 2019 quando finalmente, dopo gli annunci, si intravede un primo tangibile segno che avrebbe poi dovuto portare alla realizzazione del nuovo stadio.

Proprio nel novembre del 2019 infatti il raggruppamento guidato dall’Atelier Alfonso Femia e dall’Arch. Rudy Ricciotti si aggiudica il concorso internazionale per lo sviluppo del progetto di riqualificazione dello Stadio San Vito – Gigi Marulla e delle aree limitrofe. Il concept vincitore prevede la riqualificazione dello stadio San Vito – Gigi Marulla da effettuarsi in più fasi, 4 in particolare. La prima fase porterebbe al rifacimento delle 2 tribune su un unico anello per una capienza totale massima di circa 13.500 spettatori, e la seconda fase consentirebbe il rifacimento, sempre su unico anello, delle due curve per una capienza totale massima di circa 10.500 spettatori. La capienza complessiva dell’impianto ammonterebbe così ad un massimo di 24.000 posti a sedere, ma sappiamo che nella successiva fase progettuale la capienza non dovrebbe superare i 20.000 posti a sedere, limite imposto il cui rispetto risulterebbe essenziale per poter ottenere il finanziamento necessario alla realizzazione.

 

Il programma prevederebbe poi la predisposizione ad una possibile realizzazione di altre 2 fasi di lavori, la prima che consentirebbe di creare un anello inferiore abbassando il livello del terreno di gioco con un conseguente possibile aumento della capienza dell’impianto fino ad ulteriori 9.000 posti a sedere, e la seconda che prevederebbe un ulteriore livello superiore sulla curva nord per un possibile aumento di altri 7.000 posti. In pratica l’impianto previsto potrebbe contare su una capienza di 20.000 posti a sedere per poi essere predisposto ad un eventuale ulteriore incremento, qualora la necessità dovesse richiederlo, di 12-16.000 posti.

 

Il programma proposto prevede inoltre la presenza nell’impianto cittadino di un cinema, un hotel, svariate attività commerciali, una biblioteca, un centro medico-sportivo, aree VIP, sky boxes e business lounges, museo con negozi, parcheggi coperti e scoperti, il tutto con le seguenti caratteristiche dimensionali:

  • superficie totale: 60 000 m² (stadio + aree circostanti)
  • cinema: 2 000 m²
  • ristorazione e design Hotel: 1 500 m²
  • attività Commerciali: 3 000 m²
  • biblioteca: 4 000 m²
  • centro medico: 500 m².
 

Architettonicamente la scelta è quella di ispirare l’involucro dell’impianto alla forma di una conchiglia, una forma sinuosa spiega il gruppo di progettisti, che faccia riferimento alla femminilità di un corpo atletico scolpito, ma allo stesso tempo affondi le proprie origini nella terra, in una dimensione arcaica lontana che si ripropone oggi a connotare i nuovi spazi del vivere guardando al futuro. Sulla struttura inoltre è prevista l’integrazione di un impianto fotovoltaico per soddisfare il fabbisogno energetico della struttura, l’implementazione di un sistema di Ground Cooling che consentirebbe di convogliare l’aria in condotti interrati e che, dopo aver ceduto calore al terreno di gioco, entrerebbe nell’ambiente a bassa temperatura raffrescandolo in modo naturale. Sarebbe infine fortemente votato alla green architecture con l’impiego massivo di masse vegetali.

Dal punto di vista della fattibilità economica invece il Sindaco Mario Occhiuto dichiarava che “trattasi di progetto già presentato dalla SGR Dea Capital and Invimit (Fondo pubblico).”

Ma chi è SGR Dea Capital and Invimit, e come opera sul mercato immobiliare?

DeA Capital Real Estate SGR S.p.A. è una società di Gestione del Risparmio, leader in Italia, specializzata in Fondi di Investimento Alternativi (FIA) Immobiliari.

Gestisce 11,2 miliardi di euro di patrimonio attraverso 55 Fondi immobiliari e una SICAF (Società di Investimento a Capitale Fisso), di cui 2 quotati nel segmento MIV di Borsa Italiana. DeA Capital Real Estate SGR S.p.A. è leader del mercato immobiliare italiano, con un patrimonio composto da 1000 immobili, il 70% dei quali collocati a Roma e Milano, e un importante portafoglio di Partner, costituito da circa 100 Investitori istituzionali italiani e internazionali. Il patrimonio immobiliare gestito di DeA Capital Real Estate SGR S.p.A. è composto sia da immobili di grande valore storico/architettonico, che da altri più recenti, realizzati con le più avanzate tecnologie ispirate al risparmio e all’efficienza energetica.
In pratica DeA Capital garantirebbe attraverso un proprio fondo immobiliare la gran parte dell’investimento economico necessario alla realizzazione dello stadio San Vito – Gigi Marulla con un ritorno economico derivante dalla gestione, per un determinato numero di anni (a quanto pare almeno trenta anni), delle attività e delle strutture integrate all’impianto sportivo cittadino. Ci sarebbe naturalmente un accesso al credito sportivo per una limitata cifra, ed il Comune di Cosenza parteciperebbe all’investimento con la messa a disposizione dell’area sulla quale far nascere la struttura avveniristica, percependo poi annualmente un corrispettivo economico per l’uso di questa area da parte del fondo di investimento ed infine diventando proprietario dell’opera al termine della concessione (che come già è stato detto dovrebbe avere una durata di almeno 30 anni).

 

Tutto molto bello, non c’è che dire, un impianto del genere farebbe schizzare alle stelle l’entusiasmo di qualsiasi tifoso, anche di quelli di squadre molto più quotate all’interno del panorama calcistico italiano che è notoriamente pieno zeppo di impianti ormai vetusti e non al passo con i tempi e con le strutture utilizzate nelle principali nazioni del continente. Ma da quel novembre del 2019 sono ormai passati ben 18 mesi, pandemia compresa, ed a parte qualche piccolo riferimento del sindaco Mario Occhiuto, l’argomento stadio è praticamente uscito fuori dai radar dell’informazione cittadina.

Poi, qualche giorno fa, ricompare improvvisamente, per bocca (e chi se non lui…) del sindaco Occhiuto, chiamato da tante componenti del tifo e giornalismo cittadino a spendersi in prima persona per la risoluzione della spinosa questione societaria relativa al Cosenza Calcio.

Nel cercare di favorire un passaggio di mano del sodalizio silano a nuovi imprenditori, il sindaco si è dichiarato disponibile ad ascoltare eventuali soggetti interessati – per poi eventualmente farsi da tramite col presidente – e non ha perso tempo e occasione per rilanciare l’idea del progetto-stadio che evidentemente non aveva mai abbandonato la sua mente.

Questo nonostante le spinose situazioni gestionali cittadine su vari fronti che si è trovato ad affrontare con alterne fortune negli ultimi tempi.

Di certo c’è che un progetto ambizioso come quello che abbiamo descritto qualche riga più su, se pubblicizzato e proposto nel modo giusto, non potrebbe non attirare l’attenzione di imprenditori desiderosi di investire nel calcio ed a caccia di progetti vincenti sui quali buttarsi ed investire. Tutto ciò naturalmente sarebbe anche a vantaggio della squadra di calcio cittadina, per la quale si creerebbe un importante “appeal” (un termine molto in voga ultimamente alle nostre orecchie). Del resto, che senso avrebbe realizzare un impianto del genere se poi la squadra che dovrebbe animarlo annaspa in categorie inferiori del calcio nazionale con modeste ambizioni?

Noi, da tifosi e teste pensanti quali siamo, dopo aver raccontato molti particolari del progetto-stadio, a questo punto ci chiediamo come mai il presidente Guarascio non ha mai davvero pensato di prendere al balzo quella palla!

E perché?

Certo, l’investimento e l’opera in sé non sono cosa da poco, rimane però il fatto che anche il Presidente – in un intervista rilasciata a Settembre 2020 – aveva ancora accennato alla cosa. Poi, solo silenzio. Quindi, cosa è successo nel frattempo?

Forse la risposta è più alla portata di quello che ognuno di noi potrebbe immaginare, e risiede nella modalità operativa (o potremmo dire non operativa, praticamente immobile) da sempre adottata dal presidente Guarascio quando si è trattato di parlare di investimenti riguardanti il Cosenza Calcio. Il presidente ha sempre pubblicizzato i suoi piccoli passi con gli investimenti, che però col passare del tempo invece di portare ad una crescita lenta ma graduale, hanno portato al ritorno al punto di partenza, la serie C.

Questi piccoli passi negli investimenti, ad un certo punto, devono essersi fermati o comunque monetizzati, ed evidentemente il presidente ha ben pensato di sostituirli con un nuovo leitmotiv, quello del famoso “passo del gambero”. Perciò crediamo che non ci posizioneremmo così lontani dalla verità se pensassimo che il presidente Guarascio, anche sulla questione stadio, non abbia mai inteso rilanciare per la mancanza di volontà ad investire seriamente sulla forte crescita del Cosenza Calcio all’interno del panorama calcistico nazionale. Contribuendo così probabilmente a rallentare, anche in questo caso, i “piccoli passi” verso la realizzazione del nuovo stadio cittadino.

Ma in questi giorni di trattative e di ricerca dell’imprenditore giusto capace di rilanciare una volta per tutte le ambizioni di un club e di una tifoseria affamata di calcio fatto e gestito per bene, un progetto ambizioso come questo sarebbe, a nostro avviso, estremamente importante per i futuri ritorni. Sia economici, per chi lo porterà avanti, ma anche sociali e di crescita per la città di Cosenza. E non può non essere utilizzato per attirare l’attenzione di forti realtà imprenditoriali locali ma anche nazionali, che possano pensare di fondere calcio e business nella nostra città con conseguenti risultati atti a portare tangibili vantaggi a tutti i protagonisti coinvolti (città, imprenditori, tifosi).

Soprattutto in questo particolare periodo in cui il paese, dopo le conseguenze tragiche della pandemia, sembra essere predisposto ad una forte ripartenza il cui volano potrebbe proprio essere la realizzazione di grandi opere, e favorita dalla via maestra che sembra sia stata tracciata dall’Europa e dal Governo Italiano. Non si può non pensare di togliere da quel cassetto il sogno – che poi è qualcosa di più di un sogno visto che, come abbiamo già detto, la redazione del progetto dovrebbe essere working progress – di vedere realizzato il nuovo San Vito/Gigi Marulla con una squadra forte che ci gioca sostenuta come sempre “orgogliosamente” dalla propria encomiabile tifoseria. E tutto ciò probabilmente potrà accadere solo se alla guida della gloriosa società del Cosenza Calcio ci sarà qualcuno che saprà tenere in giusta considerazione i tifosi, vera anima del club, e per il quale il Cosenza non sia solo un “Hobby”, ma passione ed orgoglio!!!

Onofrio Del Grillo

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