DUE PALLE DA FERMI

Cadiamo anche a Cittadella, e sono tre di fila, amaramente. E ancora sugli spalti del Tombolato, mentre aspetto di defluire insieme a Nube e Sapiens, scrivo al volo due parole sulla partita interrogandomi sul cosa sia successo per l’ennesima volta. Al netto del solito discorso sul carattere che mancherebbe a questa squadra, argomento abbastanza in auge quanto ambiguo (se uno dei pali di Tutino va dentro ritroviamo il carattere?), non abbiamo alcuna altra vera risposta al quesito.

Il Cosenza, nonostante le critiche di molti, gioca. Non sempre e non sempre benissimo, ma gioca. Si costruisce palle gol che puntualmente dilapida. Oggi ha anche preso due gol da fermo (una punizione e un calcio d’angolo) nel primo tempo su due dei pochi veri e convinti attacchi granata, e su questi due gol (gravi colpe della barriera sul primo, della difesa sul secondo) si è scritta la storia della partita.
Dalla nostra parte le cose potevano cambiare già solo dopo cinque minuti, quando Forte solo davanti a Kastrati ha strozzato un sinistro innocuo.
Inutili le reazioni e un secondo tempo di buona volontà, anche per via di un arbitraggio ancora una volta discutibile. Due episodi in area veneta hanno suscitato le fortissime proteste degli uomini di Caserta: nel primo tempo Tutino è stato abbattuto vistosamente davanti al portiere locale; nella ripresa un fallo di mano evidentissimo e con poche scusanti è stato abbastanza incongruamente valutato come involontario.
Potevano cambiare la partita.

Fa freddo a Cittadella.
Per tutta la gara ha diffuso luce languida e incerta un sole basso in mezzo al grigio. 
Fa freddo anche in casa Cosenza. La panchina traballa, non so nemmeno quanto per effettive colpe del tecnico (che ha finito con quattro punte pure più Florenzi, veramente a tentarne di ogni), e l’umore non è dei migliori. 
Fa freddo a Cittadella e il gelo che ci taglia la faccia e le mani lo portiamo anche in cuore, dopo la terza sconfitta di fila e troppi enigmi senza risposta.
Anche la classifica è assai meno lusinghiera di un mese fa. Il rischio è che la depressione possa ora compromettere il resto della stagione che è ancora nel vivo e tutta da giocare.
Resta l’incognita dei problemi di questa squadra: tecnici? Tattici? Mentali?
Una risposta e una soluzione vanno trovate.
Il campionato non finisce oggi e c’è tutto ancora in gioco. Fa freddo a Cittadella, ma abbiamo ancora tempo di far risplendere il sole.

Mario Kempes

Un pensiero su “DUE PALLE DA FERMI

  1. Anarca

    Totalmente d’accordo con chi ha scritto l’articolo soprattutto sul discorso del gioco che c’è e che solamente chi è in malafede non vede.Aggiungo poi che oggi nella battuta delle punizioni e degli angoli è mancato il capro espiatorio di buona parte della tifoseria noto come Calò con Zuccon che nel primo tempo oltre a causare la rete slacciandosi lui dalla barriera non ha dato quasi nessuno contributo in fase offensiva tolto un tiro da fuori.Una delle poche cose positive che oggi si è visto è stato probabilmente l’inizio del secondo tempo ed in generale i secondi 45 minuti dove la squadra è entrata più aggressiva vincendo maggiormente i contrasti e lottando più volte sulle seconde palle segno che il problema a questo punto è maggiormente mentale e non fisico come qualcuno può pensare (altrimenti il secondo tempo di oggi non avresti tenuto questa buona intensità).
    PS Cimino oggi su una ripartenza pericolosa ha fatto quello che Sgarbi non aveva fatto con la Ternana ovvero farsi ammonire per evitare di mandare a rete la punta del Cittadella, purtroppo tante critiche fatte a Caserta sono dovute ad errori che dipendono fino ad un certo punto dall’allenatore (Zuccon che esce dalla barriera in occasione della prima rete è un altro esempio).Come successo con Viali lo scorso anno si stanno sporcando buone prestazioni per blackout mentali incomprensibili .

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