​#103 WAITING FOR THE BARBARIANS: PISA

L’unica volta che nel corso dell’attuale campionato ci era capitato di inanellare due vittorie consecutive fu a cavallo tra settembre e ottobre, quando avevamo battuto in casa il Lecco con un rotondo 3-0, dopo aver regolato la settimana prima all’Arena Garibaldi – Romeo Anconetani il Pisa. Quella contro i nerazzurri fu pure l’ultima vittoria fuori casa degli uomini di Caserta, fino a sabato scorso, giorno in cui i Lupi sono tornati al successo lontani dalle mura amiche grazie alla convincente affermazione di Bolzano sul Südtirol. Convincente perché la squadra, nonostante l’assenza di alcune pedine fondamentali, i lungodegenti Meroni e Canotto, oltre all’infortunato dell’ultima ora Cimino ed allo squalificato Tutino, si è ben disimpegnata in un match che alla vigilia si presentava ostico e pieno d’insidie. Caserta, invece, ha messo in campo un Cosenza molto quadrato che a guardare le statistiche ha strameritato la vittoria grazie ad un possesso palla del 57%, a 16 tiri di cui 5 in porta, che hanno prodotto 1,44 expected goal (contro 0,87 degli altoatesini), vale a dire il dato tanto di moda oggi che registra le reti attese in base alla qualità e al numero di tiri effettuati. Il dato che conforta di più, tuttavia, è quello relativo alla costanza di rendimento durante il match, elemento che ormai stiamo apprezzando sin dalla partita – sia pure persa – di Cremona, confermato in casa col Venezia e suggellato appunto a Bolzano, attraverso una gara che a parte qualche minuto di sbandamento sofferto dalla squadra subito dopo il rigore fallito da Forte (a proposito: cerchiamo di sostenere il ragazzo, perché è l’unico in organico da prima punta con la quella esperienza e qualità tecnica, quindi può ancora essere utile alla causa) ha tenuto molto bene anche nella ripresa e questa è una novità, considerato quanto visto nel girone d’andata, allorquando tra primi e secondi tempi assistevamo alla trasformazione dei rossoblu dalla versione Jekyll a quella Hyde. Bene così, dunque ed ottimi pure sia il bel gol di Frabotta, che ne certifica la classe e l’utilità, ma anche l’ottavo clean sheet stagionale che Micai mette a referto. Senza dimenticare che si giocava fuori casa e che quindi era atteso il classico predominio territoriale che i padroni di casa solitamente esercitano quando si gioca tra le mura amiche. Oggettivamente, però, data anche la netta predominanza pure sugli spalti, oltre che sul campo, dove abbiamo fatto un tifo infernale surclassando i pochi supporters bolzanini, peraltro divisi in due gruppi in settori contrapposti, sembrava che a giocare in casa fossimo noi. Da ultimo, la salutare vittoria in Alto Adige ha pure significato una boccata d’ossigeno che finalmente riporta la nostra squadra in una posizione di classifica più consona al valore della rosa assemblata tutto sommato bene da Gemmi la scorsa estate e puntellata altrettanto bene anche a gennaio, in quei reparti che più stavano soffrendo, cioè in difesa – dov’è arrivato Camporese – in particolar modo sulle fasce (Frabotta è colui che ha stupito più di tutti, tra i nuovi e Gyamfi ha colmato la lacuna che i concomitanti infortuni di Martino, Cimino e la cessione di Rispoli, avevano generato sulla corsia di destra) ed anche sulla trequarti, dove la partenza la scorsa estate di D’Urso aveva costretto Caserta ad inventarsi Voca in quel ruolo: ieri è arrivato Antonucci, un colpo davvero importante purché torni ad esprimersi sui livelli della passata stagione, dimenticando la pessima parentesi della prima frazione dell’attuale trascorsa – male – a La Spezia. Archiviate le operazioni di calciomercato ed anche la vittoria di sabato scorso, è ora di occuparci del prossimo impegno e, come un cerchio che si va a chiudere, dall’ultima vittoria in trasferta si ritorna ad affrontare la squadra che – lo scrivevamo poco più su – ci aveva permesso di agguantare quella che fino a sabato scorso costituiva l’ultimo successo lontano dal Marulla: stiamo parlando del Pisa S.C..

Nel girone di ritorno – il lettore attento ne è già al corrente – nell’analisi dell’avversario di turno, non ritorniamo su argomenti già trattati (qui il link alla puntata n. 88, dedicata al Pisa nel girone d’andata) sui quali non siano intervenute novità come, nel caso del sodalizio toscano, i cenni storici, la composizione della Società o le notizie relative alla conduzione tecnica. Cominciamo allora col trattare del mercato condotto dal Pisa Sporting Club, che ha visto la società di via Battisti perfezionare, come prima operazione, uno scambio di attaccanti con il Modena: Nicholas Bonfanti ha firmato un contratto coi nerazzurri fino al 2026, mentre l’ex, Ettore Gliozzi ha fatto il percorso inverso e si è legato alla società emiliana a titolo definitivo. In mezzo anche un conguaglio economico pagato dallo Sporting Club ai canarini per via della prolificità del calciatore (peraltro già dimostrata in nerazzurro: in tre partite disputate coi nuovi compagni ha realizzato già due marcature) ma soprattutto della sua giovane età, con conseguente valore del suo cartellino che inevitabilmente è superiore a quello del più adulto Gliozzi. Per quest’ultimo motivo, il DS Stefano Stefanelli (coadiuvato nelle operazioni di mercato dal DG Giovanni Corrado, figlio del presidente) con questa operazione è riuscito anche a liberare una casella over. In realtà altri posti over si sono liberati pure con le cessioni in prestito alla FeralpiSalò dell’attaccante e nazionale lituano Dubickas ed alla Cremonese del portiere Livieri; così come del mediano ungherese Nagy il quale, assieme all’under 23, il terzino croato Roko Jureskin, nella giornata dell’altro ieri è finito alla corte di chi li aveva già allenati a Pisa, quel D’Angelo che oggi siede sulla panchina dello Spezia. Nell’operazione, la Società ligure ha richiesto di inserire l’opzione del riscatto (500mila euro ma con possibilità di controriscatto per i nerazzurri nel caso del croato, 1,2 milioni per il cartellino dell’ungherese) così a fine stagione il Club toscano potrà monetizzare. Un’altra operazione che permetterà, in caso di riscatto del giocatore, di non creare – quantomeno – minusvalenze è quella che ha visto cedere alla Salernitana il talentino (anche se ha Pisa ha deluso molto) Vignato. Un mercato che dunque è stato quasi esclusivamente focalizzato sulle cessioni, piuttosto che sui rinforzi, visto che l’organico, che si presentava ricco di ben 32 elementi era piuttosto ampio ed in una stagione nata male e proseguita peggio, forse la dirigenza ha pensato bene di abbattere il monte ingaggi e traghettarla su spiagge tranquille, cambiando in corsa gli obiettivi (dai playoff ad una salvezza senza patemi) quindi senza rilanciare e magari puntando forte al prossimo campionato. A proposito del futuro, l’operazione che ha portato all’acquisto del classe 2005 bulgaro Mert Durmush è proiettata proprio ad un discorso legato alla programmazione, visto che il ragazzino (18 anni) per ora rimarrà il prestito, fino a fine stagione, nella società, la Sancataldese, dov’è stato rilevato. Stesso identico discorso per Andrea Pavanello, attaccante anche lui diciottenne acquistato dal Campodarsego, squadra dove pure ultimerà la sua stagione.

Esauriti gli aspetti relativi al calciomercato, torniamo all’attualità ed alla partita di domani, cercando di capire il clima che stanno vivendo i nerazzurri in questa vigilia del match. Non è dei migliori, anzi: già settimana scorsa, senza una motivazione specifica, né comunicati ufficiali da parte del Club, la Società aveva deciso di non mandare l’allenatore Alberto Aquilani a parlare nella consueta conferenza stampa prepartita. Ciò nonostante la squadra viaggiasse ad una media promozione grazie agli 8 punti racimolati nei precedenti quattro impegni. Figurarsi ora, dopo la sconfitta casalinga contro gli acerrimi nemici di Spezia (squadra che arrivava all’Arena da ultima in classifica) per di più guidati – per mettere ancora un po’ più di pepe alla sconfitta – dall’ex Luca D’Angelo. E se da un lato, la Società si è chiusa nel silenzio, dall’altra anche i tifosi rumoreggiano e sono in contestazione perché dopo essersi illusi due stagioni fa per la Serie A sfiorata nella finale playoff, poi persa col Monza ed aver ricevuto promesse riguardo un rilancio e l’innalzamento dell’asticella, ma anche a proposito degli investimenti sul centro sportivo e soprattutto sullo stadio, hanno deciso di non entrare nella Nord e di rimanere fuori dalla curva fino a che non sarà aumentata la capienza del settore. Gli ultras nerazzurri pertanto, già nella scorsa partita casalinga persa con lo Spezia non hanno assistito alla partita, anche se il Comune, che è il proprietario dell’impianto, ha promesso di ampliare il settore ed arrivare a poter accogliere quasi quattromila spettatori. Ovviamente gli ultras, finché non vedranno in concreto accolte le proprie istanze dicono di voler continuare nell’iniziativa che, ci tengono a chiarire, non sarebbe uno sciopero del tifo ma una manifestazione di dissenso orientata a risolvere i problemi della loro “casa”, il loro settore, la curva Nord, la cui capienza per motivi di sicurezza è da un po’ di tempo ridotta, con i relativi disagi che ne conseguono per chi non riesce a reperire tagliandi a prezzi popolari. Non parlano di sciopero del tifo gli ultrà pisani giacché hanno garantito la loro presenza nelle trasferte, a cominciare da quella al San Vito di domani che è, a sentire gli umori della piazza, densa di insidie per i toscani i quali, in stagione, hanno dimostrato di essere piuttosto fragili sul piano psicologico. I nerazzurri, infatti, hanno a più riprese dimostrato di essere squadra con pochi attributi, incapaci di reagire in occasione delle sconfitte incassate, facendo registrare dopo un ko, per tre volte un’altra sconfitta ed altrettante volte solo un pareggio, mentre in un’unica circostanza (in occasione della vittoria sull’Ascoli dopo la precedente sconfitta di Palermo) hanno rialzato la testa trovando un successo. In riva all’Arno giurano che si tratti anche di un problema di mancanza di incisività lì davanti ed effettivamente, se il capocannoniere di squadra è un centrocampista qualche problema in attacco dev’esserci. Ma, si sa, i giochi – ed il calcio lo è – sfuggono alle statistiche, quindi attenzione al Pisa che, sebbene abbia all’attivo appena un solo gol in più del Cosenza, tuttavia non dà punti di riferimento alle difese avversarie essendo ben sedici i giocatori nerazzurri che hanno realizzato almeno un gol in stagione, con Valoti che è il miglior realizzatore, il centrocampista cui facevamo riferimento, con 7 reti all’attivo. Ovviamente, il 4-2-3-1 con cui Aquilani è solito schierare i suoi, favorisce gli inserimenti da dietro, per cui trequartisti e mezzali spesso hanno occasione di arrivare alla conclusione a rete. Tante frecce, dunque, nella faretra di Aquilani.

Il Pisa schierato col 4-2-3-1 di Aquilani

Andiamo adesso a vedere come il tecnico 39enne romano potrebbe domani disporre il suo undici iniziale per affrontare il Cosenza. Partiamo dagli indisponibili, iniziando da Marco D’Alessandro il quale, dopo l’azione del secondo gol allo Spezia arrivato proprio grazie ad un suo assist, si era infortunato, ragion per cui è stato sottoposto in settimana ad esami strumentali che hanno evidenziato una lesione muscolare di primo grado del polpaccio della gamba sinistra. Pertanto oggi non partirà alla volta di Cosenza, visto che solo tra 3 settimane sarà nuovamente rivalutato per programmare il suo rientro. Un’altra assenza per infortunio, è quella relativa al lungodegente (lesione al crociato e stagione compromessa) Matteo Tramoni. A proposito di Tramoni, il fratello più piccolo, Lisandru, sarà anch’egli nella lista dei non convocabili, stante la squalifica scattata per l’ammonizione rimediata contro lo Spezia, lui che era in diffida. Stessa sorte è toccata pure ad altri due elementi fondamentali nello scacchiere nerazzurro, vale a dire il forte terzino sinistro portoghese Estèves e, soprattutto, il portiere titolare (con 2070’ giocati è l’elemento più presente in campo in questa stagione, nella rosa dei toscani) il brasiliano Nìcolas. Quest’ultima sarà davvero un’assenza pesante per Aquilani, anche perché, ceduto Livieri alla Cremonese – come s’è detto in precedenza -, sarà costretto a schierare in porta il 24enne Leonardo Loria, estremo difensore che in quattro stagioni ha vestito la maglia del Pisa in appena due occasioni, in partite non certo di cartello. La prima nel settembre 2020, nella vittoria per 2-0 contro la Juve Stabia in Coppa Italia; la seconda il 10 maggio 2021, contro l’Entella in campionato ma all’ultima giornata, quando la squadra non aveva da chiedere più nulla al campionato. Poi, prima di fare rientro all’ombra della Torre pendente, le scorse due stagioni Loria le ha passate in prestito: la prima a Monopoli, in Serie C dove ha giocato bene, da titolare, mentre l’anno scorso si era trasferito a Frosinone, dove ha fatto appena una presenza. Nella stagione corrente nessuna gara per lui, quindi domani sarà il suo esordio stagionale in quella che in Serie B sarà la sua prima vera partita importante, dove ci sono in palio punti pesanti. Detto del portiere, occupiamoci ora della difesa che potrebbe essere schierata davanti a lui. Cominciamo col dire che il francese Maxime Leverbe era in predicato d’essere ceduto, infatti è andato in tribuna nelle ultime tre gare. Ma alla fine, nonostante offerte da Brescia ed anche dall’estero, il giocatore è rimasto in nerazzurro e ciononostante difficilmente il tecnico lo vorrà utilizzare. Ergo, la coppia di centrali titolari dovrebbe rimanere quella formata da Caracciolo e Canestrelli, con Hermannsson che rimane l’alternativa principale. Per quanto riguarda le corsie esterne sulla linea difensiva, stante la già citata assenza di Estèves, sulla corsia di sinistra c’è da attendersi un ritorno, dopo aver recuperato dall’infortunio alla caviglia, di Pietro Beruatto, mentre sul versante opposto verrà confermato Calabresi. Per la diga a due in mediana, sono diverse le soluzioni a disposizione di Aquilani, anche se siamo abbastanza convinti che uno dei due slot disponibili sarà appannaggio di Marin, mentre per l’altro il ballottaggio sarà tra Nagy, Veloso e Touré, col primo decisamente favorito sugli altri due. Sulla linea di trequarti, considerato il forfait di D’Alessandro e dei due fratelli Tramoni, a destra potrebbe toccare ad Arena, a sinistra si dovrà invece adattare una punta come Moreo (più probabilmente) o, perché no, anche Mlakar. In mezzo ai due, in posizione da trequartista centrale puro, ci aspettiamo di vedere il pericolosissimo Mattia Valoti (figlio dell’ex centrocampista, nonché DS rossoblu, Aladino), mentre nel ruolo apicale di punta potrebbe toccare sin dal primo minuto al nuovo arrivato Bonfanti, fermo restando che per il ruolo non mancano le alternative, con Torregrossa e Masucci come valide alternative. Una squadra, il Pisa, che ha un potenziale nel reparto d’attacco che poche altre formazioni di B possono vantare, ma che, tuttavia, almeno negli uomini più attesi, sta tradendo le aspettative di addetti ai lavori e soprattutto tifosi della squadra toscana.

Arrivati quasi in conclusione di rubrica non ci rimane, prima di accomiatarci, che trattare delle curiosità e di notizie varie, iniziando a dire che Kevin Bonacina sarà il direttore di gara della partita di domani, che si terrà al San Vito – Luigi Marulla con calcio d’inizio alle 14,00. Il direttore di gara lombardo, promosso in questa stagione in Can dal designatore AIA Gianluca Rocchi, incrocerà per la seconda volta in carriera il Pisa (la prima, un pareggio per 1-1 a Terni, fu lo scorso 22 dicembre) mentre al Cosenza ha diretto le due trasferte giocate dai Lupi in Veneto, con un pareggio, a Venezia per 1-1, e la sconfitta per 2-0 di Cittadella. Oltre al fischietto della sezione di Bergamo, la squadra arbitrale sarà completata da Cortese di Palermo, Aniello Ricciardi di Ancona ed il quarto assistente Iannello di Messina. Al VAR è stato scelto colui che è considerato come il migliore nel settore: Massimiliano Irrati di Pistoia, che godrà del supporto come AVAR di Miele di Nola. Ciò detto, passiamo ai pronostici che, in modo inusuale (ci siamo così poco abituati) vede i Lupi nettamente favoriti nelle quote assegnate ai possibili risultati del match. Così, dai bookmakers l’1 – l’eventuale vittoria di Tutino e compagni – è pagato da un minimo di 2,38 ad un massimo di 2,60 con poca oscillazione; il pari (X) da 2,68 a 3,10; infine il 2 con la vittoria fuori casa dei nerazzurri, essendo secondo i tredici bookmakers presi in esame il risultato – sia pur per poco – più difficile da verificarsi, paga meglio rispetto agli altri due e cioè da 2,88 fino a 3,15 volte la posta giocata. Pensate che all’andata, coloro che hanno creduto, scommettendovi, nella vittoria dei Lupi, hanno quintuplicato il capitale iniziale! Ecco spiegato il perché dello stupore quando abbiamo letto le quote odierne, eppure le due squadre sono distanziate da appena un punto in classifica ed hanno avuto rendimenti simili. Sarà forse per i precedenti, decisamente a nostro favore in terra bruzia, dove le squadre si sono affrontate per dieci volte: cinque successi rossoblu, l’ultimo dei quali a firma di Nasti, l’anno scorso; tre sono stati i pareggi; due le vittorie esterne dei toscani. Un altro dato interessante da analizzare è relativo al rendimento casalingo dei Lupi che, quando giocano in val di Crati hanno il 9o rendimento della B, nella speciale classifica delle gare disputate in casa, dove abbiamo ottenuto 15 punti grazie a quattro vittorie, altrettante sconfitte, tre pareggi, ai 19 gol fatti e 14 subiti. Analogo il cammino del Pisa lontano dalle mura amiche: infatti, nella classifica che tiene conto esclusivamente delle gare giocate dalle formazioni di B in trasferta, i toscani occupano l’8a posizione, ottenuta per via dei 15 punti raggranellati lontano dall’Arena Garibaldi – Romeo Anconetani, con quattro vittorie, identico numero di sconfitte e tre pareggi, 12 gol realizzati ed altrettanti incassati. In classifica generale, l’abbiamo detto, solo un punto distanzia le due formazioni, mentre la differenza reti è leggermente migliore in casa rossoblu che fa registrare uno 0 (24 gol subiti e pari reti realizzate), contro il -2 dei toscani, i quali hanno incassato 27 gol, a fronte di 25 messi a segno. Insomma, siamo lì, a testimoniare un sostanziale equilibrio che domani potrebbe essere rotto dagli episodi, come spesso accade in generale in Serie B ed ancor di più quest’anno, dove ancora tutto è in ballo.

E’ proprio tutto, non ci resta che augurare, sportivamente parlando, che il Pisa possa fare a Cosenza la stessa esperienza che Alarico ebbe modo, sedici secoli fa, di sperimentare: lasciarci le penne!

Sapiens

Lascia un commento