I PRECEDENTI

Gli ultimi Cosenza-Brescia sono stati deprimenti.
Sì, Nasti ha giustiziato le rondinelle, e col senno di poi ha segnato sostanzialmente (insieme a quello di Meroni) il gol salvezza, ma è successo ai playout – ed era deprimente, oltre che terrorizzante, già solo esserci, ai playout… figuriamoci per il secondo anno di fila. Sono quelle cose che, accanto alla paura, fanno insorgere una rabbia furiosa.
Ma in campionato incrociare il Brescia, da quando siamo tornati in B, significa sempre e comunque essere delusi e perdere punti, se non del tutto le partite. Appunto l’anno scorso, nella stagione regolare, un gol di Larrivey per un Cosenza con l’acqua alla gola (pareggerà due incontri interni con le ultime in classifica, Brescia appunto e Perugia) che a fine stagione arriverà quartultimo, sarà impattato a pochi istanti dal termine e con la sfortuna di un infortunio a Calò, a sostituzioni già consumate, che impedirà al centrocampista di chiudere sul tiro decisivo.
A Brescia, sconfitta (come ti sbagli?).
L’anno della ignominiosa retrocessione con Occhiuzzi (ira funesta ogni volta che ci ripenso: San Francesco di Paola benedica i tràngani del Chievo) due a uno per gli ospiti, quasi in ciabatte, con inutile gol della speranza del desaparecido Bahlouli.
Ancora prima, nell’anno del ritorno in serie B, un duplice arbitraggio barbarico ci deruberà di sei punti in maniera scandalosa. Quasi normale l’andata al Rigamonti, dove avemmo da recriminare solo su un gol annullato sullo zero a zero a Maniero per un fuorigioco invisibile (e ancora non c’era la VAR: ci si doveva far bastare la decisione di guardalinee e arbitro) – da codice penale la partita del ritorno, dove uno dei migliori Cosenza di Braglia (che non a caso disputerà quell’anno la sua migliore stagione di B) chiuse il primo tempo in vantaggio per 2-0, dominando in lungo e in largo, solo per venire poi rimontato nella ripresa prima da un gol in fuorigioco di Spalek e poi da due reti bresciane (una nel recupero) originate da netti falli ai nostri danni, il primo dei quali in piena area avversaria su Tutino. Anche lì, niente VAR, e il rigore del 3-1 (che visto il fuorigioco di Spalek doveva essere quello del 3-0) divenne il gol del 2-2.
Ah, e il celebratissimo Tonali, sovrastato da Palmiero in lungo e in largo, per riuscire a vincere il duello con il nostro regista non trovò di meglio che abbatterlo con un fallo che costrinse il talento partenopeo a uscire anzitempo dal campo per infortunio.
Vi ricordate? IO sì.
Per tornare all’ultima vittoria con il Brescia, Nasti (che Dio lo abbia in gloria) escluso, bisogna risalire al paleolitico 1995-96 (lo so, lo so: alcuni di voi manco erano nati) con un 3-0 nel primo tempo, foriero di promesse di gloria, diventato 3-2 nella ripresa e non 3-3 solo perché il Brescia al 90′ colpì un palo – se no ci avevano fregato pure allora.
Al Rigamonti manco a dirlo, per trovare una gioia bisogna risalire a un quarto di secolo fa, una punizione sotto l’incrocio di De Francesco (uno che aveva il sinistro di Maradona e la consistenza fisica dell’omino di pongo). Da allora abbiamo visto un 4-1 abbastanza lontano nel tempo e un 5-1 un paio di campionati fa, quando Guarascio ci fece iniziare il campionato come se fossimo la Pirossigeno – nel senso che di giocatori ne avevamo giusto per fare una partita di calcio a 5.


Ora, al netto – ripeto – di Nasti, ché successe nei playout, e considerata anche la vitale importanza di questa partita, in cui perdere significherebbe per noi essere definitivamente risucchiati all’inferno (dal quale sarebbe poi difficilissimo uscire nelle ultime sette giornate), pareggiare significherebbe prolungare la sofferenza e vincere, vogliaddìo, vorrebbe dire tirare un sospiro di sollievo e mettere un mattone fondamentale sulla via della salvezza, vogliamo finalmente tornare a brindare contro questi qui, anche in campionato?
Non è questa l’occasione giusta, ora che veramente conta?
Non fosse altro che per me, visto che con la mia elefantiaca memoria me le segno veramente tutte e mi sento nella carne tutte le squadre che non riusciamo a battere per anni e anni – e quest’anno ho di nuovo dovuto ingoiare amaro con la Ternana al Liberati e con la Samp in generale: me lo volete fare il santo favore di battere finalmente il Brescia?
In questi giorni, poi, si è intanto scatenata una ridda di opinioni intorno all’esonero di Caserta e al ritorno di Viali, al limite della guerra civile. Pure noi del blog siamo stati accusati di aver spinto per la cacciata del tecnico di Melito Porto Salvo (ora sarete contenti!) – non nego che la cosa mi abbia destato parecchie perplessità, perché non mi pare di ricordare attacchi da parte del blog particolarmente irruenti nei confronti del precedente allenatore, al quale invece sono stati riconosciuti molti meriti e gli si sono attribuite le responsabilità che, a opinione degli scriventi di questo spazio web, lo stesso aveva. Mò manco questo più si può fare?
A ogni buon conto, la vittoria sulle rondinelle avrebbe anche l’altro benefico effetto di dare una calmata a un ambiente eccessivamente infuocato, ora che più di prima bisognerebbe restare tutti uniti e remare tutti nella stessa direzione. Sì, insieme a Viali, mò c’è lui.
E quindi vediamo per cortesia di vincere lunedì. Fatelo per me.
Non me lo merito, forse? Eh?

NubeDT

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