LA ZONA MORTA #14 – VEDIAMO COME GIOCANO.

Martedi sera, un’ora dopo dal gong di chiusura del calciomercato, sono ovviamente partite le consuete chiamate in entrata ed uscita sul mio telefonino, per capire com’era andata. Le classiche domande reciproche che si fanno ogni anno fra tifosi: “ Che te ne sembra? Cosa ne pensi? Sarà sufficiente?Al ripetersi per l’ennesima volta di questi ovvi quesiti, mi è venuto in mente un’episodio della mia gioventù. Fine anni ’90, avevamo fondato (si fa per dire) col mio migliore amico una squadra di calcetto, con l’intento di andare a battagliare per tutta Cosenza nei vari tornei amatoriali che animavano la città. Ad un torneo al campo di Casali, che aveva appena rifatto il manto del palazzetto con una specie di gomma molta elastica e invidiabile, ci eravamo trovati nel girone eliminatorio ad esordire con una delle favorite del torneo. La squadra avversaria si presentò con una serie di ex giocatori di Promozione ed Eccellenza (all’epoca, giocare o aver giocato in quelle categorie ti dava uno status di semiprofessionista fra gli amatori) , una piccola torcida di mogli e figli che li sostenevano sui gradoni mezzivuoti, e indossando una muta di magliette azzurro/nazionale Umbro con in rilievo i bellissimi rombi – chi si ricorda quelle maglie che all’epoca andavano tantissimo sa di cosa parlo – del marchio. Noi avevamo delle magliette rosse (non della stessa marca) un po’ logore, una panchina lunga e molto giovane, e una voglia matta di giocare da opporre ai baldi e tirati fenomeni. Durante il riscaldamento, sembrava che il nostro pallone pesasse il doppio, per la forza con cui i favoriti scagliavano in porta i loro tiri di prova. Poi, il mio amico – solitamente molto taciturno – dopo l’ennesima ovazione della torcida per un giocatore che effettuava numeri da giocoliere, si voltò verso tutti e disse: «Forti, eh? Vediamo come giocano.» La stessa frase che mi viene da dire oggi, se devo parlare del nostro calciomercato. Prima di giungere a conclusione vorrei però rianalizzare, passo per passo, come sono arrivato a questa associazione. Siamo partiti in ritardo – questo è risaputo – con una rosa risicata che ha purtroppo dovuto fare di necessità virtù, e subire due sconfitte (la partita con la Fiorentina non la considero proprio, viste le tempistiche) cocenti ma purtroppo anche preventivate. E mentre il clima pro/contro Guarascio iniziava di nuovo a ribollire (grazie anche alla sua assenza), il mister ed il Ds sono stati laconici ma diretti sulla nostra situazione. Vale a dire ci manca qualità, e cercheremo di completare al meglio la rosa. E qui siamo entrati in una Zona morta, che però stavolta dovremmo definire “Zona Guarascio”. Perchè è un classico che, ogni anno, al chiudersi del calciomercato, il nostro patron si dimostra abile a distruggere qualsiasi speranza di poter costruire qualcosa di valido per l’inizio del campionato. Quindi a “morire” da un po’ di tempo sono le aspettative che riponiamo nel futuro, a causa della Zona Guarascio. Nel mentre si legge sempre qualsiasi schermaglia verbale basata sul “ma vedrete che quest’anno sarà diverso, vi sorprenderà, vi rimangerete la parola.” Insomma, il solito calderone!

Eppure quest’anno qualcosa pare essersi mosso. Non che sia avvenuta una redenzione, ma abbiamo per la prima volta chiuso un mercato con movimenti maggiori. Si è discusso per giorni se i famosi 7 elementi di categoria sarebbero arrivati o meno, se si sarebbe montata la solita farsa per giustificare una chiusura lacunosa, oppure se i cordoni della borsa stavolta si aprivano con generosità. A conti fatti, i soldi sono stati più o meno gli stessi di sempre, ma, forse, si è visto qualcosa di meglio. Alla spiegazione del forse ci arriverò a breve. Intanto lasciatemi aprire una piccola parentesi sulla trattativa Riviere, ed il rapporto Vrenna/Guarascio. Ieri, per quanto anche i più scettici, che detestano Guarascio lo neghino, una trattativa per il ritorno dell’attaccante c’è stata. E quello che mi ha lasciato basito non è l’esito, ma il comportamento dei due. Da un lato hai Guarascio che – udite udite! – si mette prima d’accordo con l’agente del giocatore, per poi andare a sedersi con Vrenna e provare a chiudere l’accordo. Dall’altro Vrenna, che in forza della sua posizione economica (paracadute + cessioni di Simy e Messias ) spara cifre superiori anche al valore del cartellino del giocatore (pari a 700000€) senza battere ciglio. Di fondo, una verità inconfutabile e nota a tutti. I due si odiano! Ed è un odio che va oltre la “guerra differenziata” che li vede su sponde rivali da anni. Ma scende a livello personale, con esiti anche ridicoli, come il comunicato che Vrenna fa girare dicendo che non c’è stata nessuna trattativa. O quando l’anno scorso, presentando Rivere con maglia pitagorica, fu palesemente omesso in quale squadra il bomber avesse segnato i 13 gol! Non che l’uomo che aspetta sia meglio, perchè – e qui vorrei sapere come pensava Guarascio di spuntarla – con che faccia credeva di poter chiedere ad un tuo nemico un giocatore gratis, accollandoti solo l’ingaggio? Cioè, è quasi come se mi trovo all’improvviso nelle sabbie mobili, passa una persona che mi odia visceralmente, e gli chiedo di lanciarmi qualcosa per aiutarmi ad uscire. Secondo voi lo fa? Ed in effetti (e questo è confermato, ve lo posso garantire) Guarascio alla fine era disponibile a concedere qualcosa sul cartellino (non il milione, questo è sicuro), però poi non ha replicato – o provato a giocare d’astuzia – quando Vrenna aveva abbassato le pretese a circa 500000€. Se ci vuoi provare, devi provarci fino alla fine per me. La mossa non basta, nè giustifica se torni a mani vuote! Anche perchè, sai chi hai di fronte e che rapporti intercorrono. Ed infatti, lo “sgarbo” del comunicato (falso, è evidente, perchè sconfessa pure il procuratore del giocatore, che aveva confermato della trattativa), non è stato altro che un velenoso colpo di coda, che ha sancito come Vrenna e Guarascio metteranno sempre un abisso di acredine fra i loro interessi. Anche se dovessero coincidere. Ma del resto, chi vive di pattumiera non segue certo le regole del “gentlemen agreement”. Spero solo che i tifosi delle due squadre non seguano il loro esempio in fatto di maleducazione. Visto che sono persone migliori. Nel frattempo, Goretti macinava trattative, portando a casa i 7 elementi. Si, 7, andateli a contare. Palmiero, Kristoffersen (già rinominato “il Kristo dei fessi”), Situm, Millico, Pandolfi, Eyango, Pirrello. Tutti di categoria? Da vedere. Ma il lavoro del nuovo Ds è interessante, perchè mostra una certa chiarezza di idee. Gli ultimi 4 infatti sono arrivati dopo che Riviere era sfumato su un tavolo che a lui non interessava – l’obiettivo dichiarato di Goretti era Falcinelli, ma l’ingaggio monstre era francamente insormontabile – Paganini ti aveva rifiutato, e Guarascio si faceva dire no da Lamantia. Ergo, c’era già un piano B, C e D nella testa del Ds. La chiusura di Millico sul filo di lana lo dimostra senza alcuna possibilità di smentita. Perchè vuol dire che la trattativa era gia “coltivata” da tempo, e messa da parte in caso di necessità. Chapeau, Roberto. Ma adesso (salve sorprese fra gli svincolati) tocca al campo. E lì sarà un’altra cosa. Ed arriviamo al Forse. Manca qualche pezzo, non possiamo negarlo. A centrocampo una mezzala servirebbe come il pane ma, Forse, Zaffaroni può rimescolare le carte ed ovviare alla mancanza. In attacco molte, troppe scommesse ed incognite, nonostante la qualità e le potenzialità sulla carta ci siano, come l’impegno (sono curioso vedere come si comporterà Pandolfi quando al ritorno il Brescia – squadra che lo scaricato frettolosamente – verrà a giocare a Cosenza).E quindi, Forse, qualcuno potrebbe esplodere definitivamente, e regalarci soddisfazioni. Oppure permetterci almeno di arrivare al nostro vero mercato – Gennaio – in acque meno pericolose. Resta il fatto che il ritorno in tandem dell’Architetto (Palmiero) ed il Re (Riviere) avrebbe Forse sancito una tregua anche fra i più facinorosi ( a giusta ragione) detrattori della politica di Guarascio. Non una pace, badate bene, ma una tregua. Ma alla fine della giostra abbiamo questo, e dobbiamo provare a ragionare su quello che si ha. Soddisfatto? No. Speranzoso, Forse si. E più del solito, viste le precedenti Zone di Guarascio. Perchè, diciamocelo chiaramente, a chi non viene voglia di smentire anche stavolta gli addetti ai lavori che ci danno come vittima sacrificale? Zaniolo, Zampagna e Negri e Lucarelli non sono forse esplosi qui, nell’indifferenza dei giornalisti “specializzati”? Hai visto mai che uno fra Gori, Pandolfi e Millico non riesca ad emularli, visto che tutti e tre SANNO che quest’anno devono dimostrare realmente il loro valore, per non perdere il treno della carriera. Quindi, come nella mia partita di torneo, vediamo come giocano. Disorganizzati (almeno all’inizio), senza maglia nuova (anche loro! Quanto ci vuole, Presidente?) ma affamati di calcio. E con un Sanvito/Marulla dimezzato, ma sempre pronto a ruggire. Per loro, non per Guarascio. In fondo, anche in chimica le “esplosioni” avvengono quando la velocità di reazione aumenta enormemente all’aumentare della temperatura. Io, come detto, non ci sarò (la scelta di salire sull’Aventino rimane) ma, conoscendo il nostro pubblico, immagino che la temperatura sarà sempre alta sugli spalti, anche a dispetto delle presenze. Contro Guarascio se andrà male, con i ragazzi se suderanno a dovere. Speriamo quindi che Goretti abbia puntato sui giocatori giusti, e Zaffaroni abbia tutto chiaro. Soprattutto che quest’ultimo si ricordi come alla fine la fame può permetterti a volte di battere i più bravi e più belli. Come quel giorno a Casali. Perchè poi abbiamo vinto noi, lo sapete?

Sinn Feìn

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