LA ZONA MORTA #25 – SPARATE SUL DS. E’ PIU’ COMODO.

Oggi è l’inizio di un’altra epoca! Almeno è quello che si spera, perchè da quando il Presidente a Rossano – davanti una platea fatta perlopiù di sponsor – ha annunciato ufficialmente che faremo un grande mercato di riparazione, è inevitabile che tutti gli occhi si siano spostati sulla persona deputata a gestire nel miglior modo possibile questo grande budget che per la prima volta avremo a disposizione: Goretti. E appurato che i soldi ci sono e li investiremo (lo ha fatto capire Guarascio, eh? Non io), mi sembra logico che il nostro Ds debba rispondere alle aspettative che nutriamo noi tutti per raddrizzare la barra del timone già dai primi giorni di gennaio, visto che il campionato dopo Natale riprenderà il 15 Gennaio del 2022 . Ordunque, inizia una febbrile attesa. E’ inutile dire che adesso possiamo provare a immaginare come Goretti puntellerà adeguatamente i reparti sguarniti. Prendete carta e penna, e provate a segnare i nomi che secondo voi possano farci riemergere dalle paludi della zona retrocessione e regalarci una rosa che ci permetta una sana e tranquilla salvezza. Non badate alle spese per ora, non importa più! Conta capire solo che numero di giocatori, per ruolo e reparto, sono a disposizione per questo nuovo Cosenza che arriverà nel 2022.

Partite dal più forte secondo voi, e scendete alla quarta, quinta o sesta scelta. Poi, quando il baraccone (scusate l’eufemismo, ma io da tempo lo vedo così) del calciomercato avrà chiuso i battenti, potremo dire la nostra sull’operato del Ds, e prendercela con lui! Eh, si, avete capito bene. Cosa c’entra il Presidente? E’ il Ds che deve pagare se scambiamo brocchi per purosangue! O meglio, deve essere così se avrà il budget promesso. La vulgata, e non solo dei tifosi, ha sempre pensato questo, se si sbaglia è solo colpa del Direttore Sportivo.

Ecco, per esempio, il passaggio di un’articolo che scrisse Michele Criscitiello – giornalista – nel 2020: «Stiamo assistendo al mercato più difficile di sempre, in Italia, e quando nascono i problemi come quelli del covid e della crisi finanziaria che stiamo attraversando vengono a galla tutte le lacune di una categoria strapagata inutilmente. Parliamo dei Direttori Sportivi. Il 90% è incapace di fare questo lavoro. Tra poco entriamo nel dettaglio. E se volete facciamo anche nomi e cognomi, per ritornare sul fatto che non abbiamo bisogno di amici da portare al bar. Quest’anno si giudica il talento: vendere e non acquistare. Quando compri è tutto più facile. Spendi i soldi (male) e prendi i giocatori, poi per vendere serve abilità. Oppure serve l’incentivo all’esodo ma qui l’unico (contro)esodo estivo è il ritorno dalle vacanze. La figura del vero Direttore Sportivo è morta dal 2010 ad oggi. Da ora in poi chiamateli… Club Manager. Strapagati. Vanno dai 500 mila euro al milione all’anno. Follia. Poi i club si lamentano che sono tutti in rosso. Pagare queste cifre un Direttore Sportivo per lavorare male è da folli, inoltre questa voce al bilancio la trovate due volte. Il costo azienda del Club Manager (DS) assunto e la voce commissioni, perché i procuratori sono Direttori Sportivi aggiunti dove il dipendente pagato per fare mercato si appoggia all’agente, il procuratore propone il calciatore e il DS lo prende in base a tre fattori: quanto costa, che anno è, quanto c’è da pagare di commissione. Invece il fattore discriminante dovrebbe essere uno solo. La colpa? Non è dei Direttori Sportivi. Loro che se ne fregano. Prendono i soldi a fine mese (tanti), spesso fanno una bella vita e se hanno agenti amici spesso preferiscono mangiare a cena fuori e non a casa. Champagne, per brindare ad un incontro, per te che già eri di un altro. Direbbe l’amico Peppino di Capri…»

Ci tengo a precisare che Criscitiello non è uno di quei giornalisti che gode – come Binda – delle mie simpatie. Eppure in questo passaggio riassume chiaramente come sia comodo, e anche utile, sapere a chi imputare subito tutte le colpe se le cose vanno male. Perchè sicuramente alcuni Ds hanno un comportamento simile a quello descritto, ma un capro espiatorio fa sempre comodo, soprattutto quando evita che “urti” la suscettibilità di altre categorie! Perchè toccare allenatore, ma soprattutto la Società, o persino gli agenti, se ho con chi prendermela senza subire eventuali ritorsioni?

Succede dappertutto. Anche da noi. Lo abbiamo vissuto l’anno scorso con Trinchera. Ricordo perfettamente nella seconda parte della stagione, anche sulla trasmissione radiofonica di Patrizia de Napoli, come il focus delle critiche era “ma Trinchera cos’ha combinato”? Anzi, “il Sig. Trinchera, cosa ha preso”? Chissà perchè, il discorso sulle risorse a disposizione del nostro Ds sono passate in secondo piano. Questo nonostante il diretto interessato avesse per tre anni sottolineato che il Cosenza Calcio non utilizzava un budget da serie B e che “La Società non vuole e non può investire adeguatamente”.

Lungi da me dallo scrivere ora un articolo di difesa sulla categoria dei Ds, però sarebbe il caso che il discorso si ampliasse su una visione generale. Tanto per precisare, in questo marasma delle false plusvalenze che apre coinvolge il 90% delle Società di Serie A, l’asse di questo illegale giochetto, è fatto solo dai Ds, o anche dagli accordi sottobanco fra Società e procuratori?

La verità che non si vuole raccontare (ma che tutti sanno, compreso Criscitiello) è che il Ds oggi non è altro che l’espressione della politica societaria, in un calcio sempre più vincolato al potere degli agenti, delle sponsorizzazioni e degli interessi collaterali. Niente di più, niente di meno. E questa verità entra nella categoria dell’ovvio, ma si perde facilmente in digressioni inutili create solo per riempire pagine e pagine di scuse! Il mondo del Calcio (non solo quello italiano) è ormai schiavo di certe forche caudine che hanno una matrice finanziaria (Superlega docet), e che mettono figure come quella del Ds nella scomoda posizione di gestire o accettare determinate condizioni. Da un lato abbiamo gli agenti che impongono condizioni sempre più vincolanti e assurde (un esempio: Ricordate il rinnovo di Donnarumma, con il fratello che veniva contrattualizzato assieme a lui con un ingaggio faraonico per il suo valore? O Gattuso che pretendeva alla Fiorentina che il mercato lo facesse l’agente Mendes?), dall’altra le Società che si adeguano e comandano. Il direttore sportivo quindi, schiacciato fra queste due opposte forze da bilanciare, si trova – in molti casi – nella ormai superflua posizione dell’impiegato avventizio, che perlopiù esegue. E’ ovvio quindi che deve tenere buoni i rapporti con gli agenti, cosa che oggi nell’ambiente non è più una bestemmia o un sacrilegio come succedeva una volta. Anzi, in molti casi si tratta di “sopravvivenza”. Prendiamo il caso di Trinchera, e facciamo un paragone con il nostro attuale Direttore sportivo Goretti. Ambedue hanno lavorato con lo stesso budget e nelle stesse condizioni (vale a dire in ritardo sulla concorrenza). I risultati finora hanno portato situazioni di classifica simili. Colpa solo loro? Non credo proprio! Eppure anche Goretti è già finito nel calderone che da “Grande Ds che ha mostrato come Trinchera fosse un’incapace” lo ha già portato ad essere “un’incapace, un altro traffichino incompetente venuto qui a rubare soldi”. Com’è volubile ed effimera la gloria! Nessuno che abbia chiesto come mai anche se cambiano le persone, con le stesse (pochissime) risorse non cambiano nemmeno l’esito dei nostri campionati!

Resta il fatto che anche Goretti aveva messo fin da subito le mani avanti, parlando di budget simile agli altri anni (sigh!) e delle solite dinamiche che aveva evidenziato, con una capacità comunicativa minore, Trinchera nei quattro anni precedenti. Lo stesso Trinchera che però impose (il Presidente voleva Diana) Braglia nel 2017, che scovò Tutino e Palmiero e Dermaku, che a Gennaio prese Okereke (che Braglia ammise candidamente di non sapere chi fosse), e che anche l’anno scorso aveva scovato un certo Wladimiro Falcone! Facendo sempre delle scommesse con pochi soldi e con la sorte. Tracciando un’oggettiva tara, il risultato non era entusiasmante, ma nemmeno da buttare. Ora però si cambia. A Gennaio saremo lesti e guardinghi e con le “armi giuste”, pronti finalmente a fronteggiare le nostre dirette concorrenti. L’ha detto il Presidente, eh? O meglio, ha fatto capire questo. Perchè dubitare?

Ad ogni buon conto, mi sarebbe piaciuto che qualche anima pia, in quella pletora di adoratori riuniti intorno al Presidente lì a Rossano, avesse chiesto di fronte a quella roboante dichiarazione, una piccola ma significativa precisazione. E cioè: Bene, ma esattamente quanti soldi metteremo per fare questo grande mercato? Un milione? Dieci milioni? Venti? Giusto per avere una corretta misura, eh? Non voglio fare polemica preventiva, ma non vorrei trovarmi con Mbagoku 2. Ma che vado a pensare? Come scritto ieri da Nubedt, i soldi saranno certamente tanti! E se sbagliamo, la colpa sarà del solito incapace di Ds. Tanto fa comodo così, no?

Sinn Feìn

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