CALCI, PUGNI E MUZZICUNI. LA SCOSSA CHE VOLEVAMO.

Le parole possono essere proiettili, ma possono anche essere squadre di soccorso.(Jón Kalman Stefánsson)

Alzi la mano chi, fino a prima dell’inizio della partita, non avrebbe firmato per un pari col Lecce. Oltre a non avere storicamente dei precedenti buoni in casa con i salentini negli ultimi anni, la partita con la Ternana ci aveva messo un’angoscia infinita. Un tifoso giorni fa ci ha scritto delle considerazioni sulla partita del Liberati e sui singoli giocatori. La pubblicheremo nei prossimi giorni, anche se magari a qualcuno potrà sembrare fuori tempo massimo. Perchè nel frattempo è intervenuto Bisoli. La conferenza stampa pre partita gli è servita non solo a dare la giusta carica, ma anche a delineare alcune cose che servono a capire su cosa sta lavorando. Intanto (per la seconda volta dopo Como) si è preso la responsabilità della partita persa. Ha chiarito che quei famosi sette giorni di allenamento lui ha caricato molto con il preparatore, facendo però l’errore di perdere un po’ di brillantezza. Il risultato è stato il primo tempo a Terni. Poi però, col ritiro, ha fatto capire che vuole richiamare all’ordine tutti i disponibili, che pretende la famosa bava alla bocca che aveva promesso ai tifosi il primo giorno, e che nell’ultimo allenamento aveva intravisto dei miglioramenti come atteggiamento. La partita che ne è venuta fuori ieri col Lecce gli ha dato ampiamente ragione. Fino al 95′. Perchè, per la seconda volta da quando c’è lui, avevamo ribaltato lo svantaggio. Perchè ha nuovamente fatto giocare tutti i disponibili provandole tutte per avere la meglio – Millico, come avevo scritto nell’articolo precedente, schierato e autore di una prestazione maiuscola. Chissà se lui ha chiesto il “consulto con lo staff” prima di decidere -, e perchè ha dato per primo l’esempio. Sbraitando, litigando e difendendo i nostri diritti. Non ha aspettato nemmeno un secondo per andargliene a dire quattro a Baroni non appena c’è stato il triplice fischio, con l’arbitro (ignobile come quello di Frosinone) che finalmente ha trovato la “soddisfazione” di espellere almeno una persona del Cosenza. Stavolta le sue urla ed i comandi sono arrivati perfetti alla testa ed alle gambe dei giocatori. Carraro e Voca non vanno? Via subito, e cerchiamo di dare una scossa. Mossa riuscita. Con un Millico – che qualcuno voleva mandare alla Triestina e lo faceva piangere (ieri ho pianto pure io, ma per la rabbia di essermelo goduto finora poco. Gol e assist, teniamocelo stretto fino alla fine del campionato!) per “fargli del bene” – che imperversava fra le maglie giallorosse non appena aveva l’occasione di andare creare scompiglio, siamo riusciti a tirare ed essere pericolosi. Ed a riprendere una partita che Matosevic aveva tenuto in piedi, parando un rigore inesistente. Il Lecce in svantaggio preme? Mettiamo Laura per il contropiede con Millico al posto di Larrivey. Dentro anche Gerbo e Sy. Insomma, proviamole tutte dannazione!

E per poco non ci eravamo riusciti. Ci sono voluti un arbitraggio permissivo ( e di parte, perchè se ammonisci 8 dei nostri contro uno dei loro, ed i falli non sono tanto distanti come numero, qualcosa non va) e il solito, maledetto calcio piazzato. All’ultimo minuto, ad un passo da una vittoria insperata. Che, guardando il risultato delle nostre dirette avversarie, lascia molta amarezza soprattutto per il sorpasso mancato. Abbiamo mangiato un punto all’Alessandria, ma con questa vittoria potevamo riprenderci il quintultimo posto che abbiamo perso da quando Zaffaroni è stato esonerato. E che, francamente, a parte Terni con le ultime prestazioni meriteremmo. Ma, come detto prima, io per primo come molti avrei firmato per un pareggio prima della partita. Quindi, guardiamo il bicchiere mezzo pieno. In casa veniamo da una vittoria ed un pareggio consecutivi, visto che abbiamo saltato Benevento. Possiamo finalmente dire che se questi ragazzi ci mettono la grinta necessaria, magari qualche vittoria in più è alla nostra portata, nonostante i limiti evidenti che palesiamo. In più, Reggio Calabria adesso si presenta come un viatico interessante. Perchè con questo atteggiamento abbiamo speranze di vedere qualcosa di nuovamente buono, e perchè finalmente dopo questa partita il Mister potrà di nuovo lavorare con i giocatori come vuole lui. E tirare fuori tutto il necessario nello scorcio finale. Non si fanno prigionieri o preferenze, Bisoli l’ha fatto capire. Possono giocare tutti, basta che s’impegnino e diano un contributo sostanzioso alla causa. Niente fronzoli, solo sostanza e rabbia da vendere. Calci, pugni e muzzicuni mi viene da dire per sintetizzare il suo spirito. Uno spirito battagliero che chiediamo da due anni, e che solo da poco tempo potremmo aver ritrovato. Non sapremo se sarà stato sufficiente per raggiungere la salvezza finchè non sarà finita. Ma almeno potremo dire di averci provato veramente. Che c’è stata una scossa. E non è poco, per come eravamo abituati.

Sinn Feìn

Lascia un commento