LA ZONA MORTA #42 – ROSSO DI VERGOGNA.

E alla fine si sono dovuti esporre. Nonostante l’emergenza che Bisoli lamentava per le assenze importanti prima della partita. Nonostante la condizione precaria di alcuni giocatori, nonostante abbiamo dovuto mettere in campo il centrocampo più improbabile che si potesse ipotizzare alla vigilia – con un giocatore che è pure dovuto uscire – ed il fattore campo favorevole agli avversari, al Menti non hanno potuto fare diversamente. Hanno dovuto “attivare” nuovamente la terna arbitrale+ Var. Vicenza Cosenza vista ieri è la perfetta sintesi della malafede ai due estremi su come indirizzare una partita. E’ l’emblema della presa in giro e dei giochetti sporchi all’ennesima potenza. Da una parte abbiamo il Vicenza, trascinato a questi playout da episodi di direzione e sviste arbitrali che sarebbero da inchiesta penale – perchè conti alla mano non ci dovevano arrivare – , basta vedere il gol dato nella vittoria/scontro diretto contro l’Alessandria. Dall’altra parte il nostro Cosenza. Martoriato, sbeffeggiato e penalizzato in qualsiasi modo possibile (anche “tecnologica”, cosa penosa), con delle decisioni che hanno concesso anche di reinterpretare il regolamento, basta che la decisione andava contro di noi. Da Frosinone è stato un calvario ( a differenza della “cavalcata miracolosa” dei vicentini) contro tutto e tutti. Con una manciata di punti – almeno 6 – che, se fossero stati presi regolarmente e senza interferenze, ci avrebbero regalato una salvezza tranquilla. Bisoli aveva dato la giusta svolta, fatta di grinta e concentrazione. Eppure ci doveva sempre essere qualcosa contro. Bastava anche un refolo di vento contrario a noi, che subito si dava luogo a queste decisioni. E noi – già preoccupati per l’ennesimo campionato sofferto – eravamo sempre con i nervi tesi per situazioni assurde, improbabili, vergognose. Ieri però abbiamo toccato l’apice. Come mai? Semplice. Nonostante i problemi di cui sopra, a Vicenza la stavamo vincendo noi! O meglio, la stavamo per vincere. Ma non poteva andare così. Non per chi preferisce un altro finale, alla faccia della sportività, della palla che è rotonda e del campo come giudice supremo. Non poteva andare così, vero? Sarebbe necessario ormai buttare la maschera, e mettere in chiaro che ieri a Vicenza non si è visto nulla di vicino ad una partita di calcio. Ma è da un po’ di tempo che assistiamo a delle farse ignobili, che stanno rendendo questo sport inaccettabile per chi è un vero tifoso. Perchè ormai è così, deve sopravvivere chi fa più comodo, chi è più cool, chi si trova nella posizione geografica più conveniente. Ieri è andata in onda la soap opera “Rosso di vergogna”, protagonista la classe arbitrale ed un ambiente che, a partire dalla Lega, sta cercando di salvare la squadra del patron della Diesel in tutti i modi. Non si può fare finta a questo punto. Il palazzo ha deciso che li devono salvare. Possibilmente sul campo. Perchè magari una riammissione – se la Reggina dovesse fallire definitivamente – probabilmente non sarebbe digerita come una cosa bella in terra Veneta. Forse non è cool, non darebbe un immagine positiva ai veneti, che dalla prima giornata si sono ritrovati nei bassifondi della classifica ed hanno mostrato di non saperci stare. Nemmeno ieri sul campo. Nonostante i nomi altisonanti, una partita senza fronzoli, tesa e sporca come deve essere uno spareggio, non li vedeva in campo sicuri e baldanzosi come si pensava alla vigilia. E allora che si fa? Ci pensa la terna + il Var. Riporto nuovamente il regolamento che ieri Nubedt ha pubblicato e che dovrebbe essere conosciuto da tutti coloro che devono arbitrare, o fanno parte dell’Aia:

Ogni atto volontario, deliberato, da parte del difendente nel tentativo di prendere il pallone, fatto salvo un elenco definito di eccezioni, rimette in gioco l’attaccante, a prescindere da come si concluda la giocata stessa. Il tutto a meno che:
1) l’attaccante non si trovi a meno di un metro e mezzo dal difensore;
2) non contenda la palla al difensore;
3) la deviazione del difendente non sia un “
deliberate save“, cioè un’azione tesa ad evitare il gol: un salvataggio sulla linea o una respinta del portiere.

Quindi? Bè, a dirla tutta Maresca ed il guardalinee inizialmente lo avevano convalidato il gol. Però si vedeva che aspettavano direttive più chiare. Come a dire: “Noi non possiamo fare nulla, dalla regia qualcuno ha dei suggerimenti?” Ed è arrivata, come sempre, la direttiva. Anche perchè, diciamocelo francamente, se si tornava a centrocampo con un 0 a 1 il playout al 70/80% era finito. Eh si, sarebbe andata probabilmente così. Andatevi a rivedere i giocatori del Vicenza anche dopo la rassicurazione avuta dall’annullamento del gol. Erano ancora più impacciati, impauriti, nonostante Maresca li proteggesse continuando il suo show fatto di cartellini rossi sventolati senza ritegno alla nostra rabbiosa panchina. Cosa avrebbero combinato sotto di un gol? E nonostante tutto Venturi per poco non riusciva a segnare su una mischia in un angolo successivo. Avevano bisogno i vicentini del fischio che poneva fine alla prima frazione per poterci capire qualcosa. Ed il fischio è arrivato. Poi si è riuscito a rimettere la partita nella direzione che si voleva mettere. E anche se hanno annullato un gol a Diaw (che dovevano annullare! Ti pare che potevano convalidare un gol palesemente irregolare come quello, dopo averne annullato uno straregolare?) alla fine la vittoria tanto speranzosa sono riusciti a strapparla. Gli serviva, perchè venire a Cosenza senza un minimo vantaggio sarebbe stato rischioso, oltre che probabilmente inutile. Il 20 andrà in scena l’ultima puntata di questa soap. Il finale non è deciso, ma abbiamo capito che si vorrebbe già scritto e rassicurante. Anzi probabilmente ci sarà pure qualche altro colpo di scena per cercare di rendere il terreno più agevole. Bè, non sarà così. Ci saremo tutti (sissignore, tutti! Anche noi) per rovinare questa mediocre recita che si vuole mascherare come partita di calcio. Ci saremo tutti, a rendere la partita vera, sofferta e sudata come deve essere. Per fare paura, e mostrare che dovranno farla più sporca possibile se vogliono quel finale, perchè al San Vito Marulla non si potrà passare regolarmente. Ne abbiamo viste tante, troppe sul nostro campo per non sapere cosa sarà necessario. E sapremo usare anche stavolta tutto, a beneficio di Bisoli e dei nostri giocatori! La vogliamo ridurre a farsa questo ritorno di playout? Bene, ma finirà anche a stracci se non farete le cose per bene cara Lega ed Aia. Tanto, si sa, gli “stracci” a Rosso piacciono. Ne vende parecchi…

Sinn Feìn

6 pensieri su “LA ZONA MORTA #42 – ROSSO DI VERGOGNA.

  1. Ernesto

    Tanto per capire, a te che scrivi sotto pseudonimo per paura di ricevere querele per tutte queste cazzate inventate, credi anche nel complotto di BIG PHARMA, sei pro PUTIN o credi solo nei complotti sportivi?

    Così, tanto per sapere se sei un LIBERO PENSATORE

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    1. Massimo

      Verrà querelato il personaggio che ha lanciato certe accuse. Ah, chissà se mentre scriveva indossava stracci Diesel, Adidas, Puma o se era nudo dal caldo che gli ha dato alla testa

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  2. Andrea

    Questo articolo rasenta la follia ed esprime il noto vittimismo che caratterizza certe zone d’Italia.
    Ma davvero credete che qualcuno abbia interesse a salvare il Vicenza? Potreste spiegarmi per quale motivo? Una squadra che negli ultimi 20 ha navigato tra serie B e C senza un acuto, con un presidente che non ha speso una lira per una squadra decente.
    La verità è che giovedì c’è stata una partita combattuta e che poteva finire 0-0 senza l’episodio finale.
    Mettetevela via, il gol di Caso (giocatore fortissimo) era da annullare perché ha tratto vantaggio dalla sua posizione di fuorigioco dalla sanguinosa rimessa in gioco di Di Maio. Così come è stato giusto annullare il gol di Diaw.
    Invece di affidare la gara di ritorno alle deliranti affermazioni del vostro presidente, giochiamocela in campo e vinca il migliore.
    Per ultimo suggerisco all’autore dell’articolo di prestare molta attenzione alla veridicità e alle parole che vengono usate in questo blog, perché a volte il passo per finire in tribunale è molto breve

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    1. nubedt

      Inutile dilungarsi qui, è uscito un nuovo articolo oggi che spiega che le cazzate che ripetete a pappagallo secondo il vangelo di Marelli sono, mi si perdoni il turpiloquio, cazzate. Leggere di un giocatore che, rimesso in gioco secondo il regolamento, non può però essere considerato rimesso in gioco perché “trae vantaggio dalla posizione di fuorigioco”, dovrebbe essere studiato all’università. – NubeDT

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  3. Il Cigno di Utrecht

    P.S.: vedasi goal di Berardi in Bologna-Sassuolo di ieri… Scamacca in fuorigioco ad una distanza di circa 2 metri dal portiere del Bologna attacca l’estremo difensore che era impegnato in una parata, il portiere, data la presenza del centravanti, respinge il tiro che è preda di Berardi che segna… Non è stata considerata impattante o da disturbo l’azione di Scamacca che aggredisce il portiere causando la respinta repentina perchè ad oltre 1,5 mt…

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