UN TANTINELLO INCAZZATI

“a Pomà, so’ un tantinello preoccupato”
“no-o-o-oh…”


…E così, a quanto pare, la Reggina di Saladini, che certuni davano per morta (“se non ci fosse Lui, faremmo la fine della Reggina“) sta per soffiarci Camporese anche ufficialmente – dopo aver bellamente ingaggiato Inzaghi come allenatore e mentre si diffondono notizie sui prossimi obiettivi degli amaranto, tutti di alta serie B. La Reggina di Saladini, già: ne parliamo più avanti.
L’aria da new deal sembra già un pallido ricordo: erano stati avvisati gli esaltati tifosi del presidente di non celebrare come trionfi eventi che nel resto nel mondo rientrano nella più assoluta normalità delle cose (ritiro, qualche acquisto a calciomercato appena aperto, un campo di allenamento fisso…), ma loro non se ne sono mai dati per inteso – anzi: vi porta in ritiro, vi ha preso un campo di allenamento, di cosa vi lamenterete ora voi tagliatùri?
Già, di cosa?
Vediamo un po’. Al 18 di luglio una squadra che ha fatto la miseria di 35 punti è stata rinforzata col trentatreenne Rispoli, con Martino che non ha mai visto la serie B, con Brignola (in prestito) che oggettivamente viene da due stagioni estremamente deludenti, con Butic reduce da stagioni altrettanto in ombra, con la scommessa Nasti e con l’ottimo D’Urso (Dio sia lodato).
Per contro, sono stati al momento persi tutti quegli elementi che nella scorsa stagione hanno tenuto a galla una squadra altrimenti già retrocessa a gennaio: Situm, Di Pardo, Caso, Millico, ora a quanto pare anche Camporese, un centrale da sette gol (!!!) – e nemmeno sette gol casuali: tutti da calcio d’angolo, nonostante fosse ben conosciuto per questa sua caratteristica e debitamente marcato, segno che ha questo colpo nel repertorio e di gol può portarne in dote ancora, oltre a essere un ottimo marcatore (che sarebbe il suo mestiere).
Ma l’affaire Camporese non può non preoccupare tutti i tifosi del Cosenza. Gli altri, quelli che non si capisce – diciamo così – per cosa o per chi tifino, sono esentati dall’inquietudine, si godano le spiagge e auguri.


Vediamo, allora.
La Lega presenta i calendari a Reggio Calabria (io sto ancora aspettando che rifacciano finalmente la presentazione al Rendano saltata quattro anni fa e mai più riproposta, ma siamo sempre figli di un dio minore noi): la presentazione a Reggio è l’ennesimo segno che sono cambiate molte cose (in primis la direzione del vento…) da quando, ancora pochissimi giorni fa, una Reggina iscritta per miracolo aveva programmato una stagione di sofferenze, giovani e risparmio, tanto da aver chiesto ai calciatori in rosa di abbattersi lo stipendio del 40% mentre Stellone andava via dichiarando testualmente che non ci fosse la sostenibilità per una stagione di serie B.
Sono evidentemente cambiati i programmi e le intenzioni del proprietario della società amaranto Saladini, che ha deciso – da solo, su impulso del presidente Cardona o di chi ha preteso uno come Cardona sulla poltrona di presidente – di utilizzare l’intero ammontare o quasi degli introiti di serie B (sedici milioni dalla Lega per la scorsa stagione e per la prossima più i milioni della Legge Melandri) per costruire la squadra, senza che in tasca a oggi evidentemente ne vada niente a lui ma scommettendo per il futuro su questo investimento. Saladini, insomma, dimostra che si può fare persino una serie B senza metterci troppo di tasca propria eppure allestendo una squadra forte, purché si rinunci a (mettiamola così) spendere i soldi per altro che non sia il calcio. Quello che da proprietario delle quote non ti finisce in tasca come utile, perché lo spendi, ti ritornerà triplicato se l’investimento andrà a buon fine; altrimenti, comunque non ci hai (ri)messo soldi tuoi.
Ricordiamolo ancora: solo per il fatto di essere in serie B, ti piovono dall’alto come minimo 12-13 milioni, a occhio. E anzi, più giovani schieri, più soldi di legge Melandri ti entrano. Quindi senza impiegarci niente di tuo, con quei 12-13 milioni (ma pure solo con 10) puoi allestire una compagine di tutto rispetto per la categoria. Ah, e portarti a casa Camporese.
In tutto questo, alla presentazione dei calendari del campionato tenutasi come dicevamo a Reggio Calabria, è stato intervistato anche il prode Guarascio, che ha inteso riaccendere a modo suo l’entusiasmo di tutto il popolo rossoblù, prospettando, augurandosi e ponendosi come obiettivo un campionato un tantinello migliore dell’ultimo.
Fuochi d’artificio, proprio.
Mi immagino ora la fila di calciatori di categoria che vorranno venire a giocarsi le loro ambizioni da noi, dopo questo proclama un tantinello improvvido. Mi immagino i cuori dei tifosi riscaldati da cotanta passione e da queste prospettive emozionanti. Un capitale di ventiduemila spettatori nella partita di ritorno dei playout dissolto con tre parole.
Che poi, che significa un tantinello migliore? Siamo miracolosamente arrivati quintultimi con 35 punti (in qualunque altra stagione di serie B con 35 punti di solito si è retrocessi direttamente, persino negli anni della vittoria a due punti): forse si vuole migliorare un tantinello facendone 36, di punti, o quantomeno arrivando sestultimi?


Noi del blog al 18 luglio siamo tutti un tantinello incazzati.
Venti giorni, venti giorni appresso a Camporese, venti giorni a cercare lo sconticino da lui, dal Pordenone, da tutti e due, a implorarlo in prestito con diritto di riscatto, per poi farselo fregare in 48 luridissime ore da Saladini. Con l’aggravante (perché oltre che col signor tantinello ce l’ho anche con mister stupire) di essersi intanto presi Butic dallo stesso Pordenone, che per cedere questo portentoso talento non ha fatto invece la benché minima resistenza, senza riuscire a inserire il difensore nella trattativa – che uno potrebbe pensare ok, a un certo punto non mi dai Camporese alla cifra che offro io? E allora sai che c’è? Vai in mona tu, Camporese, Butic e tutta Pordenone: invece no, Camporese niente ma Butic ce lo siamo preso lo stesso.
Forse che Camporese costava troppo? Forse il Pordenone chiedeva cifre fuori mercato? Ebbene, siccome è andato lì Saladini a portarselo a casa con un triennale (quasi: questione di ore, da Reggio dicono sia tutto fatto) i casi sono due: o Saladini è il nuovo Onassis o le richieste del Pordenone non erano in fondo poi così spropositate. La verità è che la Reggina ha offerto un anno in più al giocatore (che però oggi sarebbe già tuo alle cifre che gli volevi dare tu, visto che avevi un accordo con lui, se avessi accontentato il Pordenone) e ha pagato ai ramarri quel cartellino che tu invece hai cercato in ogni modo di avere in prestito o con qualche altra formula spuria, quando per una cifra orientativamente sui duecentomila euro te lo saresti portato a casa.
E guardate, il punto non è Camporese in sé: lo so anch’io, come hanno scritto in molti in queste ore, che mica abbiamo perso il Nesta dei tempi d’oro. Abbiamo perso sì un centrale difensivo ottimo per la categoria e che ti porta in dote pure qualche gol – ma il vero punto è che abbiamo perso un giocatore su cui puntavamo e lo abbiamo perso come al solito, dopo aver trovato l’accordo col giocatore, per aver cercato mille modi per non pagare il cartellino al Pordenone o per averlo col maxisconto o quantomeno di riscatto se ne parla l’anno prossimo.
E quindi siamo un tantinello incazzati, io per primo.
Intanto Caso va al Frosinone a titolo definitivo per una cifra totale poco oltre il milione di euro. Ve lo ricordate Caso, sì? Quel santo che ci ha salvato a furia di dribbling, assist e gol, imponendosi come uno dei migliori giovani del campionato e arrivando addirittura a essere convocato per uno stage della Nazionale: quello che indicavamo come investimento per il futuro oltre che come dimostrazione che la società aveva davvero l’intenzione di cambiare finalmente marcia. No, sia mai, il Genoa non lo cederà mai, se lo tengono loro, come vi viene in mente di avere queste pretese?
Dritto dritto al Frosinone a titolo definitivo, quello che il Genoa non cederà mai. Per un milione – cioè un dodicesimo di quanto entra in cassa solo per il fatto di esistere, e per un giocatore che già l’anno prossimo potrebbe valere cinque volte tanto (si chiama investimento).
E noi? Noi Brignola, certo, poteva andarci peggio. Ok, viene da due annate sotto tono ma era pur sempre una rivelazione fino a due anni fa, addirittura in serie A, daremo anche a lui l’occasione di rilanciarsi come è stato fatto con altri e se saprà sfruttarla non farà rimpiangere Caso. Quindi sì, bravi, noi abbiamo Brignola. In prestito. Anzi, in prestito con diritto di riscatto e controriscatto, la stessa formula utilizzata con Falcone e che ha portato nelle casse mezzo milione di euro più il premio di valorizzazione – perché finché i soldi entrano, alleluja.
E’ tirarli fuori per investire che proprio è vietato.
Quindi, se Brignola – volesse il cielo – dovesse ripetere l’exploit di Caso e tornare finalmente sui suoi livelli, l’anno prossimo di questi tempi sarà già tornato alla sua società di appartenenza senza la benché minima possibilità che noi ce lo si possa tenere. Un leitmotiv già visto innumerevoli altre volte con questa società: Caso è solo l’ultimo elemento che noi abbiamo valorizzato al punto da farlo diventare troppo per noi (in realtà, da metterlo al di fuori dalla portata della volontà di investimento da parte della società), speriamo tutti che Brignola sia il prossimo che rilanceremo e poi perderemo, perché almeno vorrebbe dire che avrà fatto benissimo da noi, segnando quei gol che ci permetteranno di fare un tantinello meglio della scorsa stagione. Un minimo di consolazione.
Per inciso: Butic ha oggi l’età che aveva Caso l’anno scorso quando è arrivato, quindi c’è ancora tempo e modo perché la sua carriera abbia una svolta positiva (magari fa 20 gol) e la speranza che la scommessa vada in porto si avveri. Solo che a stare aggrappati ogni anno, ogni maledetto dannatissimo fottuto anno a scommesse e speranze, a prestiti con valorizzazione e a se sta bene ci farà divertire, sta diventando poco simpatico nell’insieme.
E io divento ogni anno un po’ meno sportivo, vi avverto.
Ma adesso vediamo cosa succede coi vari Cavion, Gucher, Jaroszyński, Beghetto e compagnia (Proia no: pare lo stia prendendo il Modena assieme a Gargiulo. Il Modena, una neopromossa. Proia. Una neopromossa. Punto). Vediamo se si riesce a portare questa gente a Cosenza (pardon, a Sarnano: sarebbe il caso di averli già in ritiro e anche presto, come ha chiesto espressamente Dionigi) o se a breve saremo un tantinello più incazzati di oggi.
E peraltro siamo punto e a capo con un difensore forte di categoria da ingaggiare, visto che Camporese lo abbiamo perso. Chi è il prescelto da prendere al suo posto, Meroni?


Ah, prima che mi dimentichi: io non invidio Saladini alla Reggina – lo scrivo chiaramente così è abbastanza esplicito da non poter essere equivocato. I grandi esperti di economia di Cosenza, innamorati di chi vince appalti pubblici per la spazzatura, sul patron della Reggina oggi ne dicono di ogni. Beh, Saladini sta dimostrando come si può operare bene in serie B senza che questo significhi rovinarsi, come sostengono gli esperti cosentini di cui sopra: Inzaghi, Camporese, Obi, Mazzitelli, Mulattieri, Ravaglia… tutto in piena sostenibilità, ribadisco – niente spese folli.
Spese, semplicemente. Investimenti.
Acquisti di cartellini di giocatori forti con triennali. Avendo a disposizione milioni su milioni generosamente versati dagli sponsor, dalle TV, dalla Lega e dalla Federazione e utilizzati per la squadra di calcio. Da anni preghiamo perché anche a Cosenza si provi questa ebbrezza, da anni puntualmente a luglio ci prendiamo avvelenate come quella di ieri (e non se ne può nulla: farsi portare via – da una società rivale che doveva avere l’acqua alla gola, a sentire quelli che grazie a Lui non faremo la fine della Reggina – in 48 ore un giocatore seguito da settimane è qualcosa che urta il sistema nervoso). Io non mi auguravo che venisse Saladini a prendersi il Cosenza: intendo dire, non avevo alcuna preferenza nei suoi confronti rispetto ad altri. Sognavo e sogno un modo di gestire la società che sia in linea con la categoria che disputiamo, che pianifichi investimenti e coraggio, che preveda che ma stragrande maggioranza degli introiti e del patrimonio sociale in generale sia destinata a comprare giocatori anziché dissiparsi in oneri diversi di gestione.
Questo sogno da sempre, non Saladini.
Ma Saladini ci sta insegnando come si fa – tanto da far dire ai soliti che la Reggina a dicembre fallisce e salta il banco, non possono avere certo tutti questi soldi. No, cari, siete voi – siamo noi – a essere abituati a una vita da abusivi in serie B, per cui un budget ampiamente nella media della categoria sembra tutti questi soldi.
Chiudo con le parole che Davide Franceschiello (uno che certamente non può essere accusato di essere un tagliatùre che va contro la società, proprio per questo riporto quello che ha scritto lui) ha usato per commentare la vicenda Camporese sul suo profilo social: avevi in mano Camporese e ti sei perso per una clausola, poi è arrivata la Reggina e lo ha preso, quindi o Taibi ha poteri paranormali, o Saladini è il nuovo Berlusconi e noi a Cosenza ci dobbiamo accontentare di qualche briciola.
…O di qualche Brignola.

NubeDT

P.s.

Ieri purtroppo ci ha lasciato un giocatore che ha fatto la storia del Cosenza, Francesco Rizzo. Un cosentino D.o.c. che riuscì a costruirsi una carriera di altissimo livello (con parentesi anche nella Nazionale, è stato il primo calabrese in assoluto a vestire la maglia Azzurra) partendo dalla nostra amata Squadra, e giocando al fianco di miti come Gigi Riva e Boninsegna. Ci uniamo al cordoglio generale per aver perso una gloria ed una persona come poche, che dovrebbe essere ricordata di più in futuro. Anche come esempio.

La Bandiera Rossoblu

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