LA ZONA MORTA #61 – POLPETTE E POLPETTONI.

A purpetta, gioia mia, è na cosa ca ti ricrìa. (proverbio cosentino)

Punto e a capo.
Non credo si possa sintetizzare meglio la situazione che si presenta con l’annuncio di William Viali, il nuovo allenatore del Cosenza. E, come aveva profetizzato tempo fa il Cigno di Utrecht in un suo pezzo, siamo nel solito loop temporale. La colpa, ormai non si può più nascondere, è sempre della gestione societaria. Anche stavolta, arrivati a Novembre, le crepe e le impalcature traballanti sono emerse al primo scossone.
La cosa più triste però si è vista nel circo mediatico che ha accompagnato l’attesa dell’annuncio. Ad un certo punto sembrava che la Società avesse preso una lista di tutti gli allenatori svincolati e li avesse contattati uno ad uno! Siamo passati dalla A di Aglietti, fino ad arrivare alla Z di Zeman, passando da Stellone, Di Biagio, Modesto, Vanoli (il fratello scarso dell’ex giocatore del Parma), Ventura, Zenga e persino Cosmi che però sta allenando già in Croazia!
Non solo, stavolta è emersa più che mai l’ingerenza del famigerato cerchio magico che accompagna il nostro Presidente. A quanto pare nel mancato arrivo di Breda (che sembrava vicino, nonostante conferme e smentite in corso), la spaccatura fra Ds e quest’ultimi si è fatta sentire. Addirittura qualcuno ha pure ipotizzato una specie di golpe in corso, con l’addio di Gemmi e l’arrivo di Ursino, che a quanto pare – pur non essendo nell’organigramma – è stato consultato per una opinione sulla scelta del tecnico. Vera o meno questa voce, resta il fatto che la confusione in seno alla Società è stata fin troppo evidente a tutti, anche a chi cercava di giustificare cose incomprensibili.
Niente di nuovo sotto il sole, penseranno molti. In realtà è molto peggio rispetto alle altre volte. L’aggravante è data dalle solite “polpette” con cui ci è sta presentata la stagione in corso. Sì, perché se ad una apparente organizzazione iniziale (ritiro, presentazione maglia e squadra fatta per tempo, accordo triennale per il campo di allenamento) fai seguire una certa arroganza nel porti come una Società che farà grandi cose, per poi rimangiarti tutto di colpo (ancora mi perseguita un pensiero: ma che cosa è successo con il portiere Gori, che in estate era dato chiuso da quasi due settimane, e poi improvvisamente è saltato assieme a tutta la strategia iniziale di mercato?) , non puoi pensare di uscirne pulito agli occhi dei tifosi. Se poi Gemmi incautamente si presenta parlando di stupire, bè te la stai un po’ cercando!
Vedete, e qui mi rivolgo agli irriducibili che ancora fanno finta di non capire, il vero problema di questa situazione non è il viverla, ma il come ci siamo arrivati. Che poi è sempre lo stesso! Una stagione di sofferenza può capitare, anche due. Ma se il modus operandi rimane costantemente identico per cinque anni, senza provare a cambiare nemmeno di una virgola strategia e investimenti, come si pretende di fare una stagione “normale”?

L’ostinata convinzione e comportamento di Guarascio e dei suoi scherani sta ormai raggiungendo i livelli più parossistici mai visti. Siamo arrivati anche al punto che il Presidente va a dire a testate nazionali che lui non programma perché non conviene. Una delle ultime, generose, polpette (avvelenata per noi tifosi) di una lunga serie.
Qui di seguito vi faccio una lista, giusto per rinfrescare la memoria a chi forse si è perso il quadro generale:

1) Daspo societario al sig. Valerio, tifoso 68enne;
2) Retrocessione in C stagione 20/21;
3) La mancata disputa di Cosenza Verona;
4) Il ridicolo ricorso su CS-VR con le nottue come scusa;
5) Il tentativo di asciugare il pantano sul prato del Marulla con spugne e carriole in diretta nazionale;
6) Le sedie da bar al posto delle panchine;
7) La squadra mandata a mangiare alla mensa dell’università;
8) Le squadre “completate” regolarmente a campionato in corso;
9) Un DG durato 45 giorni e non pagato;
10) Mancati pagamenti a diversi fornitori;
11) Biccio Arcidiacono scaricato e non pagato per la maglia “pro innocenza” di Speziale;
12) Braglia confermato in conferenza stampa e poi scaricato dopo due giorni;
13) Il cielo rossoblù;
14) Il mancato pagamento, con vertenza al CONI, di Fausto Pari;
15) Abbonati non indennizzati adeguatamente;
16) Nuove magliette sempre in ritardo;
17) Contenzioso con la società che curava immagine e comunicazione;
18) Gravi accuse agli arbitri, dopo CS-KR rimangiate con umiliazione il giorno dopo;
19) Richiesta assolutamente decontestualizzata, in Lega, per blocco retrocessioni nella stagione 20/21;
20) Mancata presentazione della squadra in diverse stagioni;
21) Allenamenti della squadra al parco Nicholas Green;
22) Perdita a parametro zero di giocatori come Dermaku, Frattali, La Mantia, etc.;
23) Squadra costretta ad allenarsi in un impianto ed a fare la doccia in un altro;
24) Contenzioso con la ditta che ha miracolosamente recuperato il prato del Marulla;
25) Cosenza = hobby;
26) “il campionato del Cosenza è in linea con la pandemia
27) “Faremo di tutto per trattenere… Rivière; Tutino; Palmiero;
28) Interdizione a tenere l’allenamento per Occhiuzzi, ma esonero che salta per non pagare due allenatori;
30) Stadio ed anti stadio tenuti nel lerciume, degrado ed abbandono più assoluto;
31) l’affermazione dopo la salvezza miracolosa: “Io non ho mai commesso errori!“;
32) Contenzioso con Braglia per il mancato pagamento delle mensilità a seguito dell’esonero;
33) Assoluta mancanza in 11 anni di organizzazione per un settore giovanile, fino all’arrivo di Mezzina;
34) Stefano Fiore ingaggiato solo per i suoi soldi (cit. Fiore stesso);
35) Spogliatoi rimasti fatiscenti anche a seguito dei penosi lavori di ristrutturazione effettuati nel 2018 con panche in legno risalenti ai tempi della serie D;
36) Palestra fatiscente con attrezzi vecchi di almeno 30 anni di cui una panca con sedile strappato e riparato con il nastro di carta;
37) Maglia celebrativa per il centenario improvvisata e con i lacci delle scarpe al colletto;
38) 10.000 Persone lasciate per due ore sotto al sole, senza possibilità di accedere allo stadio né alcuna comunicazione, in occasione della partita Cosenza-Verona, prima partita in serie B dopo 15 anni;
39) “Rinunciare al rimborso per sostenere la Società in questo delicato momento. La Società ringrazierà e gratificherà i tifosi che aderiranno con prodotti a marchio Cosenza Calcio”;
40) Primo anno di B, emissione abbonamenti per la curva nord. Tifosi in attesa di fronte al gate senza possibilità d’entrare. La società comunica l’impossibilita di accedere a quel settore solo due settimane dopo.
41) Abbonamenti primo anno: tifosi convocati per il ritiro delle tessere, grande fila ma scoperta che le tessere erano disponibili solo per pochi.
42) “Non parlo con i tifosi perché me lo vieta la legge.” Poi però – tanto per fare un esempio – va a dire a qualcuno che Novellino non lo aveva preso perché aveva finito gli schemi.
43) 1649 spettatori a Cosenza -Brescia: “mi dicono grande entusiasmo in giro;”
44) L’umore dei tifosi può condizionare le scelte future? “Assolutamente no.
45) quanto vale il Cosenza? Neanche il Milan aveva lo stadio di proprietà
46) Gli investimenti? I seggiolini
47) Definisce la trattativa per la cessione a Devetia una boutade e gli investitori (un fondo internazionale da centinaia di milioni di euro) dei mistificatori ma con un comunicato conferma che la trattativa stessa c’è stata e non spiega perché è andato a Madrid ad incontrare mistificatori.
48) Nelle 4/5 offerte di rilevare il Club di cui c’è certezza, non fornisce MAI alle controparti i documenti necessari alla due diligence per la valutazione del reale valore della Società.
49) Dichiarazioni in Lega: “inconcepibile che in serie B cambino ogni anno 7 squadre, il campionato deve essere più stabile, propongo il blocco delle retrocessioni“, dichiarazioni dell’anno scorso mentre eravamo quart’ultimi a 7 punti dai play-out
50) 15 luglio 2022 (presentazione campionato serie B a Reggio Calabria) “quest’anno vogliamo fare un campionato un tantinello migliore, più tranquillo“.
51) 8 ottobre 2022 (intervista al Corriere dello Sport) “Vado avanti giorno per giorno perché nel calcio fare progetti a lungo termine non conviene.
52) 8 ottobre 2022 (intervista al Corriere dello Sport) “Parte della piazza non mi ama? Ma no, questi tifosi poi sono quelli che mi amano di più.
53) Richiamato per sostituire Zaffaroni nel 2021 Occhiuzzi, dopo che quest’ultimo, inviso alla piazza, aveva ignominiosamente fatto retrocedere la squadra;
54) Mancata riconferma di Bisoli, che aveva salvato miracolosamente il Cosenza, sostituito con un pluriesonerato Dionigi, inviso alla piazza perché già allenatore di Reggina e Catanzaro;
55) Mancato esonero di un Dionigi dopo Spal Cosenza, chiaramente abbandonato dalla squadra e (si dice) persino malmenato dal Capitano Larrivey, verso cui prima si manda un comunicato dicendo che il giocatore stava facendo stretching post partita, poi si corregge qualche giorno dopo dicendo che si era attardato per “problemi fisiologici”.
56) richiesta a Stefano Fiore se non fosse in caso di evitare per partire per la trasferta di Portogruaro in Coppa Italia maggiore, reputando meglio perdere tre a zero a tavolino piuttosto che affrontare le spese di viaggio
57) premi salvezza fin troppo fantasiosi (buoni benzina da 400 €…)

Sicuramente mi sarò dimenticato qualcosa. Ma visto che a Cosenza a “purpetta” è una cosa sacra – di carne o di melanzane che sia – vi chiedo: Avete mai mangiato 57 polpette di seguito (e certamente la lista non è nemmeno esaustiva), fatte male e senza un minimo d’impegno? Forse pensate di no, ma per i Lupi lo abbiamo fatto. Ed il fatto che le abbiamo “mangiate”, controvoglia ma comunque mangiate, solo perché erano le polpette del nostro amato Cosenza, non ci ha reso la cosa più semplice.
Ma, nonostante tutto, abbiamo sopportato e digerito.
Vedi tu a cosa porta la fede e la passione per una squadra!
Adesso però ci stanno servendo un polpettone bello tosto, pesante e di fatto insostenibile. Che non va giù. Non va giù perché anche stavolta si cercano le stesse scuse, non va giù perché se mi parli di “gioco propositivo” per la scelta di Dionigi, e poi chiudi varie partite con zero tiri in porta (a memoria, al catenacciaro Bisoli non è mai successo con la nostra squadra) non sei coerente. Non va giù perché, dopo tante polpette, il polpettone è troppo!
Tutta questa approssimazione, mancanza di un progetto in mezzo a tante parole e proclami buttati al vento, possibili lotte intestine e nessuno che ti rappresenta realmente in campo e fuori nella Società ormai ha raggiunto il culmine. La forte sfiducia con cui molti hanno accolto l’arrivo di Viali non è per la figura del mister ed il suo curriculum, ma per le modalità (contratto fino a Giugno e incertezza sul mercato che lo dovrà aiutare a sistemare la rosa a Gennaio) con cui arriva. Sono cose che – ahimè – abbiamo già vissuto sulla nostra pelle ogni anno, e niente al momento lascia presagire che le cose saranno differenti.
E, sinceramente, è veramente dura pensare di dover subire un altra stagione con le solite litanie, le solite discussioni, e le solite frasi strampalate di questa società, mentre rischi di perdere la serie B come un pollo!
Viali arriva in un momento ultradelicato. Ha sì e no due giorni per capire come non uscire sconfitto dal Garibaldi con una squadra che a malapena conosce, e deve poi trovare immediatamente una soluzione che gli porti un equilibrio efficace per la gara successiva col Palermo. Due scontri che fanno tremare i polsi, visto che sono con due dirette concorrenti, e che devi cercare di non perdere a tutti i costi per avere ancora un po’ di tranquillità. Poi potrà lavorare con la squadra durante la sosta. Ma se dovesse andare male, che colpe gli si possono imputare dato che ha accettato l’incarico in fretta e furia? Oltre ad essere un esordiente su una panchina di serie B (dove comunque ha giocato, quindi credo sappia a cosa andrà incontro), non ha certamente una rosa scelta da lui, ed è ovviamente necessario che gli serva il tempo per capire tutte le caratteristiche dei calciatori a disposizione, perfezionando uno schema che si sposi adeguatamente per le scelte in campo. Ha già avuto alle sue dipendenze Butic (che con lui a Cesena ha disputato la migliore stagione in termini realizzativi) Rigione e persino un po’ Marson. Quindi nello spogliatoio alcuni giocatori saranno già consci di come lavora. Ma pensare che possa riproporre integralmente alcune cose viste in video della sua ultima esperienza a Cesena, con diversi interpreti, è molto difficile.
Come vedete, il polpettone non tocca solo noi. Ma lui lo ha accettato di buon grado – e speriamo che riesca a gestirlo – , noi ce lo siamo ritrovato a tavola dopo una serie di orribili polpette. Polpette che, come da proverbio, ci dovrebbero dare conforto e gioia, e invece sono sempre presentate male. Con superficialità, senza cura degli ingredienti e del loro dosaggio, e nessun sapore piacevole da mandare giù. Una bestemmia per qualunque cosentino. Soprattutto se la tavola dove ora si trova il polpettone è quella a cui siamo più affezionati. Visto che si chiama Cosenza Calcio. E che potrebbe finire nella spazzatura, dove noi non vogliamo.

Sinn Feìn

4 pensieri su “LA ZONA MORTA #61 – POLPETTE E POLPETTONI.

  1. Anggelo

    Si certo sei passato da campionati anonimi in serie D a 5 anni di Serie B con vittoria di Coppa Italia di Serie C……ma questo non si deve dire……..

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  2. Tonino

    x Anggelo : hai ragione si sono dimenticati di parlare della trasferta ad Empoli in littorina con il pranzo a sacco na buttiglia d’acqua e nu paninu cu prusutt….va TI curca tu e quella specie di presidente

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