#65 WAITING FOR THE BARBARIANS: COMO

GUARASCIO VATTENE! Senza pace, senza tregua. Una stagione travagliata, un calvario annunciato ma anche buone dosi di sfortuna, che sono la vera notizia: pare che la buona sorte abbia ora abbandonato il padrone, il quale – mai programmando e mai investendo – negli anni passati si era affidato totalmente ad essa. Così, se pure nell’ultimo turno giocato al Marulla contro il Südtirol non sia arrivata la solita sconfitta raccolta, puntualmente, in stagione quando ci siamo presentati al cospetto di una delle prime della classe, a rileggere la partita pareggiata contro gli altoatesini ciò che rimane è solo l’amaro in bocca, una cocente delusione non solo per la mancata vittoria che pure avremmo meritato (il rigore che Marras si è lasciato parare è solo l’apice della sfortuna di quella partita) ma anche per le scorie che quel match si è portato dietro con i pesanti infortuni di Praszelik e soprattutto di Zarate. Quest’ultimo, pesante non tanto e non solo per il tasso tecnico e per la buona volontà che il giocatore stava offrendo alla squadra, ma anche e soprattutto per quanto concerne l’aspetto psicologico: una vera e propria mazzata per le già esigue speranze di salvezza. Pertanto, già alle prese con gli infortuni di uomini chiave quali Rispoli, ma soprattutto Florenzi, ci apprestiamo ad affrontare il prossimo turno con il morale basso tipico di chi occupa l’ultima posizione in classifica, ma con la consapevolezza di avere un organico che, se è inadeguato per la Serie cadetta sin dall’inizio della stagione, se al mercato di riparazione si può tranquillamente dire non sia stato rinforzato, è ulteriormente indebolito dalle defezioni di cui abbiamo detto. Prossimo turno che ci vedrà fare visita a quella che, classifica alla mano, può essere considerata una diretta concorrente nella lotta per non retrocedere: stiamo parlando del Como.

Gli attenti lettori di questa rubrica oramai sanno che nel girone d’andata abbiamo già esaurientemente presentato la squadra lariana (per chi volesse approfondire le notizie su storia, società, rosa ed aspetti tecnico/tattici, qui il link alla puntata n.46 dedicata al Como), pertanto non torneremo su temi già trattati lo scorso settembre ed in questa sede ci limiteremo ad integrarli con le informazioni da allora sopravvenute. Allora, nella partita giocata e vinta dal Cosenza per 3-1 al Marulla, era agli esordi sulla panchina della squadra lombarda colui il quale è poi rimasto al timone della squadra, dopo la dolorosa e forzata rinuncia di Jack Gattuso, la scorsa estate: stiamo parlando di quel Moreno Longo che, a dispetto di tanti colleghi la cui panchina è saltata nel corso della stagione, è ancora saldamente in sella pur non avendo ottenuto risultati particolarmente entusiasmanti. Già perché, avendo ereditato la squadra con 3 punti in classifica dopo le prime sei gare di campionato disputate prima del suo arrivo, nelle restanti 19 al timone del “batell” (tipiche imbarcazioni a remi o a vela molto piccole e caratteristiche, oramai simbolo del Lario, tant’è che si chiamano anche Lucia a ricordo del personaggio de I Promessi Sposi del Manzoni) ha racimolato 25 punti frutto di 6 vittorie, altrettante sconfitte e 7 pareggi, con una media di 1,31 punti a partita 24 gol subiti (dei 35 totali) e 21 realizzati (27 in tutto). Un ruolino di marcia che costa al Como ancora un posto in zona playout, con una squadra che non attraversa un periodo di particolare salute. I Lariani, infatti, da quando è iniziato il girone di ritorno hanno tenuto lo stesso ruolino di marcia del Cosenza (anche se i Lupi hanno disputato più partite in casa rispetto agli avversari lombardi) con una sola vittoria, tre pareggi e due sconfitte che sono valsi appena 6 punti, con una media di un misero punto a partita. A Como attendono la partita di domani come una svolta, perché vincere contro i Lupi darebbe un bel segnale e permetterebbe loro di allontanarsi dalle sabbie mobili in cui sono invischiati. Per noi, neanche a dirlo, vincere domani diventa essenziale perché se non si tratta di un’ultima spiaggia, poco ci manca: dovessimo perdere la salvezza diventerebbe un’operazione disperata, anche se di partite se ne devono ancora disputare abbastanza.

Tornando al Como, dopo la faraonica campagna acquisti, condotta in pompa magna la scorsa estate, che aveva permesso al DG (facente funzioni anche di DS) Carlalberto Ludi di portare in riva al Lario gente come Fabregas, Cutrone, Baselli, Mancuso, Vignali, Da Riva solo per citarne alcuni, a gennaio non si sono registrate operazioni particolarmente importanti. Bisognava sistemare la porta, ed allora è arrivato Gomis, rientrato nel nostro Paese dalla Francia, nello specifico dal Rennes dove quest’anno non aveva trovato spazio (messo fuori rosa). Tuttavia, l’ex Crotone per la Serie B rimane un buon portiere, tant’è che è stato ingaggiato come titolare, scalzando il posto di Ghidotti e relegando il nostro ex, Mauro Vigorito, nel ruolo di terzo. Il giovane Canestrelli, arrivato in prestito dal Pisa dopo che i nerazzurri l’avevano prelevato a titolo definitivo dall’Empoli, può aiutare la difesa, mentre Pierozzi, terzino destro di proprietà della Fiorentina, è stato esplicitamente richiesto da Moreno Longo, che lo ha già avuto ad Alessandria. Il colpo con maggiore prospettiva (21 anni per il ragazzo) e che desta più curiosità della sessione invernale dei lariani è l’affare Da Cunha, prelevato a titolo definitivo dal Nizza. Si tratta di uno dei migliori prospetti francesi classe 2001 (per lui tutta la trafila nelle giovanili della nazionale francese) un’ala preminentemente sinistra, anche se può adattarsi bene a destra, dove ha la possibilità di accentrarsi ed andare al tiro con il suo piede forte, il mancino. Per quanto riguarda le operazioni in uscita, cessioni hanno riguardato operazioni minori, tra le quali lo svincolo del portiere Zanotti e le cessioni di Delli Carri al Padova, Celeghin andato alla Triestina ed Ambrosino, finito al Cittadella. Quindi niente stravolgimenti e, nonostante le immense finanze dei fratelli Hartono, principali azionisti del Club, il Como continua sulla strada della programmazione un passo alla volta, senza impegnare cifre folli (Fabregas o Henry, giusto per fare i nomi più noti assieme a quello dell’Amministratore unico Dennis Wise, sono direttamente coinvolti con investimenti personali nelle quote societarie). Quindi, nonostante il sodalizio lariano sia capace di disponibilità senza pari, il valore della rosa – stando ai dati forniti dal portale specializzato transfermarkt – è solo settimo tra le squadre di B. Ciò che evidentemente stona e non poco è che, a fronte di tale rilievo ed importanza economica, la squadra non riflette assolutamente pari valore in termini di risultati sul campo: i blu, come dicevamo in precedenza, oggi sono ben lungi dall’essere settimi in classifica perché, al contrario occupano la sedicesima posizione. Ancora, Moreno Longo, non ha trovato l’alchimia giusta per ottenere il meglio da una rosa sulla quale, ad inizio anno, nessuno avrebbe mai potuto pensare o scommettere si sarebbe trovata invischiata nella lotta per non retrocedere.

Che il mister di Grugliasco le stia tentando tutte, è dimostrato dal fatto che ha provato a cambiare modulo in itinere. Partito (il suo esordio proprio nella partita d’andata, a Cosenza) con il 4-3-1-2 il tecnico dei lariani ha iniziato il nuovo corso così come la squadra aveva finito il precedente sotto la guida di Gattuso, quindi con una difesa a quattro ed il centrocampo a tre. Con questo sistema Longo ha giocato le sue prime undici partite in blu e raccolto 13 punti, subendo 16 reti e segnandone 11. Un cammino poco soddisfacente. Allora, l’ex Frosinone ed Alessandria ha pensato bene di passare al suo marchio di fabbrica, già adoperato nella passata stagione alla guida dei piemontesi, ma anche in passato, leggermente vale a dire il 3-4-1-2. Con questo modulo in otto partite i lariani hanno collezionato 12 punti, subendo 6 gol e segnandone 8: le medie sono cambiate in meglio anche se, come detto in precedenza, dall’inizio del girone di ritorno la squadra del lago ha raccolto poco, mantenendo lo stesso ruolino di marcia dell’ultima della classe, vale a dire proprio il nostro Cosenza, anche se c’è da dire che, nel suo complesso la gestione Longo si può ritenere discreta perché escludendo le giornate in cui lui non era al timone, e tenendo conto delle diciannove da lui dirette, il Como sarebbe a ridosso della zona playoff, nono in classifica, pur avendolo ereditato, lo stesso tecnico piemontese 47enne all’ultimo posto in classifica. Fatto sta che col cambio di modulo qualche problemino è venuto a galla, così a titolo esemplificativo, è un po’ saltata la logica del mercato condotto la scorsa estate che ovviamente era stato tarato sul modulo adoperato da Gattuso. Oggi, giocando con due centrocampisti per questioni di coperture, ad esempio, un perno del centrocampo come Fabregas fa più fatica, pur rimanendo per la squadra una risorsa importante. Un altro fondamentale accorgimento che Longo ha apportato riguarda il sistema di marcatura sui calci da fermo, soprattutto dai corner (ancora a Como ricordano la sconfitta di Modena dove i canarini hanno segnato tutti e 5 le loro segnature sugli sviluppi di calci d’angolo: un record!) che sono costati ai blu quasi un terzo delle segnature subite in campionato. Ora la difesa sembra meglio organizzata e non ha più amnesie di questo tipo. Un’altra considerazione che ha spostato Longo sull’attuale modulo è dettata dal fatto che in rosa ci sono attaccanti di qualità, quindi è perentorio cercare di sfruttare un potenziale offensivo di così alto livello ed il 3-4-1-2 a questo scopo è perfetto, perché in fase d’attacco il Como si dispone con un 3–2–3–2 dotato di una grande ampiezza data dai due esterni che si posizionano sulla terza linea di gioco. Altra costante in possesso sono i difensori in fase di impostazione che salgono sulla stessa linea dei due interni di centrocampo offrendo ampiezza anche sulla prima linea di giocata. In fase di non possesso la prima cosa che si nota nel gioco richiesto da Longo ai suoi è la pressione data al vertice basso dagli attaccanti, mentre la squadra, in generale, va sempre in pressione in avanti, soprattutto con i difensori che escono forte sugli avversari. Questo, però, inevitabilmente espone la retroguardia alle ripartenze avversarie e su questo aspetto Viali domani dovrebbe impostare la partita domani, sfruttando la velocità e la buona tecnica di un giocatore come Marras.

Il 3-4-1-2 di Moreno Longo

Detto degli aspetti tattici, andiamo adesso a vedere come e con quali effettivi potrebbe essere disposto domani in campo il Como. Intanto c’è da dire che se noi alle carenze tecniche sommiamo la sfortuna data dai tanti infortuni rimediati dai nostri per cui la squadra domani mancherà, ne abbiamo accennato, di giocatori anche chiave, Moreno Longo invece torna ad avere a disposizione l’organico al completo con il rientro dei tre giocatori che sabato scorso non hanno giocato perché squalificati: Odenthal, Cerri e Fabregas. Non siamo fortunati neanche perché dopo i cartellini gialli della partita di Ferrara tra i lariani vanno in diffida anche Binks e Parigini, portando così a sei i giocatori a rischio squalifica, essendo infatti diffidati anche Baselli, Bellemo, Ioannou e Mancuso. Ma domani saranno tutti abili ed arruolabili, persino Moutir Chajia che non partirà dall’inizio, ma che a sentire le dichiarazioni di ieri di Longo potrebbe entrare a partita in corso. Quindi, sulla base del 3-4-1-2, andiamo ad ipotizzare i possibili interpreti che potrebbero domani vestire il blu reale sin dal primo minuto. Iniziando dalla porta, abbiamo già detto di come Gomis abbia stravolto le gerarchie tra i pali essendo stato ingaggiato con l’intento di andare a sostituire Simone Ghidotti, il quale si siederà in panchina assieme all’ex Cosenza Mauro Vigorito. Davanti al portiere italo-senegalese la difesa a tre dovrebbe tornare a vedere schierato Odenthal, nonostante gli elogi fatti da Longo a Canestrelli (in realtà responsabile del gol realizzato dalla S.P.A.L. sabato scorso) che suonano più come consolazione e sostegno psicologico per il giovane difensore, che non come una promozione ed i galloni da titolare. In linea col rientrante olandese, gli altri due a formare il pacchetto dei tre lì dietro dovrebbero essere i confermatissimi Binks centrale e Scaglia al suo fianco, a sinistra. In mediana più di un dubbio: intanto, il mister lariano farà giocare assieme Baselli e Fabregas? L’abbiamo già scritto, lì al centro la coperta è corta ed i due, sia pure entrambi di altissimo livello tecnico, non garantiscono però sufficiente copertura. Ergo è facile che si alterneranno a partita in corso, con lo spagnolo però secondo noi favorito a partire dal primo minuto. Altri ballottaggi a centrocampo potrebbero riguardare l’utilizzo o meno sin da subito di Da Riva ed Arrigoni, due che comunque nelle turnazioni in partita ci sono sempre, tuttavia riteniamo che gli altri tre ad essere schierati lì in mezzo saranno il capitano Bellemo con Vignali a tutta fascia, a destra ed il cipriota Ioannou a svolgere lo stesso compito, ma sul versante opposto. In attacco, facile che Cerri dopo il turno di squalifica si riprenda il posto da titolare a scapito di un Gabrielloni (lo ricordiamo nella doppietta che la passata stagione realizzò al Sinigaglia proprio contro di noi) per il quale però Longo ha speso parole al miele: “In Gabrielloni c’è grande fiducia, ci dimostra quotidianamente la sua voglia. Ha la fiducia di tutti e va sempre in scelta come gli altri. Per alcune partite è sicuramente più adatto, perché in area ha qualità importanti e anche quando gioca poco riesce a crearsi delle chance. Mi piace il suo atteggiamento, è sempre concentrato pur senza giocare moltissimo. La sua mentalità vorrei vederla in tutti, probabilmente avremmo dei punti in più”. Troverà senz’altro posto nel corso del match. Un altro indiziato a partire dal fischio iniziale è il franco-portoghese Da Cunha il quale sta sorprendendo Longo non solo per le sue qualità da fantasista, ma anche perché a suo dire garantisce lavoro anche in copertura, dote non scontata per un 21enne proiettato per doti tecniche più all’attacco che alla difesa: “Ci ha fatto vedere ancora cose interessanti, pensavo ci mettesse più tempo ad adattarsi e a integrarsi. Oggi è già un giocatore inserito, ci può dare anche equilibrio in fase di non possesso”. A completare il temibilissimo attacco dei lombardi dovrebbe essere irrinunciabile la scelta di Patrick Cutrone, con gente del calibro di Mancuso e Parigini che pure scalpitano ed assicurerebbero pari livello di pericolosità. Insomma, a leggere i nomi tremano i polsi e francamente non si capisce come sia possibile che il Como abbia una classifica così avara. Ma si sa, nel calcio più che le figurine ed i singoli, conta il gruppo, perché si tratta di uno sport di squadra.

Siamo ai saluti ed in conclusione andiamo a raccontare le curiosità che accompagnano la partita di domani, oltre alle notizie – chiamiamole di servizio. La partita Tra Como e Cosenza valevole per la 7a giornata di ritorno del campionato di Serie B si giocherà domani allo stadio Giuseppe Sinigaglia con calcio d’inizio alle ore 14,00. Per questa importante sfida salvezza è stato designato come primo arbitro il signor Claudio Gualtieri della sezione di Asti che sarà affiancato dagli assistenti Claudio Barone di Roma 1 e Tiziana Trasciatti di Foligno, oltre al quarto uomo signor Erminio Cerbasi di Arezzo. Al VAR ci sarà il signor Luca Pairetto di Torino, che opererà con l’aiuto (AVAR) Giacomo Paganessi di Bergamo. Detto delle designazioni arbitrali, occupiamoci ora di quote e pronostici. Ebbene, se all’andata incredibilmente ed in uno dei pochi e rarissimi casi da quando siamo in Serie B, quindi da cinque anni a questa parte, i bookmakers ci avevano dati leggermente favoriti (prendendoci, visto il risultato finale vittorioso dei Lupi per 3-1), ora per la partita di ritorno assegnano nelle previsioni una schiacciante vittoria a favore dei lariani. E non può trattarsi solo del fattore casalingo, perché stavolta il divario di quote è davvero notevole: se la vittoria dei padroni di casa è data ad un minimo di 1,62 con quotazione massima per l’1 che arriva a 1,66, il segno 2 con la conseguente vittoria dei Lupi sarebbe pagato tra 5,15 e 5,40 volte la posta puntata. Anche il pareggio (X) è dato come risultato difficile da verificarsi, tant’è che pagherebbe tra 3,65 e 3,84. Insomma partita che sembrerebbe segnata. Ma questo non sembra preoccupare né scalfire minimamente la fede e la passione dei sostenitori rossoblu che già entro la giornata di mercoledì, nonostante la squadra sia ultima in classifica ed in trasferta sia la peggiore della cadetteria (6 miseri punti in 12 gare lontani dal Marulla, frutto di 8 sconfitte – più di chiunque altro – 3 pareggi ed 1 sola vittoria, 6 gol fatti e 23 subiti) aveva letteralmente divorato tutti e 500 i tagliandi messi a disposizione per il settore ospiti. Ancora una volta un dato incredibile, l’ennesimo schiaffo in faccia al padrone. A proposito del numero dei sostenitori rossoblu sugli spalti del Sinigaglia (io, naturalmente tra di essi) si è creato un piccolo giallo che cerchiamo di chiarire: si è letto, sui social ma non solo, che domani dovremmo essere in 700. In realtà, chi ha scritto ciò è stato indotto in inganno da quanto riportato sul sito concessionario della vendita dei tagliandi d’ingresso allo stadio sito a bordo lago: su Vivaticket, infatti, sembra che la vendita sia stata effettuata effettivamente per 700 biglietti, ma in realtà, non appena essa è stata aperta, 200 posti risultavano non vendibili, come se fossero già stati acquistati da qualcuno. Ciò perché l’agibilità del settore, nonostante possa contenere più di 700 spettatori, è stata per motivi di sicurezza ridotta – non solo per la partita di domani, è così da tempo – appunto, a 500 spettatori. E, se è pur vero che nello scorso novembre l’impianto di via Giuseppe Sinigaglia, 3 era stato omologato per 1.499 spettatori in più, passando ad un totale di 6.498 posti dai precedenti 4.999, tale ampliamento della capienza non aveva riguardato il settore ospiti che era e rimane ai suddetti 500. La curva dei comaschi dovrebbe anch’essa registrare il soldout con circa 2.800 spettatori. Anche qui, di fatto non sono venduti, sempre per ragioni di sicurezza, tutti i posti che sarebbero disponibili. Così, chi assisterà – anche dalla TV – alla gara, potrà notare nei rispettivi settori degli importanti spazi vuoti, pur essendo stati venduti tutti i tagliandi per essi messi a disposizione. Discorso diverso, invece, sarà per il resto dello stadio, che vedrà una scarsa affluenza nelle due dirimpettaie tribune.

Ciò detto, non ci resta che salutare, augurarci che il nostro talismano Alarico ci assista, perché altrimenti… non proseguiamo per scaramanzia!

Sapiens

Lascia un commento